Cari amici,

è passato ormai un po’ di tempo da quella visita mancata del 17 gennaio – dalle proteste infuocate e i confronti serrati intorno alle questioni che, in un modo o nell’altro, ci coinvolgono tutti.

Dopo settimane di silenzi (i giornali concentrati ormai su altro, i dibattiti ripresi e spostati su altre questioni, la vita che riprende e continua come niente fosse accaduto) dopo settimane, il blog aperto per la visita del Papa Benedetto XVI tace. 

Ha esaurito il suo compito.

Così, prima di chiudere questo capitolo che, ognuno a suo titolo, ci ha comunque riguardati tutti quanti, resta da ringraziare tutti coloro che a questa esperienza hanno partecipato.

Tutti, poichè tutti vi avete fatto la vostra brava irruzione, dimostrando cosa significa parlare, esprimere e ascoltare. Quel confronto, da tante parti sbandierato, così difficile – a volte addirittura impossibile – quel confronto c’è stato. 

Abbiamo sperimentato la difficoltà del dialogo, il fastidio di non capirsi e di non essere compresi, la fatica di sapere sentire  davvero cosa ci viene detto e di dire quello che troppo spesso riusciamo solo a gridare.

Ognuno porterà con sé ciò che da tutto questo avrà imparato.

Rimane il rimpianto di non aver scavalcato l’occasione verso un passo forse un po’ più concreto, ma che, magari, aspetta solo di maturare. La possibilità, cioè, di dare corpo ad un incontro vero, aperto, sincero.

Intanto, però, avvertiamo tutta la gratitudine per il percorso condiviso, sia pure nel conflitto e nello scontro.

Ma ne abbiamo parlato. Avete dimostrato che si può fare.

E per questo, davvero, grazie: qualsiasi sia la vostra opinione, qualsiasi siano le vostre convinzioni. Grazie.

Nella speranza che questo sia stato per tutti, un primo, importantissimo, passo.

Auguriamo a tutti voi di mantenere e arricchire la vostra carica, la vostra voglia di vivere e capire la vita, la vostra sete di giustizia e di libertà.

A presto!

 

Alessandra e gli amici della Cappella della Sapienza 

 

 

 

 

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CI CONTIAMO!

112 Risposte to “”

  1. Lorenzo Says:

    santopadre Dice:
    23 Novembre 2007 alle 3:00 pm modifica

    Non vorrei essere pessimista,
    ma non mi convince questa visita del papa
    all’Università, che voi dite sia un “grande evento”.
    Chi lo ha invitato? e perchè viene?
    Sappiate che il papa troverà l’indifferenza generale,
    il fastidio di molti e l’interesse di pochi!
    Siete avvertiti, Lorenzo

  2. cappellasapienza Says:

    Caro Lorenzo, grazie mille per averci scritto, è importante per noi poterci confrontare.
    Riguardo a quello che dici ciò che ci piacerebbe capire è dove nasce l’indifferenza e il fastidio della gente… non basta proclamare la propria avversione: è importante PARLARNE, e per ora tutti gli schieramenti – cattolici da un lato e “laici” dall’altro – se la sono cantata tra di loro e basta, senza mettere veramente sul piatto le questioni URGENTI sulle quali si fa solo tanto chiasso, senza provare a RISOLVERE in maniera propositiva!
    Riguardo all’invito al Papa, questo viene proprio dai vertici dell’Ateneo: si tratterà di una visita istituzionale – niente di più in realtà – e se questa può diventare occasione di discussione, di scontro, se necessrio, beh, la libertà e la democrazia tanto sbandierate non hanno bisogno proprio di questo?

  3. Franco Says:

    Ciao a tutti,
    sono stracontento che il Sommo Pontefice B16 abbia accettato l’invito dell’Ateneo a recarsi presso la nostra università, certo sarebbe stato ancor più bello se avesse celebrato anche la S.Messa nella nostra cappella, ma sono sicuro che le sue parole ci colmeranno lo stesso il cuore di gioia e arricchiranno il nostro sapere , accrescendo il bagaglio culturale di chi, venendo alla Sapienza, ha la voglia di crescere , ma per davvero, e con il Santo Padre questa nostra crescita sarà ancor maggiore. Da parte nostra dobbiamo rimboccarci le maniche per accoglierLo con tutto il calore e l’affeto che possiamo espimere e con il rispetto che si deve ad una persona di enorme spessore culturale; e non mi riferisco solo ai cattolici ma a tutti coloro che si reputano persone pensanti e sensibili alla cultura. Per ciò che mi concerne sappiate che io ci sono! Se volete una mano per qualsiasi cosa fatemi sapere..contattatemi via e-mail.
    Un saluto Franco

  4. lore Says:

    Tu parli di shieramenti nell’Università (a proposito chi sei? un don, una suora, la segretaria?). Ma tu ci vivi? Dove sono gli “schieramenti” cattolici e “laici”. Non mi pare, non lo vedo così. I compagni di corso intono a me non ragionano così, forse qualche volta non ragionano proprio.
    O meglio di questi “ragionamenti” non se ne interessano. Cosa vuoi che importi che venga il papa, e per risolverci i nostri problemi? ma quelli non pensi che dobbiamo occuparcene noi che ci viviamo? Sono nostri diritti: lo studio, la conoscenza, le scelte, le decisioni. l’università non è degli schieramenti, o di una élite che deve aprirsi delle strade contro altri o sostituirsi agli altri. E’ nostra, e ci paghiamo le tasse! Lorenzo

  5. cappellasapienza Says:

    Riguardo alla mia identità, sono una dottoranda in filosofia e mi sono laureata proprio alla Sapienza. Semplicemente collaboro con la Cappella universitaria, che non crediamo si debba sostituire all’università, sarebbe sbagliato. Ma è una realtà che nell’università c’è, e che quindi in qualche modo la riguarda. Questo non significa che sia un obbligo frequentarla e neppure approvarla, ma come sono nostri diritti lo studio, la conoscenza e le scelte, lo è anche quella di fare parte di collettivi, movimenti studenteschi e quant’altro, Cappella universitaria compresa.
    Per quanto concerne gli schieramenti, non ho assolutamente parlato di schieramenti interni alla università: si tratta di contrapposizioni interne a tutto il paese, a diversi livelli. Approvo quello che dici: penso che sia giusto che gli studenti si approprino di qualcosa che è un loro diritto – e quindi anche una loro responsabilità – e prendere posizione, anche contraria, di fronte a un evento che comunque riguarda l’universitaria, è un modo per ridiventare protagonisti di ciò che è nostro e per cui, come dici tu, paghiamo le tasse.

  6. Francesca V Says:

    Ciao ragazzi,
    vorrei dire che sono contenta che il papa abbia accettato l’invito dell’Università e non credo che siano adatte troppe polemiche riguardo a questo fatto.
    E’ un buon segno quello che ci dà il papa nel voler essere presente in mezzo a noi studenti e a voler partecipare ad un incontro importante e significativo, quindi secondo me accoglierlo calorosamente e seriamente è giusto.
    E’ giusto mostrargli il nostro rispetto, proprio come lui (e molti altri sacerdoti e religiosi fanno anche nelle parrocchie) in più occasioni ha mostrato il suo rispetto, e spronato i giovani e gli studenti a studiare con dignità e desiderio, per aspirare alla conoscenza, alla sapienza, e per poter essere più liberi e meno “ciechi” nel pensiero e nelle scelte di vita, anche grazie alla cultura.
    E in secondo luogo, se si parla di cultura non possiamo scordarci che oltre ad essere il pontefice è prima di tutto un uomo molto colto, preparato, e le sue parole portano sempre ad una riflessione, per i credenti e per i non credenti.
    Quindi chi è un po’ restio potrebbe mettere un po’ da parte i propri giudizi o pre-giudizi per andare ad incontrare e ascoltare il papa senza neppure fare troppa strada, visto che verrà lui da noi!!
    Sicuramente a lui farebbe molto piacere e apprezzerebbe che in quel giorno ci fossero persone che lo stimano e che credono in ciò che lui rappresenta, ma anche persone che non sono d’accordo con le sue idee. Secondo me, libero arbitrio sottinteso, la maturità di questa seconda “categoria” di persone sta anche nel dimostrare di saper essere presenti anche in circostanze e con persone non del tutto “gradite”, ma innegabilmente importanti e rispettabili come Benedetto XVI, e quindi ascoltarle.
    Straordinario sarebbe un confronto che partisse e fosse accettato da queste persone; in nome della maturità di studenti universitari, me lo auguro! 🙂

    Francesca

  7. cappellasapienza Says:

    Grazie Francesca, del tuo contributo!
    Sarebbe davvero bello se questo incontro diventasse un’occasione per confrontarsi davvero e sperimentare un dialogo che sia davvero costruttivo tra parti diverse!
    Facci avere tue proposte, se hai idee su come tentare un tale incontro!
    A presto!

    Alessandra

  8. Federica Says:

    Sono molto contenta che il Santo Padre abbia accettato l’invito a venirci a trovare direttamente “a casa”; di certo le Sue parole lasceranno un segno indelebile in ognuno di noi e saranno motivo di crescita spirituale e intellettuale.
    Concordo in pieno con Francesca, sarebbe davvero bellissimo se l’incontro con il Papa fosse partecipato e sentito da tutti, tanto da noi quanto magari dai più “restii”
    Per qualsiasi cosa, sono disponibile, potete contattarmi al mio indirizzo email!;)

    Federica

  9. Alessandro Says:

    Anche io, come la maggior parte di voi, sono estremamente contento della visita del papa alla Sapienza e, pur non essendo uno studente diretto di questa facoltà, conosco abbastanza la cappella della Sapienza perchè spesso ci vado ad ascoltare la Messa o confessarmi, infatti è proprio in una di queste occasioni che oggi ho appreso questa bella notizia; ringrazio inoltre una ragazza (che presumo sia una di coloro che scrive su questo blog) per le preziose informazioni e il volantino che mi ha dato dove ho trovato l’indirizzo di questo sito! Non posso non essere felice che il pontefice visiti un ateneo per molte ragioni; la più importante (per quanto mi riguarda) è sensibilizzare noi giovani, ma non solo sulla realtà “CHIESA”. Questa parola agli occhi di molti ha un valore estremamente negativo; molti la vedono come un’ istituzione che dall’alto emana norme e divieti a mo’ di codice penale e che fa interferenze in realtà che non la riguardano. Rispettando tutte le posizioni, sarebbe bello comunque, dal mio punto di vista, riscoprire la vera faccia della chiesa, quella che purtroppo molte persone, vuoi per superficialità, vuoi perchè non hanno trovato persone giuste nel loro cammino che glielo spiegassero, non conoscono. Spesso si vanta sempre la “democraticità” del nostro paese, il fatto che ciascuno possa dire la propria, ma stranamente quando la chiesa o il papa a volte richiamano l’attenzione e le coscienze della gente su problemi reali la risposta di molti : “LA CHIESA SI OCCUPA DI QUESTIONI CHE NON LA RIGUARDANO” “LO STATO è LAICO”!! . In realta quelle questioni la riguardano eccome, proprio perchè se la chiesa tacesse dinnanzi a questioni etico morali, non ottempererebbe al compito affidatogli da Gesù : ” ANDATE E AMMAESTRATE TUTTE LE CREATURE…e dice TUTTE….” E questo non va assolutamente ad intaccare la laicità dello stato, anzi, un vero stato laico dovrebbe essere quello in qui, chiarite le rispettive competenze, viene lasciata, all’altro la libertà di espressione, altrimenti sarebbe uno stato laicista, che è BEN DIVERSO! Beh pesno che quest’incontro potrebbe essere anche utile da questo punto di vista, a riscoprire il vaolre della chiesa e magari rendersi conto della grande PROFONDITA’ che si nasconde dietro quelli che agli occhi di molti sembrano “divieti” ma che mio avviso nascondono la VERA LIBERTA’! Il grande GIOVANNI PAOLO II è riuscito a molti a cominicarlo MERAVIGLIOSAMENTE, ma sono sicuro che anche il nostro BENEDETTO ci riuscirà senz’altro anche se ha bisogno dell’incoragiamento di coloro che (sopratutto tra i giovani) lo amano e credono ancora in lui! Mi scuso per essermi forse dilungato troppo e, magari essere sembrato pesante per alcuni, ma questo era il mio pensiero! Ciao a tutti!

    Alessandro

  10. _NoPOpe! Says:

    ANCORA?!?
    In questo paese
    in cui il clima sempre più reazionario, familista e securitario vede governo e chiesa andare a braccetto;
    in cui il pacchetto sicurezza fa finta di risolvere il problema della violenza ma in realtà criminalizza i soggetti già marginalizzati alimentando il razzismo;
    in cui i d.i.c.o. una proposta nata debole, subito accantonata, che avrebbe rappresentato solo un primo passo verso i diritti lgbt, ha suscitato reazioni cha hanno evidenziato il clima omofobo di questo paese;
    in cui le politiche di privatizzazione limitano l’accesso ai servizi sanitari;
    in cui la violenza contro le donne all’interno delle mura domestiche è la prima causa di morte;
    in cui un referendum popolare sulla procreazione medicalmente assistita viene stigmatizzato da una campagna del movimento sulla vita;
    in cui tutti i soggetti che cercano di esprimere una sessualità diversa da quella eteronormale vengono criminalizzati, oppressi, negati.

    All’università che dovrebbe essere un luogo (e lo è sempre di meno) di crescita culturale, ricerca, critica consapevole e laica, in occasione dell’innaugurazione dell’anno accademico, sarà presente come rappresentante (di chi?) contro la pena di morte Sua Santità Papa Benedetto XVI!

    Un Papa che incarna uno dei poteri forti che fa di interiorizzazioni millenarie e moraliste la sua battaglia cattopolitica rendendosi artefice di un forte arretramento culturale.
    Un Papa che, condannando secoli di crescita scientifica e culturale, afferma dogmi anacronistici quali il creazionismo, attacca il libero pensiero scientifico e ci propone l’eterosessualità obbligata, che vorrebbe relegare la donna ai soli ruoli di madre e moglie.

    Contro questa intollerabile via crucis
    no Pope thanks!
    _le lesbiche, i froci e tutt* quelli che quel giorno vogliono conitnuare a stare nella propria università…senza nessuno che li giudichi li condanni e che conitnui a calpestare i nostri diritti

  11. cappellasapienza Says:

    Proprio perchè crediamo nel libero dibattito, nell’importanza di poter comunicare e di scambiare opinioni; proprio perchè questo è il messaggio fondamentale che questo blog e l’evento per cui è nato vogliono manifestare, accettiamo, accogliamo e ringraziamo la forza con cui hai voluto dirci la tua!
    Alessandra

  12. Alessandra Says:

    Concordo con Alessandra…tutti hanno il sacrosanto diritto-dovere la propria, MA SEMPRE CON IL RISPETTO RECIPROCO che secondo me è SACRO!

  13. mobydick290182 Says:

    chi attacca la scienza moderna non può mettere piede e dare lezioni all’università!!
    http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/esteri/benedettoxvi-17/spe-salvi/spe-salvi.html
    http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/09_Settembre/08/papa_scienza.shtml
    http://salon-voltaire.blogspot.com/2007/09/veronesi-papa-ratzinger-non-avevi-detto.html

  14. cappellasapienza Says:

    Per ragioni di spazio non abbiamo potuto pubblicare l’intero commento che riporta le lettere aperte al Rettore contro la visita del Papa alla Sapienza. Riportiamo comunque i link tramite i quali i lettori potranno prendere visione delle lettere medesime.
    Da parte nostra ancora una volta non possiamo che ringraziare per aver espresso la propria opinione. Ci troviamo però costretti a far notare che l’interdizione che si chiede alla visita del pontefice smentisce la pretesa di liberalismo e democrazia in nome delle quali le suddette lettere sono state scritte. Invitiamo quindi a riflettere se non sia questo un atteggiamento che caldeggia la chiusura al dialogo piuttosto che promuovere le libertà individuali e sociali.

  15. Alessandro Says:

    Concordo pienamente con Alessandra…questo atteggiamento è assolutamente lesivo del dialogo e della liberta di manifetazione del pensiero (ART.5 COST) ! E poi il papa non ha mai attaccato la scienza in quanto tale, ma il ricorso ad essa in modo sbagliato ed immorale! La scienza è cosa importantissima, ma non si può in nome di essa giustificare esperimenti su embrioni ecc….! Anke xkè PROPRIO LA SCIENZA STESSA POI HA DOVUTO RICONOSCERE KE CELLULE STAMINALI EMBRIONALI NON FUNZIONANO COME QUELLE ADULTE (Questo ovviam era solo un esempio) Dovresti documentarti di più sulle posizioni del papa sulla scienza invece di attingere nozioni dai giornali ke nulla hanno di obbiettivo.! Hai mai letto la FIDES ET RATIO DI GIOVANNI PAOLO II??

  16. mobydick290182 Says:

    le suddette lettere sono state scritte da importanti docenti della comunità scientifica della Sapienza!!Non c’è nessun atteggiamento di chiusura, semplicemente il papa è “fuori-luogo” all’Università!!

    http://www.italialaica.it/cgi-bin/news/view.pl?id=007887

    Benedetto XVI definisce ‘irragionevoli’ le teorie sull’evoluzionismo: ‘i conti sull’uomo, senza Dio non tornano’. Davanti a 300mila persone, durante la messa celebrata a Ratisbona, ha invitato i cattolici a porsi la domanda ‘che cosa esiste all’ origine?’.’E’ la Ragione creatrice, lo Spirito che opera tutto e suscita lo sviluppo o e’ l’ Irrazionalita’ che,priva di ogni ragione, stranamente produce un cosmo ordinato in modo matematico e anche l’ uomo e la sua ragione?’.

    No!No!No! Queste cose può dirle a S.Pietro ma non all’Università!! ( o meglio le rovine dell’università riformata..)

    L’evoluzionismo irragionevole?? Se il papa conoscesse anche qualche cosa di fisica quantistica – secondo la quale l’universo sarebbe nato da una fluttuazione quantistica del vuoto senza il bisogno di un dio creatore – direbbe che è irragionevole pure quella. Le gerachie cattoliche parlano con molta disinvoltura della Natura senza conoscerne le leggi, e senza osservarla. Papa Woityla ha esplicitamente vietato alla scienza l’indagine sul Big Bang poichè quello è il momento della creazione divina che deve rimanere nel mistero. Più esplicito di così….(cfr. Steven Howking)

    No alla Passerella del Partito Democratico!
    No all Passerella del Papa!
    No a Mussi (che è poca cosa)!
    No alla militarizzazione dell’università!
    L’Università è laica e degli studenti e di tutti quelli che amano il sapere, studiano per esso e vogliono difenderlo!

    Questa visita SARA’ CONTESTATA IN MANIERA MOLTO FORTE dagli studenti e profesori che si sentono offesi e indignati da questa visita!!

  17. cappellasapienza Says:

    Ovviamente ognuno è libero di contestare questa visita come vuole, nel modo che ritiene più giusto, liberale ed eticamente corretto.

    Ancora una volta, tuttavia, invitiamo a riflettere sul fatto che la libertà non può essere difesa limitando la libertà di altri (sarebbe un controsenso), nonchè un attacco (questo sì) alla democrazia.
    Nella fattispecie è giusto che esprimiate le vostre opinioni in merito ad un evento ufficiale che, quindi, vi coinvolge.

    Ritengo che università laica non voglia dire atea, ne a-religiosa, e che quindi vi abbiano diritto di espressione, vita accademica, sociale ecc. ecc. TUTTI gli studenti, i professori, i ricercatori, e via dicendo, che siano atei, non credenti, ma anche quelli credenti o afferenti alle diverse religioni.

    Alessandra

  18. jacopo Says:

    Salve.
    Vorrei dire che non sono d’accordo con la visita del Papa perchè è un personaggio discutibile per tutti i motivi elencati sopra, che non starò a ripetere, e che, per l’inaugurazione dell’anno accademico, sarebbe stato meglio invitare una personalità apprezzata da un numero più grande si studenti.
    Sempre ammesso che si doveva invitare qualcuno.

    Vorrei sapere poi cosa ne pensate della lettera di Cini al rettore per contestare la visita di Ratzinger.

    Vorrei anche sapere se secondo voi è giusto che un papa parli di cose di cui non ha la benchè minima conoscenza.
    Un papa non conosce la scienza.
    Secondo me, può al più parlare dei suoi metodi,come fa abbondantemente, ma non può esprimersi sul creazionismo.
    Quanto alla lectio magistralis che avrebbe dovuto tenere…le teologia non si insegna nelle università pubbliche, dunque, lui, verrebbe a fare una lezione su che cosa?
    Per lo stato italiano, lui non è un Professore.

    Infine, voi raccomandate agli altri di rispettare l’evento.
    Sacrosanto.
    Ma provate a mettervi nei panni delle persone che Lui attacca più o meno direttamente da due anni.
    Provate a mettervi nei panni di omosessuali, lesbiche, oppure di credenti di altre religioni (questa estate ha detto che le altre religioni non hanno la stessa dignità di quella cattolica.), di agnostici (per il Papa il relativismo porta alla distruzione del mondo), ma anche di coppie non sposate che potrebbero essere riconoscitute come in tutti i paesi civile e che in Italia non lo sono per colpa dell’istituzione di cui lui è il capo e dei politici suoi servi.
    Voi credete che loro riscano a rispettarlo?
    E lui, li rispetta?
    Ovvio che l’ultima cosa non c’entra niente con la sua visita…
    ma se parlate di democrazia e di rispetto, forse dovreste riflettere su queste cose.
    Non pretendo di avere ragione.
    Però forse la rabbia che monta contro di lui non è gratuita. Non c’era nei confronti di Giovanni Paolo II.
    Ciao

  19. Francesca Says:

    Sono una studentessa de La Sapienza e sinceramente non ho capito bene perchè il Papa venga invitato nel luogo della scienza. Credo che la dottrina cattolica abbia troppo spesso negato scoperte scientifiche e continui a farlo (vedi evoluzione). Fosse stato per la Chiesa il sole ruoterebbe ancora intorno alla terra.
    Perchè non si arrende all’evidenza di fatti che a mio parere tra l’altro non influiscono assolutamente sulla religione.
    Spero davvero di avere una risposta seria a un dubbio serio.

  20. mary Says:

    sono contenta che il Papa venga alla sapienza proprio perchè potrà rispondere con la sua presenza e le sue parole a tutti coloro che si chiedono perchè sia stato invitato. Questo Papa ci regala la possibilità di incontrarlo e di guardare a Lui con amicizia e sincerità. Il cristianesimo è una storia che si ripete, senza odio, ma con rettitudine e coscienza, con scelte, a volte dolorose, ma che rendono l’uomo assolutamente libero. per questo siamo spe salvi. Grazie Benedetto.

  21. mobydick290182 Says:

    MARTEDI 15 GENNAIO – Ore16 – SCIENZE POLITICHE (La Sapienza)
    Momento pubblico di dibattito e di confronto

    GIOVEDI 17 GENNAIO – Ore 9 – Statua della Minerva – Città Universitaria
    Contestiamo Mussi, Veltroni e il Papa… RIPRENDIAMOCI L’UNIVERSITA’ !!

    La Minerva e l’Inquisitore

    “Tradizione e innovazione”: ci sono slogan che riescono a catturare la realtà, o il suo triste vuoto. Questo è tutto ciò che possiamo riconoscere allo slogan scelto dalla “Sapienza” per autocelebrare un simulacro, cioè le macerie del “tempio della conoscenza”. Così, il 17 gennaio l’università di Roma, alle prese con un’ormai permanente crisi di legittimità, inaugurerà l’anno accademico proponendo l’alleanza tra ciò che i libri di storia hanno frettolosamente ritenuto i due poli incompatibili della modernità: religione e illuminismo, fede e ragione. O almeno tra i loro eredi sbiaditi. Chi meglio di Veltroni può interpretare lo slogan: tradizione, “ma anche” innovazione? Chi più di Mussi, ministro senza qualità, ha bisogno della forza della reazione per poter mettere piede in un’università che ne ha subito l’assenza e la debolezza? Chi se non Benedetto XVI, al secolo papa Ratzinger, rappresenta il nocciolo duro del fondamentalismo cattolico, crociato fuori tempo massimo, propagandista dello scontro di civiltà?

    I protagonisti di questa vicenda non sono casuali, così come non è casuale che il governo universitario abbia scelto un inconsueto giorno di metà gennaio, in sordina e in un contesto ancora spopolato, per tentare questa disperata operazione.

    Diciamolo senza mezzi termini: Ratzinger, imbarazzante stampella del partito democratico e del governo di centro-sinistra, è un nemico dell’università. Non ne fa mistero, del resto, quando manifesta la propria nostalgia per la Santa Inquisizione, o semmai ne è critico per l’eccessiva moderazione nel perseguitare, appunto, l’innovazione; quando si schiera, in tema di ricerca scientifica, dalla parte della morte contro la vita; quando invoca, nelle famigerate esternazioni pontificie su donne e famiglia, l’oscurantismo e la repressione dei corpi e della libertà di scelta femminile, il disciplinamento e il controllo degli stili di vita che dell’università sono protagonisti e produttori. Allora, noi non possiamo che essere nemici della reazione, e di ciò con cui si allea; dell’articolazione di vuota retorica e politiche securitarie, di controllo, rendita parassitaria e aperta reazione che il 17 gennaio, senza più veli, qualificherà la governance ai tempi del veltronismo e del centro-sinistra.

    Noi non abbiamo nessuna nostalgia per il “tempio della conoscenza”: per questo la mattina del 17 gennaio ci troveremo intorno alla Minerva, protettrice della conoscenza e dea della guerra, per difendere la potenza dei saperi di parte e del conflitto. Non verseremo nessuna lacrima sulle macerie dell’università dei baroni e della riforma, decadente istituzione feudale al pari del papa e del ministro che sono stati scelti come alleati per rappresentarla.

    Noi il 17 gennaio difenderemo la libera repubblica dell’autoformazione e della circolazione dei saperi, delle lotte e dei movimenti, della cooperazione e della libertà delle forme di vita. Invitiamo a partecipare studenti, precari e docenti che non si inchineranno a baciare il pontificio anello. Rivendichiamo una presa di parola forte e collettiva da parte di tutt* per garantire l’agibilità delle mobilitazioni, affinché tradizione e innovazione non siano accompagnati dal loro fedele e indispensabile gendarme, la militarizzazione. Gli alberi della libertà li piantiamo quotidianamente, squarciando la pesante cappa di normalizzazione – questo è il vero slogan della “Sapienza” – che vorrebbero inaugurare il 17 gennaio. E che cento fiori di gioia, esodo e resistenza sboccino!

    Per discutere di tutto questo invitiamo tutt*, studenti e precari dell’università, ricercatori e docenti, centri sociali, associazioni e sindacati, donne e uomini liberi, con a cuore il desiderio e l’intelligenza, la ragione e la voglia di sperimentare, ad un momento pubblico di dibattito e di confronto, martedì 15 gennaio, alle ore 16 presso la facoltà di Scienze politiche.

    O dalla parte del papa, o dalla parte dei saperi!
    O dalla parte della tradizione, o dalla parte della libertà!
    Liberiamo la Minerva, difendiamo la libera repubblica dell’autoformazione!

    Rete per l’Autoformazione – Roma

  22. Alessandro Says:

    Cari Jacopo e Mobydick voi affermate con tanta certezza ke il papa attacca la scienza senza conoscerla, invece voi potere permettervi di attaccare continuamente la CHIESA SENZA AVERE LA BENCHé MINIMA COGNIZIONE DI ESSA E DEL PERCHé DI TANTE SUE POSIZIONI??? Come dice Alessandra la libertà di espressione deve essere da ENTRAMBE LE PARTI!

  23. Tomàs Says:

    Sono contento il Papa venga alla Sapienza, lo sarei davvero se vedesse qual è lo stato delle cose e ci aiutasse concretamente a migliorare la nostra vita di studenti almeno lanciando un monito alla nazione sulla situazione in cui versa l’Università più importante d’Italia.
    Vorrei chiedere al Papa se, secondo lui, è giunto il momento, per la Chiesa, di calarsi in mezzo al popolo.
    Vorrei chiedergli perchè usano dei soldi per comprare ricchi vestiti e macchine di lusso mentre la gente muore di fame o semplicemente fa fatica ad andare avanti.
    Gesù non aveva mercedes cappelli e scettri, rischiava la vita scendendo ogni giorno in mezzo al popolo, comunicando il suo messaggio…e nel suo messaggio d’amore io credo, nella Chiesa no…ed è così per molti…Ci aiuti a ritrovare la fede nell’operato dell’uomo prima che in Dio!

  24. Grysus Says:

    Secondo me questa visita non è stata un’ottima idea..
    Ora che la Chiesa ha la minore affluenza mai avuta nella sua storia, portare il Papa più conservatore di tutti tra i giovani.. beh oddio.. mica geniale..
    Quel Papa che ha sparso messaggi terribili tali da alzare il livello di omofobia e razzismo nelle strade, quel Papa che predica la povertà e la pace nel mondo e poi quando veramente può fare qualcosa si compra il vestito di Prada e i macchinoni di lusso, quel Papa che ha portato la Chiesa a compiere un enorme passo indietro con la messa in latino e la musica sacra invece della musica profana (secondo voi chi è che ha annullato quel bello spettacolo che era Natale in Vaticano?), quel Papa che adora la Santa Inquisizione.. ma stiamo scherzando?
    Credo proprio che non sia una buona idea.
    Poi, per carità, ognuno ha la sua visione, ma secondo me potevano risparmiarsela questa passerella.
    E insieme a lui Veltroni, un altro venduto, ma quello è un altro discorso.

  25. Alessandro Says:

    Caro Thomas, posso comprendere il tuo punto di vista, che è quello di molti, ma gli ori e gli argenti della Chiesa definiti impropriamente “sfarzo” o “lusso” hanno senso nella misura in cui sono strumento per rendere lode a Dio e per sottolineare la REGALITA’DI CRISTO. Non sono strumento di autoglorificazione come pensano molti…! E come se alla tua ragazza le regalassi un anello di plastica e le dicessi “tanto io ti amo”! Spesso a dispetto di ciò si cita SAN FRANCESCO CHE ERA POVERO; San Francesco amava la povertà per sè e per i suoi frati,ma per onorare il Signore voleva le cose più belle, : DALLE FONTI FRANCESCANE “Vi prego, più che se riguardasse me stesso, che, quando vi sembrerà conveniente e utile, supplichiate umilmente i chierici di venerare sopra ogni cosa il santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo e i santi nomi e le parole di lui scritte che consacrano il corpo. 3 I calici, i corporali, gli ornamenti dell’altare e tutto ciò che serve al sacrificio, devono essere preziosi. 4 E se in qualche luogo trovassero il santissimo corpo del Signore collocato in modo miserevole, venga da essi posto e custodito in un luogo prezioso, secondo le disposizioni della Chiesa, e sia portato con grande venerazione e amministrato agli altri con discrezione.”
    …Inoltre si dice sempre che la chiesa ha un sacco di soldi, ma perchè non sottolineare mai quello che la chiesa ci fa con quei soldi?? Non è che li utilizzano per comprarsi ville o cose del genere…prima di tutto devono contribuire al sostentamento dei sacerdoti…o forse devono vivere nella miseria perchè Cristo era povero?? In secondo luogo come non ricordare tutti gli ospedali costriti dalla chiesa, le caritas diocesane, le case famiglie per le ragazze madri, per i tossicodipendenti, e le prostitute…! Da chi vengono finanziate queste cose se non dalla CHIESA???? E tutti i soldi devoluti per i terremotati del perù e le vittime dello TZUNAMI….??? Da chi pensate arrivino ??? INVITO DI PIU NOI TUTTI A RIFLETTERE PRIMA DI GIUDICARE E CONDANNARE SUBITO!!!

  26. michael vu Says:

    Ho letto più volte negli interventi “Ognuno è libero di contestare il Papa come vuole”. NON È VERO.
    A chi quella mattina vorrà esprimere il proprio rifiuto al Papa e a ciò che rappresenta sarà reso impossibile farlo. La polizia ha già fatto intendere (ma in malafede lo “sospettavamo” in molti) che non sarà accettata nessuna manifestazione di protesta tra le mura universitarie per il tempo della visita del Papa. Ci sono persone che da anni si battono per affermare il semplice principio che l’università è degli studenti e, invece, quella mattina saranno sbattuti fuori dal posto che partecipano a costruire ogni giorno.
    Se veramente credete nel dialogo e nel diritto di tutti gli studenti ad esprimere liberamente le proprie opinioni all’Università, allora fate sentire la vostra voce e rivendicate per noi il diritto a dissentire liberamente e pubblicamente.
    Sarebbe un bel segnale.
    O preferite una città universitaria blindata, con la polizia in assetto antisommossa schierata ad intimidire ogni azione di dissenso e il vostro Papa che sfila in mezzo a voi, unici ammessi a questa passerella?
    Che messaggio sarebbe?

  27. Alessandro Says:

    Inoltre è inutile dire che si odia questo papa e NON GIOVANNI PAOLO II….in primo luogo perchè era il più stretto collaboratore di GIOVANNI PAOLO II…(non ha mai voluto farlo tornare in GERMANIA, in secondo luogo perchè in fondo GIOVANNI PAOLO II diceva le sue stesse identiche cose anche se con parole diverse…dunque???

  28. ale Says:

    Non so niente della polizia che dite sarà presente il 17 ad impedire manifestazioni.
    Immagino che, visto i “toni” con cui si sta sollevando questa protesta, si voglia solo evitare che si creino situazioni di violenza.
    Per quanto mi riguarda confesso che un po’ di preoccupazione ce l’ho e non sapete cosa darei per poter essere sicura che la manifestazione proceda in maniera libera ma al contempo pacifica. Scrivete che la “la polizia in assetto antisommossa” verrà “schierata ad intimidire ogni azione di dissenso “. Non capisco che preoccupazione avete: se non avete intenzione di sollevare sommosse violente non credo che non potrete esprimere il vostro dissenso. La polizia ci sarà per evitare violenze, e basta. Per cui, non credo ci sarà preoccuparsi per la libera espressione…

  29. jacopo Says:

    Caro Alessandro.
    PRIMO
    Io non attacco affatto la chiesa perchè non parlo dalla cameretta mia tutte le domeniche con le televisioni serve che riportano fedelmente le stronzate che mi passano in mente.
    SECONDO
    Ora parlo a difesa delle categorie di persone che in qualche modo si sentono offese dalle esternazioni di Ratzinger.
    Non sono loro ad attaccare il Papa. La reazione dopo un attacco, Alessandro, si chiama semplicemente DIFESA.
    Io, in quanto studente di fisica che crede nell’uguaglianza dei diritti degli uomini indipendentemente da cosa fanno con il loro sesso e non pretende di affermare che la sua religione sia la migliore al mondo, trovo oppressive le continue pressioni del papa
    -sul verso che deve prendere la scienza (pensasse alla teologia, è un teologo no? Gli scienziati non dicono alla teologia che deve fare, semmai dicono che sono tutte c…te…ma questo è un altro discorso…)
    -sulla retorica che usa nel dire che l’unica unione possibile è tra uomo e donna. Che cosa ne sa lui?
    -sulla superiorità della sua religione sulle altre. E’ un presuntuoso.

    Ricordo, Alessandro, che il Concilio aveva affermato la famigerata frase, bellissima “c’è un barlume di verità in ogni religione”.
    Lui invece sta riportando la chiesa agli anni 20.

    Ancora, Alessandro, il tuo Papa ha rifiutato di incontrare il Dalai Lama per non compromenttere i rapporti già sofisticati con la Cina.
    In cambio, una settimana dopo, in Cina alla Santa CHiesa CAttolica Romana, è stato concesso di mettere bocca sulla nomina di un prelato.

    Quanto a quello che dici sulla ricchezza della chiesa, sei semplicemente patetico e non dirmi di rispettare le tue opinioni perchè sono vergognose.
    Cristo diceva che aiutando il prossimo, si glorificava Dio.
    La chiesa potrebbe investire i suoi soldi nell’aiutare veramente il prossimo e non nell’intascarsi l’8 per mille (pure quelli che non gli spettano, altra vergogna) di cui solo il 10% vengono riutilizzatati in missioni umanitarie.

    LA Chiesa, ALessandro, possiede il 25 % degli immobili romani.
    Alla chiesa, non è richiesta l’ICI.
    Non prendi per il c..o nessuno dicendo che gli ori e gli attici dei cardinali servono a glorificare Dio.
    Dio lo glorifichi con una preghiera, una poesia, un gesto d’amore, sacrificandosi come fanno i missionari per i 5 miliardi di persone che muoiono di fame per farci fare la bella vita a noi.

    La chiesa sono loro, non i teologi vestiti da guillermo mariotto che fanno finta di non vedere che grazie alla propria politica in Africa l’AIDS fa ancora centeinaia di vittime ogni giorno.
    Basterebbe dire che non si uccide nessuno usando un preservativo.

    Infine, avevo chiesto a chi gestisce il sito, o ai sostenitori della visita del Papa, che cosa pensassero della lettera di Cini al rettore per contestare l’invito di Ratzinger.
    Noto che non si è pronunciato nessuno.
    Sapete che si discute argomentando e contraddicendo, costruendo così un dibattito.
    Allora ci riprovo.
    Io sono d’accordo con Cini.
    Voi che ne pensate?
    Ciao

  30. cappellasapienza Says:

    E’ vero, non abbiamo risposto riguardo la lettera di Cini.
    Personalmente l’avevo letta prima che tu la citassi.
    Purtroppo i preparativi per la visita del Papa (che vanno anche oltre questo blog) e il lavoro personale mi hanno impedito di scrivere approfonditamente sull’argomento. Anche perchè si tratta di una lettera che andrebbe commentata punto per punto, in maniera precisa e attenta. Non credo che un commento sul blog sia sufficiente.

    Cercherò di recuperare.

    Ovviamente, nulla ti impedisce, visto che si rivendica che l’università è degli e per gli studenti, di venire in Cappella e provare a cercare un PACIFICO confronto personale.

    Aggiungo: invito TUTTI a moderare i toni, perchè si possono esprimere le proprie idee senza attaccare o insultare nessuno, e visto che si protesta tanto “contro le offese ricevute”, iniziamo a mostrare che è possibile comunicare mantenendo atteggiamenti di rispetto reciproco.

    Alessandra

  31. pav Says:

    Non essendo studente alla Sapienza (ma comunque studente.. con qualche annetto in più!), intervengo con un po’ di timore, forse rubando spazio a chi ne ha diritto.

    Capisco che su alcune questioni si discuta (il modo con cui la Chiesa fa uso delle ricchezze o il merito di ciò che dice su questioni etiche,.. ), ma su altre occorre forse tornare a oggettività.

    Credo non sia giusto dare a Joseph Ratzinger l’appellattivo di oscurantista e nemico della scienza. Se scienza vuol dire il conoscere con la ragione, i fisici o i bioingegneri non sono gli unici scienziati! Oscurantista è chi pensa che il saper fare debba coincidere col fare, così che, se so clonare un uomo allora lo posso fare. Chi tocca un uomo tocca ogni uomo! In gioco c’è il bene comune. E’ ormai chiaro che certe nostre potenzialità tecnologiche mettono in questione il senso dell’essere umano. Ascoltati con attenzione gli esperti dei vari campi, forse ha più strumenti intellettuali per interrogarsi sul senso delle cose chi a questo è più avvezzo, filosofo o teologo che sia (questioni di competenza metodologica!).

    Joseph Ratziger è uno degli intelluali europei maggiormente eminenti in questi ultimi 100 anni. Non ancora papa ha partecipato in più occasioni a tavole rotonde con altri intellettuali (tra le più celebri quella con Jurgen Habermas, filosofo di formazione marxista). Antidemocratico? Egli stesso ha affermato: “Indubbiamente si è arrivati a delle acquisizioni importanti che possono pretendere una validità generale: l’acquisizione che la religione non può essere imposta dallo Stato, ma che può essere accolta tanto nella libertà; il rispetto per i diritti del’uomo uguali per tutti; la separazione dei poteri e il controllo dei poteri” (Subiaco, 1° aprile 2005). Ciò che mi sembra gli stia più a cuore quando si allarma per il relativismo diffuso nella nostra cultura occidentale è proprio la gravità della perdita di coscienza circa un bene universale. Possiamo come uomini e donne non solo convivere, ma anche semplicemente vivere senza credere che la nostra vita è per il Buono, il Giusto, il Bello?

    Questa la domanda che mi sembra oggi giungerci (cristiani o no, credenti in un Dio o no) dalla tradizione cristiana.

    Non so se da papa Benedetto ci giungeranno ancora stimoli di riflessione in questo senso. Certamente possiamo contare su un autorevole voce, almeno da un punto di vista intellettuale.

    Al di là della sua immagine mediatica, godremo probabilmente (personalmente ne sono convinto) di una personalità aperta e amabile.

  32. no way Says:

    aborto
    divorzio
    libera ricerca
    libero sapere
    libere identità sessuali
    desiderio
    piacere sessuale
    trsformazione e riconoscimento del proprio corpo
    la chiesa e il suo santo padre si oppongono a tutto questo e vengono all’università per ribadire il loro oscurantismo, i loro divieti, la loro capacità di controllo sugli individui e sulla società attraverso il loro potere pastorale che tutto vede e tutto conosce
    mio caro papa noi non siamo i tuoi agnelli
    di noi non saprai mai niente
    resta a san pietro
    e non invadere altri spazi
    e se volete tanto sentrilo accendete la tv che oramai è il regno dei cieli …in terra

  33. non mi fido dei media Says:

    Complimenti! Sai già che cosa dirà il papa! Ma questo è il dono della veggenza!

  34. p. Franco Says:

    Carissimi,

    ammiro il coraggio delle vostre idee, il desiderio di rendere manifesto
    quante andate comprendendo del mondo che vi circonda, con tutta la sua
    complessità, e non ultimo di voi stessi. Non mi meraviglierei, se per
    quegli stessi ideali che difendete con molto vigore foste disposti (se
    le circostanze ve ne dessero occasione) di dare persino la vita.
    Siamo tutti alla ricerca di un bene concreto. Tuttavia è facile
    constatare, anche da questo blog, che la “grammatica” che accompagna la
    ricerca diverge in atteggiamenti ostli e a ipersensibilità per le
    differenze. Sono pure convinto che più andiamo nel profondo delle nostre
    differenze e più ci ritroviamo uguali. Condividiamo la essenziale
    umanità, nei suoi aspetti di forza e di debolezza.

    Abito nella Città Universitaria. Ogni giorno vi “vedo” arrivare e alla
    sera ripartire. Mi sento, con voi, uno di casa.

    Ho un sogno: cercare insieme spazi per un dialogo aperto e rispettoso.

    padre Franco (Cappella dell´Università)

  35. Caro Padre Franco Says:

    non ci provi nemmeno. NON CI PROVI.

  36. jacopo Says:

    Trovo estremamente disgustoso l’ultmo commento.
    Io sono d’accordo con il Padre, e anch’io penso che in entrambe le parti che si confrontano su questi tema ci siano persone che sotto le maschere che indossano quotidianamente (me compreso), ricercano la giustizia.
    Però vedo anche tanta malafede e allora me la prenderei con quella, non con il commento di un prete che invita al dialogo e rivolge un pensiero agli studenti e alla loro voglia di ribaltare il mondo.
    Vedo che i miei interrogativi sono ancora senza risposta e se mi è permesso rivolgere una critica, vorrei dire che mi dispiace non aver trovato una controparte con cui dialogare, non sugli ori dei cardinali, ma sui motivi per cui non trovo giusto che il papa venga alla Sapienza.
    Voi difendete il Papa perchè lo riconoscete come vostro capo.
    Non commentate le sue frasi.
    Questo non è bello da parte vostra.
    Pav, per quanto vere (e non ho motivo di dubitare) siano le frasi che riporti di di Ratzinger, ammetterai che quelle di cui parla, non sono tutte queste grandi concessioni…se non accettava manco la divisione tra stato e religione stavamo veramente messi male.
    Quanto al controllo della scienza, o meglio, della tecnologia, è ovvio che debba esserci.
    Mi sembra però ridicolo che lui voglia essere il controllore.
    La chiesa ha perseguitato Galileo e tuttora combatte con Darwin.
    C’è da pensare che se l’uomo non fosse mai andato sulla Luna, loro ancora dicevano che fosse fatta di materia celeste.
    La fisica ha permesso la costruzione della bomba atomica, è vero, ma i fisici non studiano per quegli scopi.
    Almeno, i fisici buoni.
    Poi ci sono le teste di cazzo come Teller che pensava solo alla bomba H.
    Ed è proprio perchè esiste questa gente, in ogni campo, che deve esserci un controllo, che oggi esiste: agenzia internazionale per l’enegia atomica.
    La ricerca è qualcosa di sublime, è per la l’attività più alta che l’uomo riesce a compiere.
    E’ la corsa alla conoscenza che è e deve restare senza limiti.
    E non si può negare che la chiesa nel corso dei secoli non ha certo avallato questi scopi.
    Quanto alla ricerca sugli embrioni, ieri su Repubblica è uscito un bell’articolo di Odifreddi, in cui lui mette in mostra uno che, secondo me, è uno dei più grandi paradossi della politica della chiesa.
    Essa difende la vita dall’inizio alla fine, opponendosi anche a quelli che volgiono morire perchè ridotti su un letto a vivere grazie a un respiratore.
    Ricordo che a Welby non è stato concesso neanche il funerale, che però è stato concesso a Pinochet, che magari non si è suicidato, ma di vite ne ha tolte parecchie.
    LA chiesa difende la vita dal suo concepimento alla sua fine, e però si ostina a tacere sull’uso del preservativo in quei paesi africani dove i bambini nascono già malati.
    CHe vita si offre a questi bambini?
    Una vita di 4-5 anni?
    Ma quello che proprio non capisco è il fine del suo silenzio.
    Davvero un rapporto non finalizzato alla procreazione è più grave di una vita che non potrà durare più di qualche anno?
    C’era anche scritto che Giovanni XXIII aveva istituito una commissione di 75 cardinali per discutere dell’argomento e solo 4 di esse si erano detti contrari all’uso.
    Oggi, siamo tirnati più indietro di allora.
    LA chiesa combatte battaglie di retrogurdia che la porteranno a perdere sempre più fedeli. Basta alzare un attimo lo sgurdo, riflettere in modo critico sulle sue contraddizioni ed è facile lasciarsela dietro le spalle.
    Parlo della chiesa, non della fede, che pure non ho ma distinguo nettamente dalla chiesa.
    Io non voglio il papa alla sapienza anche per questo. Voglio avere la possibilità di contestarlo come mi pare, in modo democratico si intende. Poi non farò niente perchè dopo 4 giorni ho un esonero, ma questo è un altro discorso.
    Se quella mattina mi sveglio incazzato, voglio poter essere libero di andarlo a fischiare.
    Ciao

  37. Giacomo S.U. Says:

    Buongiorno. Approfitto di una pausa dagli studi per poter esprimere la mia modesta opinione di studente di Storia Contemporanea (e quindi ancora in cammino) sulla visita di Benedetto XVI che ci sarà fra tre giorni.

    Premetto di far parte di un’associazione inserita all’interno della Cappella dell’Università, quindi potrei benissimo essere frainteso, ma spero che la mia conoscenza del marxismo e della storia possano controbilanciare un possibile pregiudizio.

    Ebbene, dopo questa breve introduzione inizierò ad elencare le mie idee.

    1) sono favorevolissimo alle manifestazioni di protesta contro il Papa programmate per giovedì 17.
    ogni idea va ascoltata, recepita, fatta propria, metabolizzata, contestualizzata ed infine criticata/osannata.
    Chiunque è libero di esprimere la propria idea, di qualunque natura essa sia.

    2) la violenza fisica è inutile.
    La violenza verbale, infatti, è molto più pesante e, a parità di vittime fa scorrere meno sangue.

    3) contrario all’impiego massiccio delle forze di Polizia.
    Senza di esse la visita del Papa molto probabilmente non potrebbe avvenire, ma l’annuncio di un forte dispiego di forze dell’ordine non fa altro che aumentare la “paura sociale” [ho un diploma di Mediatore Interculturale riconosciuto dall’Unione Europea, quindi so di cosa sto parlando], sia da una parte (“non ci faranno protestare”) che dall’altra “non ci faranno accogliere il Papa come vorremmo”).

    Ovviamente questa è la tipica strategia di uno stato gestito dai c.a.p.i., la “casta” del “Centro Anziani Parlamento Italiano” e di un sistema che si basa, vive e specula su paura, possibili future guerre e carestie, improbabili virus (aviaria su tutti).

    4) sono un po’ interdetto riguardo l’intervento del professor Marcello Cini (sul quale ho fatto delle ricerche). Sia ben chiaro, argomenti interessanti (anche se un po’ meno precisi) di un esimio docente ma mi chiedo se il professor Cini (nato nel 1923) non faccia parte di un’altra casta, quella dei “baroni” che personalmente aborro in quanto stanno facendo deperire con le loro sottili strategie “familistiche” un movimento culturale famoso in tutta Europa.

    5) le proteste, a guardar bene, andrebbero veicolate anche sul rettore Guarini (e famiglia!), Mussi e Veltroni.

    6) in questo semestre il Papa non è il primo capo di stato straniero che visita la Sapienza – Università di Roma.
    Si è svolto infatti alla fine di ottobre un incontro con Evo Morales (per chi non lo sapesse è il presidente della Bolivia). Diciamocelo: qualsiasi cosa faccia il Papa fa notizia, mentre l’incontro con Evo Morales non era stato nemmeno pubblicizzato sul sito dell’Università. Ne sono venuto a conoscenza soltanto tre ore prima grazie alla newsletter del sito di Gianni Minà.

    7) chi si aggrega, chi fa gregge, chi non ha studiato o chi non approfondisce c’è sempre e dovunque, da qualsiasi parte uno volga lo sguardo.

    8) sono curioso di sentire il discorso che terrà il Papa.

    a) conosciamo tutti (spero) la biografia di Josef Ratzinger. Personaggio sin dall’inizio controverso in quanto coscritto non volontariamente nella gioventù hitleriana, arruolatosi volontario presso la contraerea, disertore circa un anno dopo.

    b) conosciamo benissimo anche le polemiche scatenatesi dopo molti suoi interventi. Sembra sempre che si scelga le fonti sbagliate per fare i suoi interventi! Selezionare un discorso di Manuele II Paleologo, terzultimo imperatore di Costantinopoli (quindi piuttosto antico, di parte, decontestualizzato) per parlare di islamismo e di Paul Feyerabend (famosissimo per i suoi giudizi scandalosi a volte condivisibili, altre meno) per parlare del processo a Galileo Galilei le reputo delle scelte piuttosto infelici e sbagliate. E mi dispiace soprattutto che non siano casuali!

    c) aver visitato nel 2004 l’undicesima slum [bidonville] più estesa del mondo, quella di Pikine, alla periferia di Dakar (Senegal), mi ha fatto constatare la pandemia di A.I.D.S. In Africa e la negazione che viene esercitata sui malati dai rinnegati (gli altri abitanti della slum) dei rinnegati (il poverissimo popolo senegalese).
    Secondo la mia opinione in Africa qualche preservativo in più per evitare ulteriori tragedie farebbe comodo.
    Su questo problema potrei scrivere per ore ma sarò breve: il divieto del Vaticano sull’argomento preservativo non è un deterrente all’uso del preservativo stesso. Innanzi tutto perché nelle Sacre Scritture è scritto che il Papa non è infallibile, secondo poi perché l’uso del preservativo in Africa è avversato dalle multinazionali, dai governi nazionali, dall’alto costo del fondamentale contraccettivo rispetto ai bassissimi salari (chi li ha!) della popolazione etc.etc.

    quante guerre sono state realmente combattute per motivi religiosi?

    d) ancora non trovo una spiegazione sulla beatificazione dei 498 spagnoli periti durante la lotta tra il governo democratico spagnolo e Francisco Franco. Purtroppo, non avendo avuto delucidazioni in merito al fatto che tra i 498 non tutti erano “santi”, ci vedo solo avversità verso il governo Zapatero.
    Avendo perso il mio bisnonno in quella guerra la cosa mi dà fastidio.

    e) Benedetto XVI è in questo suo inizio di mandato il Papa più “politico” tra quelli del XX/XXI secolo e questo è un punto a suo sfavore. ma… oltre a Giovanni Paolo I chi non lo è stato? In quanto all’essere un Papa reazionario… ci sono voluti 400 anni per riabilitare Galileo Galilei e ancora le polemiche non si sono placate, il che vuol dire che ci vorrà del tempo maggiore per argomenti ancor più spinosi! La burocrazia è una macchina lenta e arrugginita. Di Vaticano e di “riforme” se ne parlerà ahimé ancora a lungo!

    f) ogni idea va ascoltata, recepita, fatta propria, metabolizzata, contestualizzata ed infine criticata/osannata.

    g) qualsiasi cosa dirà il Papa verrà fraintesa, decontestualizzata, sfruttata per mere operazioni politiche tipiche del “Sistema-Italia”…
    …così come sta già facendo vergognosamente Azione Giovani.

    9) sono criticissimo verso l’informazione che faranno i media italiani dell’evento. Scommetto quello che volete che nessun giornale/telegiornale riporterà la notizia completa senza addurre conclusioni escatologiche e fuorvianti.
    Ragazzi! Qualora non l’abbiate capito l’informazione italiana è tra le peggiori al mondo.

    10) sono favorevole alla seconda parte della visita del Papa.
    Se rispetto all’apertura dell’anno accademico nutro forti dubbi, questi si diradano per quanto riguarda la visita di Benedetto XVI alla Cappella dell’Università in onore del suo Sessantesimo anniversario.

    La Cappella dell’Università l’ho scoperta quasi per caso.
    Certo, è un’istituzione e come tale verso di essa possono essere mosse sia critiche che elogi.

    Per quanto riguarda possibili accuse di oscurantismo e di deviazionismo paventate da alcuni interventi posso dire questo. Ho proposto una mia iniziativa culturale a molte facoltà, dipartimenti e uffici, ma l’unica entità presso la quale le mie richieste sono state ascoltate ed accolte è stata la Cappella.
    Visto che la mia iniziativa è stata lodata da un importante personaggio del settore i casi sono tre:

    – la Cappella dell’Università sta avanti e non dietro rispetto al resto dell’Ateneo riguardo temi come l’accoglienza, la crescita, l’aggregazione.

    – l’Università fatica a recepire e a sfruttare, ora più che mai, le peculiarità e le qualità di ogni ragazzo.

    – qualsiasi cosa voi pensiate che non sia ascrivibile ai primi due casi.

    Molto probabilmente questo mio intervento sarà frainteso nonostante il mio secco realismo e non sarà servito a niente.
    Molto probabilmente le posizioni dei pro e dei contro Ratzinger saranno ancora più distanti e arroccate su se stesse, ma una cosa ancora la voglio dire:

    “la vita non è solo bianca o solo nera: esistono anche delle sfumature. Quando poi uno, stanco delle solite sfumature, si mette a viaggiare, studiare, riflettere, scopre che ci sono anche infiniti colori.

  38. Giacomo S.U. Says:

    chiedo scusa a tutti ma al punto 8) ho dimenticato la lettera h.
    anche io continuo come jacopo a non comprendere la decisione di non aver celebrato i funerali a welby e di averli fatti a pinochet.
    ero all’estero quando morì l’ex-dittatore cileno e l’argomento del funerale ebbe molta più risonanza in sudamerica che in italia.

  39. leone Says:

    Caro Jacopo

    smascherare le MENZOGNE (di Repubblica, in particolare) richiede molto più tempo e serietà che non crearle ad hoc.
    Questo testo risponde (spero) alle accuse della tua penultima “lettera”. Per la successiva (e per quelle di ispirazione simile) ci vorrà altro tempo (visto che sono anch’io sotto esami, di matematica).
    Ringrazio il Cielo che le “televisioni serve” non ti diano la parola “dalla cameretta” “tutte le domeniche” riportando fedelmente le stronzate che” ti “passano in mente” (tra virgolette ho copiato e incollato le parole tue).

    Tu sostieni che il Papa opprima per le continue pressioni
    “sul verso che deve prendere la scienza (pensasse alla teologia, è un teologo no? Gli scienziati non dicono alla teologia che deve fare, semmai dicono che sono tutte c…te…ma questo è un altro discorso…)”.

    Ma la Chiesa (e le altre confessioni cristiane…) non indicano il “verso” che la SCIENZA “deve prendere”, bensì l’USO che se ne fa – cioè la TECNICA. E’ vero che il Papa è un teologo ma, come lui stesso ha già affermato: “Se ci si dice che la Chiesa non dovrebbe ingerirsi in questi affari, allora noi possiamo solo rispondere: forse che l’uomo non ci interessa?”. Inoltre ci mancherebbe solo che la Scienza che applica la Ragione a ciò che è IMMANENTE (Energia, Tempo, Spazio, Massa, Cariche e Logica Matematica) insegnasse ai teologi e/o ai filosofi cose che non potranno MAI SPERIMENTARE con il metodo scientifico galileiano (cioè ipotetico-deduttivo con ripetibilità sperimentale) semplicemente perché rientrano nel TRASCENDENTE (cioè, in particolare, non dipendono da: Energia, Tempo, Spazio, Massa, Cariche e Logica Matematica) e sono fuori dalla portata del rigoroso studio scientifico (non dalla legittima opinione personale).

    Sostieni che il Papa opprima per le continue pressioni
    “sulla retorica che usa nel dire che l’unica unione possibile è tra uomo e donna. Che cosa ne sa lui?”

    Che cosa ne sa lui? Ma perché i magistrati devono essere stati tutti in galera per poter giudicare e incriminare qualcuno? E, se la mettiamo su questo piano (errato), cosa ne sai TU, “fisico”, di ciò che è MORALMENTE giusto o sbagliato? Vedi tu stesso che il “rimprovero” non regge…
    Inoltre l’unione tra un uomo e una donna (inteso come copulazione) è l’unico possibile (lo trovi su un qualunque dizionario medico). Quanti altri tipi di UNIONI (non RAPPORTI) conosci? E indovina un po’: lo sai che anche il Dalai Lama, che tu premurosamente citi nel testo, condanna (come la Chiesa) gli ATTI omosessuali (NON le PERSONE, ma gli ATTI) come sessualità disordinata e contraria alla natura?

    Sostieni che il Papa opprima per le continue pressioni
    “sulla superiorità della sua religione sulle altre. E’ un presuntuoso”;
    inoltre ricordi ad Alessandro
    “che il Concilio aveva affermato la famigerata frase, bellissima “c’è un barlume di verità in ogni religione”. Lui invece sta riportando la chiesa agli anni 20”.

    Presuntuoso? E perché, mica inventa niente!
    Già s.Tommaso d’Aquino (XIII secolo), ben prima quindi del Concilio Ecumenico Vaticano II e degli “oscuri” anni ’20, insegnava che: “Ogni verità, da CHIUNQUE sia detta, viene dallo Spirito Santo” (e basterebbe questa citazione, tra l’altro, a farci intravedere quale invidiabile larghezza di spirito caratterizzava i maestri medievali). Inoltre la religione non è né del Papa né mia né tua ma semmai è di Gesù Cristo (il Fondatore e CAPO della Chiesa). Il Papa, come Vicario, non fa altro che obbedire al “mandato” di Cristo: “Andate in tutto il mondo e predicate il VANGELO ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” (Vangelo di Marco 16, 15–16). La salvezza che tu lo voglia o no è solo in Cristo.
    Ti cito gli articoli 843, 846-848, 856 del Catechismo della Chiesa Cattolica e, quindi, ciò che IN REALTA’ dice anche il Papa (che come vedrai riprende ampiamente documenti conciliari a te tanto cari):

    843. La Chiesa riconosce nelle altre religioni la ricerca, ancora “nelle ombre e nelle immagini”, di un Dio ignoto ma vicino, poiché è lui che dà a tutti vita, respiro e ogni cosa, e vuole che tutti gli uomini siano salvi. Pertanto la Chiesa considera tutto ciò che di buono e di VERO si trova nelle religioni come una PREPARAZIONE AL VANGELO, e come dato da colui che illumina ogni uomo, affinché abbia finalmente la vita [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 16].

    846. “Fuori della Chiesa non c’è salvezza”. Come bisogna intendere questa affermazione spesso ripetuta dai Padri della Chiesa? Formulata in modo positivo, significa che ogni salvezza viene da Cristo-Capo per mezzo della Chiesa che è il suo Corpo:
    Il santo Concilio insegna, appoggiandosi sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione, che questa Chiesa pellegrinante è necessaria alla salvezza. Infatti solo Cristo, presente per noi nel suo Corpo, che è la Chiesa, è il mediatore e la via della salvezza; ora egli, inculcando espressamente la necessità della fede e del Battesimo, ha insieme confermata la necessità della Chiesa, nella quale gli uomini entrano mediante il Battesimo come per la porta. Perciò non potrebbero salvarsi quegli uomini, i quali, non ignorando che la Chiesa cattolica è stata da Dio per mezzo di Gesù Cristo fondata come necessaria, non avessero tuttavia voluto entrare in essa o in essa perseverare [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 14].

    847. Questa affermazione non si riferisce a coloro che, senza loro colpa, ignorano Cristo e la Chiesa:
    Infatti, quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, e tuttavia cercano sinceramente Dio, e sotto l’influsso della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di Dio, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 14].

    848. Benché Dio, attraverso vie a lui note, possa portare gli uomini, che senza loro colpa ignorano il Vangelo, alla fede, senza la quale è impossibile piacergli, [Cf Eb 11,6 ] è tuttavia compito imprescindibile della Chiesa, ed insieme sacro diritto, evangelizzare” [Conc. Ecum. Vat. II, Ad gentes, 7] tutti gli uomini.

    856. L’attività missionaria implica un dialogo rispettoso con coloro che non accettano ancora il Vangelo, i credenti possono trarre profitto per se stessi da questo dialogo, imparando a conoscere meglio tutto ciò che di verità e di grazia era già riscontrabile, per una nascosta presenza di Dio, in mezzo alle genti [Conc. Ecum. Vat. II, Ad gentes, 9]. Se infatti essi [i missionari] annunziano la Buona Novella a coloro che la ignorano, è per consolidare, completare ed elevare la verità e il bene che Dio ha diffuso tra gli uomini e i popoli, e per purificarli dall’errore e dal male per la gloria di Dio, la confusione del demonio e la felicità dell’uomo [Conc. Ecum. Vat. II, Ad gentes, 9].

    E allora dov’è questa “presunzione” del Pontefice?
    Ecco quindi contestualizzata la “famigerata frase, bellissima “c’è un barlume di verità in ogni religione”.”

    Tu sostieni che il
    “Papa ha rifiutato di incontrare il Dalai Lama per non compromenttere i rapporti già sofisticati con la Cina. In cambio, una settimana dopo, in Cina alla Santa CHiesa CAttolica Romana, è stato concesso di mettere bocca sulla nomina di un prelato”.

    A volte, per salvare il delicato e come hai detto giustamente tu “sofisticato” equilibrio faticosamente raggiunto tra Regime e Chiesa “clandestina” (e parliamo quindi di circa 10 milioni di cattolici cinesi fedeli al Papa – contrariamente alla Chiesa Patriottica controllata dal Governo) è necessario fare scelte diplomatiche dolorose. L’aut aut del regime ha imposto al Papa (che deve prima di tutto decidere del “gregge” che gli è stato affidato da Cristo: “Pasci le mie pecorelle”, cfr. Vangelo di Giovanni 21,15-17) l’opzione di un incontro con il Dalai Lama “in sordina” svolto dal cardinale Tettamanzi arcivescovo di Milano. Tu cosa avresti fatto? E cosa avresti detto TU ai 10 milioni di cinesi che vivono la persecuzione religiosa ogni giorno: “mi dispiace ma l’ho fatto in ossequio al politically correct?”.

    Per quanto riguarda la nomina del prelato cinese precisiamo che né io né te né la comunità europea (e via dicendo) potremmo riuscire a “mettere bocca” negli affari interni del governo cinese: figuriamoci se potrebbe farlo la “Santa CHiesa CAttolica Romana”(ti sei dimenticato “Apostolica”?) come hai testualmente scritto tu! La Santa Sede invece si è detta d’accordo con l’ordinazione di un vescovo della Chiesa Patriottica in modo che tale prelato possa fare da “ponte” tra la Chiesa Clandestina e la Chiesa Patriottica; ciò è quindi ben lontano dall’intromissione a cui tu alludi.

    Sostieni che
    “la chiesa potrebbe investire i suoi soldi nell’aiutare veramente il prossimo e non nell’intascarsi l’8 per mille (pure quelli che non gli spettano, altra vergogna) di cui solo il 10% vengono riutilizzatati in missioni umanitarie”.

    I soldi che vengono VOLONTARIAMENTE dati alla Chiesa con l’8 per mille non capisco (veramente!) che fastidio possano procurarti: vuoi dare i soldi alle altre confessioni religiose? Fallo pure! Vuoi lasciare che i soldi li intaschi lo Stato con i bei risultati che Striscia la Notizia regolarmente mostra? Fallo pure! Ma da noi che vuoi? Sarebbe come sbraitare perché il vicino di casa finanzia una ricerca sull’attività riproduttiva delle formiche del Marocco: sono soldi tuoi? No, e allora? Che sei un “commercialista missionario” che insegna agli altri come donare i propri soldi?
    Due anni fa il Comitato per gli interventi caritativi del Terzo Mondo (con i fondi 8 per mille) ha pubblicato ‘Dalle parole alle opere’, un volume di 386 pagine con il resoconto dettagliato, con nomi, indirizzi, tipo d’intervento e cifre al centesimo, dei 6.275 interventi finanziati in tutto il mondo tra il 1990 e il 2004, per un totale di 719 milioni di euro. Grazie alla generosità degli italiani, si è passati dai 13 milioni di euro del 1990 ai 66 del 2003. Ebbene, di quel resoconto non parlò nessun giornale: disinteresse totale, allora. Oggi insinuazioni, genericismi. E’ tutto documentato, basta aprire il documento.
    Lo sanno tutti (vedi il sito ufficiale http://www.8xmille.it) come sono ripartiti i soldi dell’8 per mille e lo sa chiunque che non tutto va alle missioni: infatti ogni anno la Cei acquista una pagina di Corriere della sera, Repubblica, Sole 24 Ore e Avvenire, dove pubblica il resoconto.
    La Chiesa dispone di mille altri canali e mezzi (congregazioni missionarie, enti di volontariato laico cattolico, fondazioni, confraternite, opere di carità ecc.) per raggiungere i più bisognosi (nel 2006 al Terzo Mondo sono andati 80 milioni di euro). Se poi tu hai la sfortuna di conoscere il vescovo/l’abate/il prete/la suora/il frate che fanno vita da nababbi (purtroppo ci sono, perché negarlo?) pecchi però di superficialità facendo di tutta l’erba un fascio.
    E ancora: mai sentito parlare del SOSTENTAMENTO del CLERO (attuato con l’8 per mille)?
    Mense, centri di ascolto, case d’accoglienza, immobili a servizio della carità e della promozione umana. Di che camperebbero i preti? Di aria incensata? E come verrebbero illuminate, restaurate e mantenute le Chiese? Con i soldi comunali?

    Ma tu sei turbato anche dal fatto che
    “LA Chiesa possiede il 25 % degli immobili romani. Alla chiesa, non è richiesta l’ICI”.

    Mi piacerebbe sapere dove hai letto una tale percentuale; comunque non vedo dove sia il crimine…
    Quanto all’esenzione dall’Ici prevista dalla legge 504 del 1992, e che fino al 2004 non aveva suscitato nessun problema, essa riguarda tutti gli enti non commerciali, categoria nella quale rientrano certamente gli enti ecclesiastici ma che comprende anche: associazioni, fondazioni, comitati, onlus, organizzazioni di volontariato, organizzazioni non governative, associazioni sportive dilettantistiche, circoli culturali, sindacati, partiti politici (che sono associazioni), edifici appartenenti allo Stato o agli altri enti pubblici come i comuni, le province, le regioni, le Asl, gli ospedali, le scuole, le camere di commercio; gli immobili di proprietà degli Stati esteri e delle organizzazioni internazionali; tutti i terreni agricoli montani anche se di proprietà di privati; gli edifici di biblioteche o musei; i fabbricati destinati all’esercizio del culto, ovviamente non solo della Chiesa cattolica, enti religiosi di tutte le confessioni e, in generale, tutto quello che viene definito come il mondo del non profit. Niente di più e niente di meno. Gli alberghi pagano, le case per ferie o le colonie no. A un albergo non basta la cappellina per non pagare, anzi dovrà pagare l’Ici anche sulla cappellina; e i Comuni hanno gli strumenti per accertare se qualche albergo, chiunque ne sia il proprietario, si ‘traveste’ da casa d’accoglienza.

    Tu sostieni che
    “Dio lo glorifichi con una preghiera, una poesia, un gesto d’amore, sacrificandosi come fanno i missionari per i 5 miliardi di persone che muoiono di fame per farci fare la bella vita a noi”.

    Ma hai mai visto un prete indossare una casula confezionata da Valentino? Hai mai visto un altare moderno in marmo di Carrara? O hai mai visto un calice tempestato di Swarosky? Io mai. La liturgia deve essere dignitosa non sfarzosa; che vuoi la S.Messa come una mensa aziendale?
    E’ vero che Dio lo glorifichi anche con il servizio al prossimo come fanno i missionari (che vengono economicamente aiutati dai soldi di TUTTA la Chiesa) e con la preghiera ma non puoi svalutare i gesti e i simbolismi della liturgia: all’anniversario di fidanzamento con la tua ragazza ti limiti a dirgli “Tanti auguri” ? E dove lo festeggiate? Alla fermata dell’autobus o in un locale “speciale” e decoroso?

    Sostieni che
    “i teologi fanno finta di non vedere che grazie alla propria politica in Africa l’AIDS fa ancora centeinaia di vittime ogni giorno. Basterebbe dire che non si uccide nessuno usando un preservativo”.

    Sei proprio sicuro che non si uccida nessuno usando il preservativo? Come mai allora ci sono studi che documentano che, pur usando i contraccettivi, chi ha rapporti con una persona infetta corre un rischio del 20% di contrarre l’Aids? (secondo alcuni lavori addirittura del 30%, cfr. S.Weller, A Meta–Analisys of Condom Effectiveness in reducing Sexually Trasmitted Hiv, “Social Science medicine” 36, pp.1635–1644; J. Lelkens, Il Preservativo non preserva, “Studi cattolici” 405, pp.718–723). Per esempio un recente studio del British Medical Journal afferma che i condom non impediscono di prendere l’AIDS nel 10–20% dei casi, e ciò solo “quando vengono usati sempre” mentre “nella vita reale essi sono spesso usati in modo errato e incostante”. Altri contraccettivi inoltre sono vulnerabili nel 5% dei casi solo se usati in modo tecnicamente perfetto! Perciò propagandare i contraccettivi significa favorire l’aumento del contagio: infatti uno studio del 2000 uscito sulla rivista Lancet (rivista medica inglese “laica”) spiega che la fiducia nei contraccettivi aumenta la disinvoltura sessuale e i comportamenti a rischio. Così, come riportato dal Washington Post, in Botswana (in Africa, come vedi), nonostante una martellante insistenza su come utilizzare i contraccettivi, “il massiccio uso del preservativo non è riuscito a ridurre gli alti tassi di infezione da HIV”; anzi “essi sono invece aumentati […] fino ad arrivare ad essere […] tra i più elevati in Africa”. Solo promuovendo l’astinenza e la fedeltà (la “politica” della Chiesa, come sai) si può diminuire il contagio, come è avvenuto in Uganda (ancora in Africa, come vedi), che ha attuato questa strategia ed è riuscita a dimezzare l’infezione (cfr. Il Foglio, 27.04.06).

    L’unico suggerimento che posso darti è quello di documentarti, senza prevenzioni né adesioni a facili luoghi comuni, prima di scrivere.

    Leone

  40. lonesheq76 Says:

    CITAZIONE:
    Meglio fedeli alla Chiesa che servi dello Stato. ANonimo

  41. Miriam Says:

    Salve a tutti,
    Vi ringrazio per questo spazio che permette il confronto costruttivo, che non è sempre facile. Molti di noi, io sono la prima, fanno fatica ad esporre la propria opinione rispettando al contempo chi la pensa diversamente.
    Sono tra quelli che gioiscono per la visita del Papa, quindi mi rattrista il pensiero che a qualcuno “dia fastidio”. Non voglio entrare in merito, ne avete già parlato molto voi, ma vi esprimo solo il mio punto di vista. Se l’università è degli studenti, di tutti gli studenti. Allora è anche mia e di quelli che la pensano come me. Credo conti anche la nostra posizione, che sia giusto lasciarci lo spazio per esprimerci. Tra le diverse forme per dire la mia c’è anche l’intervento del Papa. Io mi sento rappresentata dal Santo Padre, mi interessa e sono contenta se lui viene a parlare a voce nostra e per noi. Dunque anche se i cattolici all’università fossero la più esigua minoranza, spero che comunque non ci venga negato il diritto di parlare o di ascoltare. Durante l’inaugurazione dell’anno accademico parleranno diversi personaggi: non condivido la posizione e l’orientamento di alcuni di loro, ma li ascolterò lo stesso con rispetto ed interesse.
    Scusate se mi sono troppo dilungata.
    Ma la cosa più importante che volevo dire è che condivido l’esigenza di ragazzi/e che si fanno tante domande (alcune scritte in questo blog) riguardo la Chiesa, i suoi insegnamenti o posizioni. Vi capisco. Anch’io me ne pongo sempre a decine. Ho scoperto che molte di queste perplessità possono essere chiarite. Sicuramente non sono io la persona più adatta a spiegare i perché, vista la mia ignoranza su alcuni argomenti ma soprattutto credo che il blog non sia il luogo più adatto. Qualsiasi essere umano ha la necessità di avere relazioni complete: vedere il proprio interlocutore, sentire la sua voce, l’espressione del viso, del corpo. Questo però non è possibile online, pur sempre un buon strumento ma un po’ riduttivo (a mio parere).
    Tornando al discorso centrale vi assicuro che non tutti sono dogmi di fede, che la Chiesa non è un dittatore che impone acriticamente cosa fare o cosa non fare. Quindi invito chiunque volesse a informarsi, consultare, chiedere, cercare, verificare. Ci sono degli autori chiari nello spiegare e alti conoscitori della dottrina della Chiesa (come Messori, G. S. Lodovici, M. Palmaro, R. Cammilleri. Consiglio “Piccolo manuale di Apologetica” a cura di R. Cammilleri….). Vi sembreranno nomi strani e forse di parte ma credo che in tutti i casi valga la pena provare a vedere di cosa si tratta.
    Poi ci sono sacerdoti che riconoscendo la nostra sete di verità sanno indicarci strumenti per poter approfondire (chiedete in Cappella universitaria e/o nelle vostre parrocchie).
    Ad esempio riguardo il no della Chiesa all’aborto, quanti di noi (cattolici e non) ne conoscono le motivazioni? E l’atteggiamento della Chiesa rispetto l’omosessualità, siamo sicuri di sapere effettivamente qual è?
    Non voglio assolutamente accusare o giudicare nessuno, ma invece spronare tutti noi giovani ad andare oltre,a conoscere prima di decidere da che parte stare.
    Saluti a tutti

  42. jacopo Says:

    Caro Leone, per risponderti c’è voluto un bel po’.
    Cominciamo dall’inizio. Anch’io ringrazio il cielo che la gente non sappia tutte le stronzate che mi passano in mente.
    La Chiesa decide eccome il verso che la ricerca prende.
    In Italia, non si può ricercare sulle staminali embrionali. Il confine tra ricerca e tecnica è labile in questo caso,
    non credi?
    Certo, a me (che non sono fisico, ma studente di fisica) non porrà limiti perchè sembra non fregargliene niente
    delle dimensioni dell’Universo ed ha lasciato che Dirac sviluppasse la meccanica quantistica senza rompergli le palle.
    Fortunatamente nella Bibbia non c’è scritto nulla su questi argomenti:).
    L’uomo s’è accorto solo di recente che la natura è quantistica.
    In passato sai benissimo che limiti alla ricerca sono stati posti anche nel campo della fisica. Galileo non era un pescivendolo.
    Dei matematici sembra fregarsene però…non vi conosce bene:)…eppure dovresti preoccuparti perchè se ponesse limiti alla fisica,
    anche tu, con la tua matematica che ci faresti?
    Te la sbatti in faccia?
    Quanto alla legittimità delle critiche che la chiesa fa sull’uso della scienza, ho detto che ci può stare:
    “Secondo me, può al più parlare dei suoi metodi,come fa abbondantemente, ma non può esprimersi sul creazionismo.”
    (prima lettera)
    Ho però detto che mi sembra al quanto ridicolo che un’istituzione che ogni volta che ha aperto bocca sulla scienza, ha toppato,
    voglia erigersi a controllore. Lo fanno già enti laici preposti a questo.
    inciso:
    non devi spiegarmi che il metodo scientifico non si applica alla teologia; se è per questo non si applica manco
    alla matematica. Con questo non voglio dire che le discpline cui non si applica il metodo scientifico siano inferiori.
    Ho amato filosofia a scuola, e amo la letteratura e la poesia, per quel poco che conosco.
    Volevo solo dire che i due campi di ricerca, quello del teologo, e quello del ricercatore, sono ben separti e l’uno non sa
    di che parla l’altro.
    Sulle unioni omosessuali.
    Il “che cosa ne sa lui?”, significa che, per me, la sua opinione vale come e meno di quella di un altro, perchè lui non è
    “unito” a nessuna persona (che esite materialmente), dunque non sa cosa si prova ad amare quancuno che non si può avere
    perchè la società moderna non lo accetta (per colpa della Chiesa).
    Io sarò pure fisico (studente), come dici tu, ma non ho fatto voto di castità…
    non lo so, non mi risulta che a matematica si faccia, ho degli amici lì e non mi hanno mai detto nulla di simile.
    Che c’entra allora che io sono fisico?
    Il giudice ha studiato giurisprudenza e applica la legge. Lo Stato gli conferisce l’autorità di decidere la pena dell’imputato.
    Lo Stato è riconosciuto da tutti i cittadini, onesti che pagano le tasse, e l’ICI, che ne fanno parte.
    Il papa ha studiato una qualche materia che regola le unioni amorose?
    E di un po’…a lui chi ha conferito l’autorità per giudicare corrette alcune unioni e non corrette altre?
    Il tuo DIO?
    Il tuo Dio per me non esiste, o almeno, io al momento non ci credo.
    E allora come la mettiamo?
    Io penso che ognuno dovrebbe essere lasciato libero di decidere cosa fare delle sue questioni amore, senza intromissioni
    dall’alto.
    Tu fai il sofisticato coi termini, in quella frase in cui distingui tra UNIONE e RAPPORTO, non hai detto niente.
    Inoltre, quello che dice il Dalai Lama sono affari suoi e sinceramente me ne frega meno di conoscere il numero esatto di tartarughe sulla Terra.
    Almeno lui non ha la stessa risonanza di qualcun altro.
    Non provare a nascondere il motivo per cui io l’ho citato.
    Il papa ha rifiutato di incontrarlo per non farsi sgridare da Hu Jintao.
    Servo.
    Non era politically correct incontrarlo, era ciò che si doveva fare e basta.
    Ti ricordo che il Dalai Lama è il simbolo di una nazione occupata, il Tibet, in cui non so nemmeno quanta gente abita, è vero, sono
    disinformato, ma che non ha meno dignità dei milioni di cattolici che vivono in Cina.
    Sulle giustificazioni che porti, posso essere d’accordo fino a un certo punto. Se l’avesse fatto davvero per salvaguardare il suo “gregge”,
    potrei capire. Ma guarda un po’, io sono malfidato, e non ci credo. Tendo più a pensare che l’abbia fatto per dare una leccatina alle scarpe
    di Hu Jintao, che l’ha puntualmente premiato col lecca lecca del vescovo una settimana dopo.

    Se a te va di credere che ogni verità da chiunque sia detta, viene dallo spirito santo, sono fatti tuoi.
    Io ti dico che nelle mie parole non ci sarà un briciolo di verità. Ma se mai ci fosse, è merito delle persone con cui mi
    confronto. Non dello Spirito santo.
    Citare uno del 200 mi sembra in linea con la chiesa moderna, comunque prova a dire quella frase a un induista e quello
    ti ride in faccia. Lui non sa cosa sia lo spirito santo.
    Voi credete di essere il centro del mondo, invece la vostra religione l’avete diffusa con le spade ed i fucili.
    Quanto agli articoli che citi, l’843 e l’847 mostrano la presunzione di cui parlo.
    Tuttavia, se non altro, sembrano lasciare una speranza a chi non fa parte della vostra chiesa.
    Quando i media hanno riportato le esternazioni di Ratzinger, non mi sembravano tanto concilianti. Colpa dei media comunisti, forse.

    Quanto all’otto per mille, legge qui, ti daranno cifre che io non ti so dare:
    http://www.uaar.it/laicita/otto_per_mille/
    Leggo che al terzo mondo è lasciato un buon 8 % della torta.
    Bravi, vi impegnate parecchio.
    Lo stato tagli i soldi alla ricerca.
    Bene.
    Io dico, ci sono i soldi dell’8 per mille. Molti cittadini non barrano la casella per devolverli alla chiesa cattolica.
    Tuttavia, per non barrando niente, quei soldi finiscono lo stesso nelle vostre tasche. Nemmeno ve li dividete con le altre chiese.
    Leone vuoi proprio saperlo?
    Si, sono invidioso e allora?
    Diamoli alla ricerca quei soldi.
    Lo so che i preti non vivono nell’oro. Ma i vescovi si.
    Ho visto più di una loro “residenza”, ho visto i loro anelli e le loro mercedes.
    Io amo la mia ragazza moltissimo. Ma non le ho mai regalato un anello di diamanti e mai lo farò perchè sopra c’è il sangue degli africani.
    Questo non vuol dire che la ami poco.
    Quanto all’ICI, leggi qua.
    http://www.repubblica.it/2007/06/sezioni/esteri/ue-ici-chiesa/ue-ici-chiesa/ue-ici-chiesa.html
    E’ un po’ vago il concetto di attività commerciale, non trovi Leone?
    Sulla polemica che fai sull’uso del preservativo, non perdo tempo a riponderti.
    La Chiesa ha l’imperdonabile peccato di aver ucciso, e di continuare a farlo, migliaia di persone, figli dell’ignoranza e della fede,
    che, ahimè, vanno spesso a braccetto.
    Fra 200 anni, gli uomini parleranno di questa colpa, così come oggi parliamo dei roghi delle streghe.
    La tua è un’istituzione che ha monopolizzato il rapporto tra l’umano e il trascendente, e che ogni volta che prova ad occuparsi di altro,
    pesta merda.
    Ciao Leone. Buono studio.

  43. jacopo Says:

    Dimenticavo che a te Repubblica, secondo giornale più diffuso in Italia, non piace perchè inventa menzogne.
    Vabbè, ne prendo atto.
    Spero che ti piaccia il corriere della sera:
    http://www.corriere.it/politica/07_novembre_07/chiti_niente_riforma.shtml
    Leone, se non ti piace manco il corriere, mi spiace, perchè penso che l’Avvenire e il Foglio, questi articoli non li pubblicano.
    Se vuoi cerco tra i giornali dell’oratorio venerdì.
    Rinnovo il buono studio.

  44. Luca Gras Says:

    Se anche non siete d’accordo con nessuna delle opinioni del papa, perché non lasciare che chi desidera ascoltarlo lo faccia?
    Non era esattamente quello che diceva Voltaire, “maestro” del diritto alla libertà d’espressione?

    Fra l’altro mi sembra che a parecchi che qui parlano del papa servirebbe davvero un po’ di conoscenza di quel che dice il papa, perché l’ho visto citare malamente, incollando slogan e titoli di giornale visti distrattamente, attribuendo a lui frasi dette da qualcun altro, cucendo monconi di parole senza curarsi del contesto… E’ questo il metodo con cui dovrebbe operare uno studente universitario, di qualunque facoltà?

    Servirebbe anche un minimo di conoscenza della logica. Perché è un’argomentazione interessante quella per cui gli studenti che protestano devono essere liberi di protestare, mentre il papa non dev’essere libero di parlare; per cui la polizia non deve difendere la libertà del papa di accettare l’invito liberamente fattogli dall’università.

    A proposito: sono cattolico, voto un partito di centrosinistra ma non di rado tendo ancor più a sinistra, sono stato a Genova nel 2001 a prendere le cariche della polizia, credo nell’evoluzione, critico i preti e i vescovi ogni volta che non mi sembra che si comportino evangelicamente, credo nella libertà, nella democrazia e nella giustizia. E credo anche che stavolta qualcuno si sia bevuto una birra di troppo. Molto scura.

    P.S. I soldi dell’8 per mille dei contribuenti che non hanno effettuato nessuna scelta vengono ripartiti con le stesse proporzioni di quelli che hanno scelto, tra tutti i possibili destinatari tranne quelli che esplicitamente hanno deciso di non accedere a tale riparto.

  45. Luca Gras Says:

    Dimenticavo. Leggo “Repubblica”.

  46. LabSAS Says:

    17 GENNAIO: IL PAPA, VELTRONI E MUSSI ALLA SAPIENZA

    Vogliamo ringraziare papa Ratzinger e il rettore che l’ha invitato, perché hanno costretto tutti a venire allo scoperto.

    Hanno costretto l’istituzione universitaria a mostrare la crisi di potere che sta attraversando. Una crisi voluta dai governi che si sono succeduti negli ultimi anni, in linea con la tendenza dettata dall’unione europea, e che costringe l’università ad allearsi almeno simbolicamente con il potere più incontrastato di oggi: la Chiesa.

    Hanno costretto l’accademia scientifica a mostrare il vero volto dell’autonomia del sapere che rivendicano. Un sapere che, per esercitare il suo potere, deve essere autonomo tanto dagli altri poteri, come la Chiesa, quanto dalla società. Così la Scienza rivendica per sé il potere di influenza e controllo che attualmente esercita il Papa, in un gioco degli specchi che esclude e governa chi non vi partecipa.

    Non vogliamo schierarci a difesa di nessuna delle posizioni in campo. Non vogliamo difendere l’autonomia di un sapere che non vuole farsi strumento di trasformazione nelle mani della società. Non vogliamo che l’università diventi per un giorno e una volta di più la cittadella simbolo del sapere accademico e del potere. Non vogliamo che venga trasformata in una passerella dove far sfilare i signori della conoscenza e del controllo tra ali di sudditi festanti, mentre gli eretici e i ribelli vengono lasciati fuori ad abbaiare lontani dalla ribalta mediatica.

    Vogliamo approfittare di questa occasione per aprire una breccia nelle mura della città universitaria e lasciarla invadere dalla società critica e vitale.

    Invitiamo tutti il 17 gennaio a partire dalle 9:00 a popolare la Città Universitaria per iniziare a trasformarla in quella città che noi vorremmo che fosse: luogo di libera circolazione e creazione di pratiche e di saperi liberi dalle recinzioni di ogni potere costituito.

    Come studenti, come ricercatori, come cittadini, come donne e uomini liberi difendiamo la libertà delle pratiche e dei saperi eretici dall’ingerenza degli stati e delle chiese.

    Nè con lo STATO, Nè con la CHIESA
    LIBERTÀ DI ERESIA

    LabSAS – Edward Seegar
    per un sapere libero, autogestito, ecologico.

    N.B. Vogliamo far notare “un’ironica coincidenza”: l’inaugurazione dell’anno accademico è dedicata alla pena di morte e Papa Ratzinger, quando ancora era prefetto della dottrina. è proprio colui che ha reinserito la legittimità della pena di morte per casi estremi nel Catechismo della Chiesa Cattolica.

  47. harry Says:

    Certo hanno fatto proprio una figura barbina quei professoroni che hanno pure sbagliato la citazione non leggendo il contesto in cui era scritta! Che dei professori debbano ricorrere a Wikipedia per cercare una frase del Papa è ridicolo e non mi stupisce che si uniscano a quei quattro fanatici (notare che sono antiammerikkani e scrivono “no pope” in inglese!).

    E’ una bellissima occasione invece per l’Università. Ancora non sappiamo se Benedetto XVI parlerà come professore di teologia, o come professore di filosofia, o come vescovo di Roma, o come Pontefice. Sicuramente farà un discorso che rimarrà nei cuori e nelle menti di chi l’ascolterà.

  48. Demian - Studente Says:

    Finalmente alla Sapienza viene invitato un uomo di grande spessore culturale.
    Un uomo che è stato per anni professore universitario di filosofia in Germania. Uno studioso che già oggi viene studiato nelle università. Anche nella facoltà di filosofia della Sapeinza, lo scorso anno in un corso era presente un suo libro come testo d’esame.
    Vedere poi lo spessore degli attacchi di qui sopra dà solo l’idea di quanto manchi un dibattito serio nell’università e di come gli studenti di oggi si riempiano le bocche di parole senza senso.
    A chi riporta i quotidiani dico: vatti a leggere il suo discorso su Galilei. Perchè forse neanche i grandi luminari che hanno scritto quella lettera lo hanno fatto.

    Dopo aver invitato Ligabue (per cui non c’era questo postribolo) finalmente si invitano persone che hanno qualcosa da dire. Ma il pubblico forse è rimasto agli standard di Ligabue.

    Diceva Talete: “Scegli una cosa sola che sia giusta, dì una cosa sola che sia vera e lascerai sciogliere le lingue di quelli che parlano troppo”
    Buona notte

  49. Alf Says:

    Per Albert Einstein, e per certamente non poche persone di formazione scientifica, la religiosità è “sapere che esiste qualcosa di impenetrabile, e conoscere le manifestazioni dell’intelletto più profondo . Einsten, che come pensiero si avvicina a Schopenauer e pensa che alcuni geni religiosi come San Francesco e lo stesso Spinoza siano la quintessenza della religiosità senza dogmi ,crede non già in un Dio che regoli i destini ma di unDio che si manifesta nell’armonia del Cosmo (cosmesi = armonia e non :universo = verso una direzione) Secondo il geniale scienziato questa religiosità cosmica è anche l’impulso più potente e nobile della ricerca scientifica.

    “nella nostra epoca, votata in generale al materialismo, gli scienziati sono i soli uomini profondamente religiosi” . Per Einstein è proprio il compito dell’arte e della scienza “risvegliare e mantenere viva questa religiosità fra coloro che hanno la facoltà di accoglierla”

    Non accogliere il pontefice è indice di inquietudine e mi disturba questa presa di posizione che obietto e rimprovero!

  50. cappellasapienza Says:

    Noto con estremo piacere come gli animi si stiano scaldando!
    Questo blog dimostra che c’è tanto da dire e soprattutto c’è tanta voglia di dire…

    La Cappella Universitaria desiderava proprio questo: creare uno spazio libero e aperto di confronto.
    E allora, non abbiate paura a esprimere cosa chiedereste esplicitamente, in termini di contenuto al Santo Padre, sia che lo aspettiate ansiosi, sia che non siate d’accordo con la sua visita. E’ un’occasione. Una possibilità che, ci auguriamo, continui anche dopo l’incontro di giovedì!

  51. alessandra Says:

    Sono contenta che il Papa sia sempre più uomo testimone della speranza in concreto, nei fatti, uomo che dà la vita anche se tutti gli vanno contro..uomo che decide non di piacere a molti, ma di VOLER BENE ANCHE SENZA ESSERE CAPITO. PER NOI GIOVANI DELUSI, TRADITI DALLE PERSONE che stimavamo di più è un Padre nel vero senso della parola, uno che darebbe la vita per noi e per me questo è tutto.
    Abbiamo bisogno di questi esempi.. perchè solo da questo coraggio e da questo amore testimoniato sentiremo di essere amati…

  52. alessandra Says:

    Chiedo al Santo Padre con la Chiesa di essere coraggioso con i giovani, di avere il coraggio di investire nei giovani… e di trovare sacerdoti coraggiosi pronti ad ascoltare, a condividere …questo è segno grande di amore.. Come? Io ho un grande desiderio di trovare le Chiese aperte la sera… fare che almeno in ogni quartiere ci sia Rosario e poi Messa e l’Adorazione serale notturla.. una volta a settimana… Ecco il mio grande desiderio… Quale migliore segno di accoglienza, disponibilità, amore se non donare la Parola di Dio che sana chi entra in chiesa anche solo per 5 minuti?? Trovare nella Chgiesa la madre e nel sacerdote il Padre che sa amare … questa è la più bella cosa.. al mondo !! Dai Papa che ce la facciamo!!!

  53. Daniela Says:

    L’occasione di avere il Santo Padre alla Sapienza è un’occasione, a mio parere, di dialogo e di scambio di opinioni. Che non si sia tutti d’accordo è giusto, ma è sempre bene dare a tutti la possibilità di parlare e di esprimere il proprio punto di vista per poi confrontarsi. Benedetto XVI non è solo teologo, è un grande conoscitore della cultura in generale e avere la possibilità di confrontarsi con Lui è una gran bella occasione.
    Al Santo Padre ed a tutta la Chiesa in genere chiedo di continuare a far sentire la loro presenza ed il loro sostegno in questo mondo che con sempre maggiori difficoltà “combatte” in difesa della Vita e della Verità, continuamente attaccate.

  54. Elena Says:

    Onestamente non so dire con esattezza se sono o meno contenta di questa visita del Papa nella nostra università. Fino all’anno scorso ne sarei stata felice, e molto. Adesso la notizia mi lascia un po’ tiepida. Gli avvenimenti e gli scandali degli ultimi mesi mi hanno lasciata molto perplessa e delusa, specialmente quello della pedofilia. Il Papa, che ho sempre sentito molto vicino a me e alla mia realtà di giovane, tanto che sono andata piena di entusiasmo ad esempio alla sua prima Messa, e a Colonia, non si è neanche degnato di rispondere seriamente a quelle accuse terribili, che evidentemente non sono del tutto infondate. La Chiesa ha preferito tutelare dei preti -se così possono ancora essere condiderati- pedofili piuttosto che dei ragazzi, come me, che si sono fidati e sono stati pugnalati nel profondo. E’ stata una grande delusione. Avevo sempre saputo che la Chiesa è fatta di uomini, che come tali possono sbagliare, ma un errore di questo genere… è troppo. Nonostante tutto, però, nonostante l’amarezza di chi ha sentito un crollo, un tradimento, e l’amarezza che si è aggiunta in quanto ho sperimentato la quasi totale indifferenza degli altri ragazzi, cattolici, a questa questione che invece pensavo avrebbe naturalmente spinto a chiedere chiarimenti tutto il mondo dei credenti, non posso non ricordare che anche noi siamo membri di questa Chiesa, ed il Papa è il rappresentante di Pietro sulla terra, il vicario di Cristo. E come tale in fondo sono contenta che venga nel nostro mondo di tutti i giorni. Spero che ognuno di noi lo accoglierà se non con affetto, almeno con rispetto in quanto capo di una grande religione, “messaggero di pace” ma soprattutto uomo di grande cultura.

  55. gabrieledegiorgi Says:

    Nel momento in cui le testate nazionali informano dell’annullamento della visita di Benedetto XVI ritengo opportuno e doveroso esprimere il mio più profondo rammarico prima di tutto come cittadino nei confronti della Chiesa Cattolica ed in particolare per la cappella universitaria e la sua comunità che si trova lesa nei suoi elementari diritti. Il mio rammarico inoltre va verso tutto coloro che hanno, proclamandosi difensori dei diritti civili, ferito le altrui libertà.

  56. chicca Says:

    Il Papa ha annullato la visita… la notizia è ufficiale (ansa)

  57. valentina Says:

    Ansa dice che la visita è stata annullata.
    é vero?
    Grazie mille.
    Vale

  58. cappellasapienza Says:

    SI’, LA VISITA DI BENEDETTO XVI E’ STATA ANNULLATA.
    COSA PENSATE DI QUANTO ACCADUTO?
    FATECELO SAPERE, COMUNQUE LA PENSIATE.
    NON LASCIAMO MORIRE QUESTA POSSIBILITA’ DI DIALOGO CHE E’ NATA ANCHE GRAZIE A TUTTI VOI.

  59. Alessandro Says:

    Sono Profondamente deluso dal comportamento di alcune persone(non so neanche bene chi siano) , credo che l’università (della quale faccio parte) debba insegnare il comportamento civile, istruire le persone a condividere le proprie idee per affrontare un dibattito costruttivo per tutti.

    Da ragazzo “di scienze” credo di comprendere un poco alcune delle motivazioni, ma non per questo rinnego la mia fede e nemmeno le mie conoscenze del mondo.
    Ci vediamo Giovedi, ugualmente, come se il papa ci fosse per pregare 🙂

    Alessandro

  60. valentina Says:

    Penso semplicemente che è venuta a mancare una possibilità di dialogo, possibilità offerta a tutti, al Papa stesso, a noi, credenti e non, che viviamo l’università.
    Boicottare e annullare (posticipare?) visite non serve a niente, serve solo a far crescre quel muro che separa le due realtà contrastanti, due realtà che, così, facendo non avranno mai modo di capirsi a vicenda.
    Secondo me il Papa si dovrebbe mostrare disponibile al confronto soprattutto con coloro che non la pensano come lui. Se non c’è dialogo, non c’è crescita.

  61. mary Says:

    SONO AMAREGGIATA CHE ABBIA VINTO LA DITTATURA DELL’IGNORANZA. NON è POLITICA MA LA COMUNICAZIONE CHE SBAGLIA E LE VITTIME SIAMO NOI, NON CERTO IL PAPA. NOI STUDENTI, NOI CITTADINI, NOI FUTURO DEL MONDO.
    SPERO SI ORGANIZZI UGUALMENTE QUALCOSA PER FAR SENTIRE LA VICE DI CHI C’ERA E CHI VUOLE CONTINUARE A ESSERCI.

  62. Gianluca Says:

    Sono tristissimo; mi vergogno quasi di essere uno studente della Sapienza!
    Non voglio scadere in polemiche grette e sterili … L’unica cosa che a questo punto possiamo fare è invocare il perdono di Dio sull’ignoranza degli uomini!
    Noi studenti Cattolici non possiamo scendere ai livelli infimi dei nostri colleghi atei, però abbiamo anche noi il dovere di testimoniare le nostre posizioni … L’Università non è fatta soltanto di perditempo rincitrulliti da un illuminismo da baraccone, ci sono anche tanti Cattolici praticanti che, senza pretendere di essere migliori di nessuno, si stringono – dopo questa vergognosa vicenda – attorno al Santo Padre e Gli testimoniano il loro affetto!
    Un saluto.

  63. Luca Says:

    AI CARI STUDENTI, E A TUTTO IL CORPO COLLEGIALE DELLA SAPIENZA DI ROMA

    E’ veramente una vergogna lo stato in cui si è ridotta l’università italiana.

    Nelle mani di chi è la “kultura” che viene propinata come assoluta verità a noi giovani???

    E voi sareste LAICI? Laicisti di bassa lega, povere menti piegate su se stesse, incapaci di capire perchè profondamente ignoranti! Inutile spiegarvi che il Santo Padre non è un avversario, come siete abituati a considerare chi non si schiera con il pensiero comune… che schifo, che vergogna, insegnanti e accademici siete tutti da mandare a cosa rimandati con un bel 3!!!

    Se questa è la cultura che viene propinata a voi accademici, spero che un giorno, quando diventerete dottori vi rendiate conto di quanto siete stati ottusi e intolleranti.

    Aggiungo inoltre che se voi rappresentate i massimi pensieri della cultura italiana, anzi mondiale, io personalmente ne voglio restare fuori.

    Mi complimento con voi tutti che avete reso questa nazione ridicola davanti al resto del mondo.

    “Quanto a quelli che non vi riceveranno, uscendo dalla loro città, scotete la polvere dai vostri piedi, in testimonianza contro di loro” (Luca, 9)

  64. Cecilia Says:

    Per mobydick290182 Dice: senza Dio senza una famiglia come la Chiesa siamo solo cellule che nascono crescono muoiono, se vedi la luce significa che la tua anima non si disperderà nel nulla e non sarai mai solo.
    sono sicura che nella solitudine del proprio cuore non si aspetta altro.

  65. Antonio Says:

    Come ricercatore in Fisica e come cattolico mi sento
    offeso ed amareggiato dall’atteggiamento di molti miei
    illustri colleghi scienziati e futuri colleghi per come hanno
    portato avanti il loro dissenzo.
    Si è assistito ad un vera e propria censura – proveniente dalle alte sfere –
    e ad un meditato attacco infamante – portato avanti dal basso –
    senza precedenti.
    Il papa, che non ha annullato visite apostoliche (anche se la sua
    presenza alla Sapienza non era una missione apostolica) in paesi a rischio
    di terrorismo,con serie minacce alla sua incolumità, è stato fermato dal disprezzo e l’arroganza del mondo universitario e scientifico…
    C’era un pò d’aspettarselo.
    La cosa mi spaventa e spero che l’università “La Sapienza”, nelle persone
    di buona fede e dotate più capacità di giudizio, possa scusare il
    comportamento mostrato dagli scienziati di cui – oggi – ahimè faccio parte.

    Spero si possa velocemente inviare una richiesta ufficiale di invito rivolta al Papa al più presto, lontano dalle sedi istituzionali dell’università ma alla Cappella Universitaria. Spero altresì di poter vedere numerosi studenti, ricercatori e soprattutto scienziati all’apertura dell’anno accademico per fare sentire la nostra viva protesta a ciò che è accaduto e che ci infama.

    Antonio C.
    Dipartimento Di Fisica della Sapienza

  66. Laura Says:

    Sono sconcertata…E poi sarebbe il papa l’oscurantista!Questo atteggiamento intollerante è il prodotto di una cultura povera di valori e destinata a produrre grossi danni in futuro. Nel liceo in cui insegno da pochissimo non è stato accolto il vescovo in visita pastorale…Alla faccia del pluralismo e del confronto che scuola e università sbandierano da anni!Soprattutto mi chiedo come possano lavorare alla Sapienza ben 67 docenti di comprovata ignoranza….Che figuraccia…

  67. cappellasapienza Says:

    Ringrazio tutti per il sostegno a nome di tutta la Cappella.
    Gli eventi di oggi sono una grande lezione per tutti.

    Ricordo che giovedì, nonostante la mancata visita del Papa, l’incontro in Cappella delle 12 ci sarà. Presiederà il vescovo vicario Enzo Dieci, al quale leggeremo il messaggio redatto per il Santo Padre.
    Siete tutti invitati a partecipare.

    La Cappella rimane a disposizione come luogo di incontro e confronto, APERTO A TUTTI.
    E con essa rimane disponibile anche questo blog, ovviamente!

  68. kimera Says:

    Il titolo contenuto in un giornale (Repubblica) del 22 Novembre 2006:

    “Istanbul in fermento contro la visita del Papa
    i lupi grigi assaltano la basilica di S. Sofia”

    Con queste premesse l’italia ( non è un errore), si interroga se votare o meno l’ingresso della Turchia in Europa.

    FUORI L’ITALIA DALL’EUROPA, DENTRO LA TURCHIA, FUORI I BARBARI DAL NOSTRO PAESE, FUORI LE BESTIE DALLE NOSTRE UNIVERSITA’ !!

    Cristo ha detto “…..porgete l’altra guancia….”, ma non si astenne dal parlare.

    Oggi sento una profonda vergogna.

    Saluti

  69. Marco (laureando di scienze mfn) Says:

    Santo Padre,

    io non sono che un povero peccatore come tanti,
    povero tra i poveri e mi rivolgo a Lei indegnamente.

    La Sua visita, contestata da poche centinaia di studenti e docenti,
    ha reso da parte Sua inevitabile una scelta amara,
    che tanto ricorda quell’apostolico “scuotere la polvere dai calzari”:
    ebbene, è evidente quanto la polvere scossa dai Suoi piedi
    abbia aperto gli occhi a studenti ingenuamente fuorviati
    dai tranelli dei falsi profeti,
    smarriti nelle manipolazioni delle Sue parole per mano dei media,
    feriti dalle umane infedeltà di alcuni ecclesiastici
    e con lo sguardo distolto dal silenzioso evangelico operare dei santi,
    in altre parole uomini increduli nell’Amore gratuito di Dio.

    Noi siamo colpevoli del silenzio e Le chiediamo perdono,
    assicurandola tuttavia che,
    a fronte di forse qualche centinaio di contesatori,
    la stavamo attendendo con ardente gioia nel cuore
    in diverse decine di migliaia, tra studenti e dipendenti.

    L’ateneo non ha dimostrato, in quest’occasione,
    di essere all’altezza del nome che porta,
    Le chiediamo umilmente perdono.

    Abbiamo sbagliato,
    chi a contestare e chi a stare in silenzio.

    A seguito della Sua dolorosa decisione,
    si stanno formando spontaneamente dei piccoli gruppi
    di studenti e dipendenti che,
    senza clamore,
    stanno pregando in riparazione delle ferite
    deliberatamente inferte a Cristo nella Sua Amabile Persona.
    Non ci dimentichi.

    Uno come tanti di quest’ateneo.

  70. Umanista ferita Says:

    E’ da tanto tempo che penso di scrivere su questo blog, ma forse il momento non è mai stato giusto prima d’ora.

    All’inizio volevo semplicemente rispondere a “nopope”, che dicendo di non volere il papa si chiedeva in rappresentanza di chi sarebbe venuto, per spiegargli che io da BXVI mi sento rappresentata, in quanto guida suprema spirituale della comunità cattolica alla quale appartengo. E come me, sono tante le persone che lo vogliono, forse quelli come “nopope” non conoscono abbastanza la realtà che li circonda per rendersene conto.

    Poi il dibattito si è vivacizzato notevolmente ed è stato più interessante leggere e osservare lo scambio di opinioni.

    Nel frattempo, ho partecipato alla S. Messa in S. Pietro per gli universitari degli atenei romani, lo scorso 13 dicembre, come ogni anno fin da quand’ero matricola (ora sono al secondo anno di dottorato), era la premessa di quella visita alla cui preparazione in Cappella ho partecipato per mesi, ormai, e che attendevo con una certa tensione mista a gioia nell’animo e nel cuore, che era iniziata a crescere, soprattutto in questi ultimi giorni di fermento per le tante questioni da mettere a punto.
    Al di là dei messaggi e dei discorsi scambiati tra rappresentanti della comunità accademica capitolina e pontefice, una cosa mi ha colpito personalmente: l’affidamento dell’icona della Sedes Sapientiae alla delegazione della Romania. Sì, mi ha colpito, perché negli ultimi mesi numerosi sono stati nel nostro Paese gli episodi di violenza di cui si sono resi responsabili i Rumeni immigrati in Italia. Io stessa circa un mese prima ero stata derubata del cellulare mentre ero in autobus, sottratto dall’interno della mia borsa da un Rumeno. In un momento in cui, quindi, a livello personale e politico, nei miei pensieri dominavano un sentimento di astio e un atteggiamento di razzismo, ecco che attraverso questo gesto della Santa Sede, con la consegna dell’icona proprio a quei Rumeni che non considero fratelli, SENTO GESÙ CHE MI PARLA E MI FA RIFLETTERE SUL MIO EVIDENTE PECCATO. Non so quanto tempo prima la Santa Sede stabilisca il percorso dell’icona, ma io vi leggo un messaggio anche allo Stato italiano e mi stupisco di come i media, così avvezzi a interpretare i fatti, non vi abbiano accennato, almeno a quanto mi risulta. Tuttavia, è perciò che attendevo di accogliere nelle parole del papa in Cappella un invito, una missione, delle indicazioni sul compito che il Padre ha deciso di affidarmi quando mi ha donato la vita e che è tanto difficile comprendere dagli episodi della vita quotidiana, sempre in bilico tra retta via e tentazioni.

    Oggi, però, ho una ragione ancora più grande per scrivere a voi tutti. La notizia un po’ vociferata, un po’ temuta, un po’ prevedibile, ma certo da noi mai desiderata, della decisione maturata dalla Santa Sede di annullare la visita di giovedì è giunta nel cuore del pomeriggio. Immediato è stato fermare tutte le attività e raccoglierci, uniti, in preghiera, nella chiesa pronta per il papa, ridivenuta subito semplicemente la nostra chiesa di tutti i giorni, delle preghiere per le prove da affrontare e le decisioni da prendere, dei ringraziamenti per i 30 e lode, dell’allentamento dalla tensione e della ricarica di energie mentali, dopo il ritrovamento della pace dello spirito. Eppure, mentre sedevo su uno di quei banchi, in silenzio, qualcosa mi teneva stretto lo stomaco, come se dentro, nel profondo di me, avessi subito una ferita, una ferita di quelle che ti segnano quando un ragazzo ti lascia, quando da bambina tuo padre ti tirava uno schiaffo sulla guancia, un dolore perché mi veniva tolto qualcosa che era già mio, che mi spettava, che desideravo fortemente.

    Per tutto questo il mio ISTINTO UMANO mi porterebbe a scrivere qui, urlare in città universitaria, mostrare su striscioni appesi a qualche finestra un provocatorio GRAZIE, a quanti con la loro ignoranza, la loro intolleranza, la loro pochezza considero i responsabili. Grazie perché non posso dire di vivere in uno stato e di frequentare un’università democratici, grazie perché la mia libertà di culto, che si sarebbe concretizzata nell’incontro con la mia massima guida spirituale, è stata lesa, grazie perché i diritti degli studenti e dei docenti, cioè delle persone, che nella Sapienza hanno dato vita a tutte le proteste, sono da loro stessi considerati più importanti dei miei. No il papa alla Sapienza, perché la Sapienza è degli studenti: allora io non conto nulla? Sono regolarmente iscritta e pago le tasse, ma il mio pensiero è d’inferiore importanza rispetto a quello di altri?

    Insomma, ecco come mi verrebbe spontaneamente di reagire. Ma sarebbe parlare lo stesso linguaggio di chi non condivido. Invece sono credente e so che devo “porgere l’altra guancia”. Allora vi confido quello che ho dentro, mi metto a nudo, sapendo di poter non essere compresa da tutti e di non essere stata pienamente in grado di spiegarmi. In fondo, scusate lo sfogo, ma il blog nasce per questo, non credete? Per avere una sorta di “diario” in rete. E al diario si consegnano i pensieri più intimi e importanti.

    Vi dirò di più. Proprio perché so di dover porgere l’altra guancia, ho un desiderio: parlare a viso aperto con tutti voi, quelli che hanno scritto qui, in positivo e in negativo, quelli che hanno protestato e festeggiato, incontrarci, capirci, sanare le fratture. E dopo aver a lungo discusso, essere cresciuti insieme, esserci scontrati e riappacificati, in un clima disteso e rasserenato dal dialogo, che solo persone civili e mature sanno costruire, avere la libertà di rivolgere a Benedetto XVI un NUOVO INVITO, nostro, DEI GIOVANI E NON DELLE AUTORITÀ, di chi da lui, uomo di cultura, prima ancora che capo religioso, ha tanto da imparare, nella condivisione o opposizione di contenuto, ma soprattutto e sicuramente nel metodo.

  71. Robo Says:

    Da laureato alla Sapienza (da qualche anno ormai) provo forte disagio per quel che è successo. Sono gay e quindi, secondo la comune mentalità, dovrei essere contento che il papa è stato “bastonato” viste le sue posizioni nei nostri confronti. Invece sono amareggiato. Negare la libertà in nome della libertà è stupido…

  72. Rocco Says:

    Ciao a tutti,
    con rammarico ho potuto seguire le vicende sulla visita del Santo Padre Bendetto XVI all’Università della Sapienza, soprattutto nel venire a conoscenza dell’annullamento dell’incontro.
    Bhè posso dire allora che di “Sapienza” all’università è rimasto solo il nome. Cosa vi ha tanto impaurito, cari giovani della Sapienza, per scatenare una così inammisibile reazione? La presenza del Papa o il confrontarvi con un grande Teologo che avrebbe in qualche modo, con la sua chiarezza e semplicità, smontato le vostre idee, che tali rimangono visto che poi nella realtà avete dimostrato il contrario.
    Sappiate che questa non è una vittoria del mondo cosidetto “laico” ma una grande sconfitta, perchè dalla filosofia e teologia del Papa avreste solo potuto imparare. Avete perso ogni prestigio nel mondo e soprattutto in Italia perchè sarete sempre tacciate come persone stupide e fragili che si fanno guidare come miti agnelli da persone subdole che godono nell’attacare la Chiesa. Certo queste mie parole non sono rivolte a tutti i giovani della Sapienza ma solo a coloro che pensano di essere stati i vincitori di questa battaglia mediatica.
    Mi spiace dirlo, ma pensare che un futuro sia nelle vostre mani mi spaventa molto. Se volete poi continuare ad attaccare la Chiesa, ricordate che voi un giorno non ci sarete più sulla terra, ma la Chiesa sarà sempre viva come lo è stat finora dalla sua fondazione, perchè non contro un’istituzione o la figura del Papa state lottando ma contro Cristo stesso che è Dio.
    Vi saluto sperando che voi vi rendiate conto dello sbaglio commesso e riconosciate il vostro errore.
    Saluti

  73. leone Says:

    Caro Jacopo

    sei convinto che
    “Sembra ridicolo che lui [il Papa] voglia essere il controllore [della scienza]”.

    Ah!… Non lo sapevo che Sua Santità (per poter incarnare il valido “controllore”) detenesse il potere esecutivo e/o legislativo e/o giudiziario!
    Lui INDICA solo la strada giusta e non CONTROLLA un bel niente: o ti risulta che possiede un squadrone punitivo per i monelli?

    Tu sostieni che
    “Quanto al controllo della scienza, o meglio, della tecnologia, è ovvio che debba esserci”.
    “E’ la corsa alla conoscenza che è e deve restare senza limiti”.

    Non vedi l’incoerenza?
    Quando “la corsa alla conoscenza” fa un uso improprio della tecnologia? I limiti li mettiamo o no?

    Ritieni che
    “non si può negare che la chiesa nel corso dei secoli non ha certo avallato questi scopi [di conoscenza]”.

    Sorvolando sulla tortuosità della frase che contiene tre elementi di negazione (“non”, “negare”, “non”) per poi dire semplicemente, a tuo dire, che la Chiesa non ha aiutato il progresso.
    La Chiesa è stata per secoli la fonte più importante di tutto ciò che era legato al progresso della scienza e della cultura, tanto che il termine “clericus” indicava appunto in generale lo studioso, il letterato, non solo l’uomo di chiesa. Scuole e università (che ricevono ben presto uno statuto giuridico autonomo legato al diritto canonico, che le sottrae, almeno in parte, all’influenza del potere politico e che è la radice storica dell’attuale “autonomia” universitaria) nel Medioevo sono state tutte fondate dalla Chiesa cattolica praticamente in ogni paese europeo. Questa situazione dura almeno fino alla Rivoluzione Francese, quando in Francia, ad esempio, su 38.000 parrocchie, 22.000 hanno annessa una scuola elementare praticamente gratuita.
    Il numero degli scienziati cattolici, e spesso degli scienziati–religiosi, che sono sacerdoti o frati o che appartengono a qualche altro ordine, è semplicemente sconfinato. Ad esempio Niccolò Copernico, l’iniziatore della rivoluzione astronomica moderna, era canonico della città di Frombork in Polonia; suo zio, che ne aveva protetto gli studi, era vescovo. Inoltre, la Chiesa, a differenza di altre istituzioni, era l’unica realtà che accettava anche giovani poveri o di classe inferiore a quella nobiliare. Chi mostrava talento e capacità poteva così compiere un regolare corso di studi proprio grazie all’aiuto della Chiesa. E ancora: sarebbe mai stato possibile lo sviluppo della scienza moderna senza i lunghi secoli di affinamento logico, dialettico, degli strumenti di indagine razionale della realtà operati dal pensiero della Scolastica (s.Tommaso d’Aquino in particolare) ? E infine: come dimenticare che è la Chiesa cattolica, a partire dal IV–V secolo, a custodire, copiare e trasmettere ai posteri tutto il patrimonio della cultura classica, anche scientifica, che si era riusciti a salvare dal crolla dell’Impero romano? Inutile sottolineare che senza quest’opera titanica non vi sarebbe stata in seguito né scienza moderna né civiltà occidentale come la conosciamo oggi.
    Allora: sei ancora convinto che la Chiesa non abbia avallato nei secoli la conoscenza?

    Tu dici che
    “La chiesa tuttora combatte Darwin”.

    In realtà la Chiesa ritiene accettabile il processo evolutivo ma non il Darwinismo.
    Il Darwinismo descrive l’evoluzione e la comparsa dell’uomo come il prodotto di una fortuita combinazione di eventi casuali.
    La Chiesa accetta invece che Dio Creatore si sia potuto servire del processo evolutivo per indirizzare la natura alla comparsa dell’uomo.

    Ti senti scandalizzato perché ricordi
    “che a Welby non è stato concesso neanche il funerale, che però è stato concesso a Pinochet, che magari non si è suicidato, ma di vite ne ha tolte parecchie”.

    Rileggiamo il comunicato del Vicariato di Roma che spiega l’impossibilità di officiare un funerale religioso:
    “In merito alla richiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma precisa di non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica (vedi il Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2276-2283; 2324-2325). Non vengono meno però la preghiera della Chiesa per l’eterna salvezza del defunto e la partecipazione al dolore dei congiunti”.

    E Dino Boffo scrive giustamente:
    “A nessuno dovrebbe sfuggire infatti che nel comunicato emesso per informare della decisione, il Vicariato assicura la preghiera della Chiesa per il defunto Welby e per la sua famiglia. Non è un particolare trascurabile. Intere comunità religiose come singoli credenti fecero, con intensità e commozione, ciò che il Vicariato enunciava. Che sacerdoti abbiano celebrato la Messa in memoria del povero Welby. In altre parole, non sono mancate la solidarietà e la partecipazione al triste evento.
    La Chiesa tuttavia ha ritenuto di non dover procedere con i funerali religiosi che hanno un’indubbia valenza pubblica. Perché? Perché Welby, nella sua libertà drammaticamente provata, ha per mesi chiesto e argomentato, davanti all’opinione pubblica, che gli fosse con atto volontario accorciata la vita, quella vita che per la Chiesa è invece dono intangibile di Dio, dal primo all’ultimo istante. E il funerale cristiano non è un raduno di convenienza tra benpensanti, ma un’azione liturgica che annuncia la verità di Dio.
    Dio è provvidenza d’amore: per ciascuno. E quando si dice che Lui non fa preferenze di persone, si intende dire che è ineffabilmente amorevole con ciascuno dentro alla sua propria situazione concreta. Anche con Welby è stato così. E anche Welby doveva aspettare il suo momento: chissà che cos’altro avrebbe capito nel tempo che gli restava, che cosa d’altro avrebbe offerto e meritato. Accorciarsi la vita, pretendere di disporre della propria morte, è un atto contro l’amore previdente di Dio. Questo la Chiesa DEVE insegnare. A tutti.
    Quella Chiesa, che ha subìto – impotente – i mesi della forsennata predicazione a favore dell’eutanasia di Welby, sa bene che ci sono – solo in Italia – decine di migliaia di persone esattamente nella medesima condizione di Welby: che si deve fare? Un’eutanasia in blocco? O non si deve piuttosto insegnare – verbo adeguato alla Chiesa, mater et magistra – che i malati devono farsi una ragione del loro stato; i medici devono fin dall’inizio della malattia assegnare le cure più idonee, comprese quelle che attenuano il dolore [le cosiddette cure palliative, ancora colpevolmente trascurate dal sistema sanitario]; i familiari e gli amici devono sorreggere con un’assistenza d’amore il loro congiunto? La Chiesa questo ha fatto. Non giudica la persona Welby, né può deciderne la condanna o la salvezza eterna; prega per lui, ma non concede i funerali pubblici. In questo modo la Chiesa intende proclamare – in faccia a menzogne e imposture – la verità di Dio sulla vita e sulla morte. Adotta cioè un provvedimento d’amore AMARO, certamente amaro: come negarlo? Ma lancia un segnale forte, l’unico che realmente fosse nelle sue disponibilità: con Dio non si scherza, Dio va preso sul serio, Dio ha cura di ogni istante della vita umana, e i sacramenti che lei amministra non sono a capriccio, ma in riferimento alla verità di chi riceve il sacramento, dunque alla sua conversione. E sceglie di dirlo, pur se questo la mette contro vento o le attira un mucchio di critiche. Se la Chiesa fosse anzitutto preoccupata del consenso e degli applausi, si sarebbe comportata diversamente”.

    Tu sostieni che
    “La Chiesa decide eccome il verso che la ricerca prende. In Italia, non si può ricercare sulle staminali embrionali. Il confine tra ricerca e tecnica è labile in questo caso”.

    Quando il confine tra ricerca e tecnica è labile dovrebbe vigere il “principio di precauzione”: chi ti dà la CERTEZZA che l’embrione non sia un uomo? Chi ti dà la CERTEZZA di non uccidere un essere umano con l’aborto? Chi dà la CERTEZZA di non danneggiare un essere umano con i tuoi esperimenti?
    E ancora perché continuare su questa strada quando è possibile sfruttare le cellule staminali adulte (facendole addirittura regredire allo stato di staminali embrionali, senza toccare l’embrione) ?

    Tu avverti che dovrei preoccuparmi
    “perché se ponesse limiti alla fisica, con la matematica che ci faresti?”

    La fisica (o meglio le APPLICAZIONI FISICHE) hanno già dei limiti (bomba atomica e company) eppure non mi risulta che la “mia” matematica abbia smesso di svilupparsi e progredire. Anzi.

    Sostieni che essendo
    “ “unito” a nessuna persona (che esite materialmente), dunque non sa cosa si prova ad amare quancuno che non si può avere perché la società moderna non lo accetta (per colpa della Chiesa)”.

    I discorsi del Papa non riguardano le sensazioni legate all’uso genitale della propria sessualità, dunque può parlare anche senza essere sessualmente “unito” ad alcuno.
    Dici “che la società moderna non accetta [le unioni omosessuali] per colpa della Chiesa”. Ma perché la società moderna ascolta e/o obbedisce alla Chiesa? Non me ne ero accorto! E anche se (per assurdo) fosse così, in quanto paese democratico non vincerebbe la maggioranza?

    Ti giustifichi dicendo
    “non ho fatto voto di castità”.

    Voto di castità e sessualità responsabile sono due cose diverse: la prima è una grazia di Dio, la seconda è un dovere mio, tuo, di tutti (e non è nemmeno gravoso).

    Riguardo la tua domanda “Che c’entra allora che io sono fisico?” vedo, sconsolato, che prendi alla lettera persino le analogie volontariamente errate. Se rileggi bene quello che scritto nella prima lettera vedrai che, al contrario, l’essere fisici o altro non esclude capacità di giudizio morale.

    Ti chiedi se
    “il papa ha studiato una qualche materia che regola le unioni amorose?”

    Il Papa (riguardo alle “unioni amorose” come le chiami tu) non dice cose troppo diverse dalle altre religioni e filosofie. E come fanno a trovarsi d’accordo senza aver “studiato una qualche materia che regola le unioni amorose”? (Due suggerimenti: ragione e legge naturale…).

    Ti dibatti nell’angoscia di capire
    “a lui chi ha conferito l’autorità per giudicare corrette alcune unioni e corrette altre?”

    A te chi ha dato l’autorità per giudicare se il teorema di Pitagora è vero? (Suggerimento: la ragione e non i professori!).

    Ritieni
    “che ognuno dovrebbe essere lasciato libero di decidere cosa fare delle sue questioni [d’]amore, senza intromissioni dall’alto”.

    Perché il Papa si acquatta negli armadi e sbuca minaccioso quando gli amanti sono a letto? O, per caso, tutte le camere da letto italiane sono sorvegliate dal Vaticano?

    Mi accusi di essere
    “sofisticato coi termini UNIONE e RAPPORTO”.

    Non sono io “sofisticato coi termini”, ma sei tu (mi dispiace dirlo) l’ignorante! Se infatti consulti il Dizionario Letterario del Lessico Amoroso della UTET troverai, con tua sorpresa!, che il termine UNIONE è indicato SOLO e dico SOLO con “coito, unione sessuale”, contrariamente al termine RAPPORTO che prevede anche il “rapporto anale” e il “rapporto orale”. Ora, l’UNIONE è, quindi, solo tra un UOMO e una DONNA, mentre il RAPPORTO non necessariamente (è chiaro no?).
    Perciò, mentre da un’UNIONE si può generare una famiglia , da un RAPPORTO (omosessuale) non si genera nulla.
    E’ chiaro perché l’unione tra un uomo e una donna è l’unica?

    Noti che il Dalai Lama
    “non ha la stessa risonanza di qualcun altro”.

    Lui non ha la stessa risonanza perché non ha stessa missione (datagli da Cristo) di annunciare il Vangelo al mondo e confermare nella Fede i credenti affidatigli.

    Credi che io nasconda “il motivo per cui” tu l’hai citato.
    Ma io non nascondo proprio nulla, infatti la notizia è uscita da parecchio tempo su tutti i giornali…
    E ancora: perché “era ciò che si doveva fare e basta?”, è un po’ poco per mettere in pericolo l’incolumità di milioni di fedeli cinesi: non credi?
    Non si discute sulla dignità del Dalai Lama che è uguale agli altri uomini; si discute sulle ritorsioni del governo cinese come già ti ho spiegato.
    Se il Papa ha così paura di Hu Jintao perché la scorsa estate ha inviato ai fedeli cinesi un’apposita lettera apostolica sfidando la censura (che c’è stata comunque) del regime? Se poi, nel tuo mondo di fiaba fatto di cristiani cattivoni, credi che il Papa se la faccia sotto se “l’Orco” Hu Jintao alza la voce, beh non ostacoliamo la fantasia!…
    Se poi pensi che il governo cinese ricambi educatamente il favore… sei veramente meglio di J.R.R. Tolkien; non hai letto di che pasta è fatto il governo cinese a pag. 17 della tua amata Repubblica 15 gennaio ’08?

    Dici di essere “malfidato”: lo so, stai tranquillo… Sei anche male informato.

    Di’ la verità (se ce la fai): ogni tanto fai a botte con la logica aristotelica, eh….
    La frase “Io ti dico che nelle mie parole non ci sarà un briciolo di verità” da dove l’hai tirata fuori? Dalla Logica Quantistica secondo Jacopo?

    Ritieni che
    “citare uno del 200 mi in linea con la chiesa moderna”.

    La Chiesa, se è per questo, segue anche la Tradizione (che non è la ricetta della nonna su come fare le torte di compleanno) oltre alle Sacre Scritture. Ciò vuol dire che è in “linea” continua con gli insegnamenti passati: dal periodo apostolico al magistero odierno.

    Suggerisci per eliminare la depressione agli indiani di
    “dire quella frase [tratta dal Catechismo] a un induista e quello ti ride in faccia. Lui non sa cosa sia lo spirito santo”.

    La frase che secondo te provocherebbe l’ilarità dell’induista è infatti rivolta ai cristiani.
    Si dà il caso che il Catechismo della Chiesa Cattolica è rivolto primariamente ai CATECUMENI e ai BATTEZZATI; anche se chiunque può leggerlo (ovviamente).

    Sostieni che
    “credete di essere il centro del mondo, invece la vostra religione l’avete diffusa con le spade ed i fucili”.

    La Chiesa non è il centro del mondo ma semmai è il mondo al centro delle attenzioni della Chiesa.
    Sarebbe più corretto dire che la “nostra” religione si è diffusa NONOSTANTE le spade e i fucili. Mai sentito parlare dei martiri? E sì che il XX secolo ne è stato il più prolifico!
    Inoltre, gli episodi di proselitismo armato che tu ricordi, si sono verificati quando aristocratici, regnanti e uomini senza scrupoli (che, indegnamente, di cattolico avevano solo il nome) si ingerivano sfruttando le opere della Chiesa per acquisire potere e/o ricchezza personali. Ma da tali soprusi non potevano derivare conversioni.

    Léo Moulin, per mezzo secolo docente di storia e di sociologia all’università di Bruxelles, tra gli intellettuali più prestigiosi d’Europa, autore di decine di libri rigorosi e affascinanti, ex massone, laico, razionalista, agnostico quasi ateo, raccomanda di ripetere ai credenti una sua convinzione maturata in una vita di studio e di esperienza:
    “Date retta a me, vecchio incredulo che se ne intende: il capolavoro della propaganda anti–cristiana è l’essere riusciti a creare nei cristiani, nei cattolici soprattutto, una cattiva coscienza; a instillargli l’imbarazzo, quando non la vergogna, per la loro storia. A furia di insistere, dalla Riforma sino ad oggi, ce l’hanno fatta a convincervi di essere i responsabili di tutti o quasi i mali del mondo. Vi hanno paralizzati nell’autocritica masochistica, per neutralizzare la critica di ciò che ha preso il vostro posto. Da tutti vi siete lasciati presentare il conto, spesso truccato, senza quasi discutere. Non c’è problema o errore o sofferenza della storia che non vi siano stati addebitati. E voi, così spesso ignoranti del vostro passato, avete finito per crederci, magari per dar loro man forte. Invece io (agnostico, ma storico che cerca di essere oggettivo) vi dico che dovete reagire, in nome della verità. Spesso, infatti, non è vero. E se talvolta del vero c’è, è anche vero che, in un bilancio di venti secoli di cristianesimo, le luci prevalgono di gran lunga sulle ombre. Ma poi: perché non chiedere a vostra volta il conto a chi lo presenta a voi? Sono forse stati migliori i risultati di ciò che è venuto dopo? Da quali pulpiti ascoltate, contriti, certe prediche?”
    E a proposito del Medioevo continua: “Quella vergognosa menzogna dei “secoli bui”, perché ispirati dalla fede del Vangelo! Perché, allora, tutto ciò che ci resta di quei tempi è di così fascinosa bellezza e sapienza? Anche nella storia vale la legge di causa ed effetto…”. (Raccolto da V.Messori in “Pensare la Storia”, pp. 23–24, ed. Sugarco).

    Con convinzione noti che
    “[gli articoli] 843 e 847 mostrano la presunzione di cui parlo”.

    Forse (ancora una volta!) non hai letto bene. Gli articoli 843 e 847 discendono dai documenti di quello STESSO Concilio di cui vai tanto ammirando la “famigerata frase, bellissima “c’è un barlume di verità in ogni religione”.”
    La presunzione che vai criticando, come vedi, è solo nella tua testa.

    In un lampo di lucidità ammetti
    “Colpa dei media comunisti, forse”.

    Colpa di chi dice le mezze–verità, a qualunque schieramento appartenga.
    Quanto all’8 per mille già conosco l’Unione Atei Agnostici Razionalisti (li trovi in onda su TeleDonna, se ti interessano!).
    Ma è come chiedere all’oste se il vino è buono!
    Non avverti qualcosa di strano?
    La Cei ogni anno acquista una pagina di Corriere della sera, Repubblica, Sole 24 Ore e Avvenire, dove pubblica il resoconto. Tutti avrebbero, quindi, l’inganno della Conferenza Episcopale sotto agli occhi.
    Eppure nessuno protesta per le presunte inesattezze…
    E ancora: i soldi di coloro che non “barrano” vengono intascati dallo Stato e SOLO da esso! Dove hai sentito il contrario? Mi piacerebbe saperlo…
    Leggo ogni giorno la Repubblica poiché è data in omaggio al liceo dove lavora mio padre, per questo sono sempre di buon umore: ho le barzellette assicurate!
    Ma, contrariamente a te, confronto quotidianamente le notizie di Repubblica con quelle di Avvenire; e indovina un po’? Il secondo giornale più diffuso in Italia (a volte) dice la verità ma… a metà! Un esempio, per capirci? “La Chiesa non paga l’ICI”, stop! E tu povero innocente come lo interpreti? Come un privilegio! Ma è ovvio, lo avrei fatto anch’io!
    E allora leggiti anche altre testate prima di sputarci sopra.
    Il giornalino dell’oratorio non è una cattiva idea! Chissà… forse impari qualcosa di giusto!

    Confessi di essere “invidioso”.
    Invidioso di che?
    Per quanto riguarda i vescovi già te l’avevo scritto: non fare di tutta l’erba un fascio! Ci sono i santi e ci sono i delinquenti; il giudizio di Dio con loro sarà meno clemente che con gli altri proprio perché “pastori infedeli”, origine di scandali.

    Avverti che
    “il concetto di attività commerciale è un po’ vago”.
    Sarà anche arbitrario ma è per questo che (come già ti avevo scritto!) i Comuni hanno gli strumenti per accertare se l’attività in questione è commerciale o no, chiunque ne sia il proprietario.

    Riguardo il preservativo, in realtà, NON SAI cosa rispondere… e la verità brucia…
    La Chiesa non uccide nessuno (anzi). Semmai è la disinvoltura nel sesso libero (come già ti avevo scritto!!) che procura danni.

    Intermezzo grammaticale:
    “C’è da pensare che se l’uomo non fosse mai andato sulla Luna, loro ancora dicevano che fosse fatta di materia celeste”; scusami, ma la frase corretta è: “C’è da pensare che se l’uomo non fosse mai andato sulla Luna, loro avrebbero continuato a dire che era fatta di materia celeste”, quindi ripassati le proposizioni oggettive (“che era fatta …”), i modi e i tempi (condizionale passato invece dell’indicativo imperfetto).

    “Al quanto” si scrive tutto attaccato.

    “di un po’” : il verbo “di” viene da “dire” e vuole l’apostrofo (“ di’ ” è un imperativo).

    Hai detto bene: “per quel poco che conosco”! Leggi più “letteratura” e “poesie” prima di scrivere…

    Tu ‘profetizzi’, fra 200 anni, un giudizio negativo sulla Chiesa odierna. Secondo me fra 200 anni, gli uomini parleranno di questa Chiesa che, resistendo alle tempeste del secolo, ha indicato con coraggio e perseveranza la Via, la Verità e la Vita all’uomo. Ammirati sapranno, una volta di più, che la Chiesa pur così malservita trionfa nei secoli.

    Buono studio.
    Leone

    Rivolto a tutti:
    il Papa non verrà più alla Sapienza.
    Bravi! Contenti, vero?
    Vergognatevi!
    Nani della storia.
    La fifa di avere uno che ne sa più di voi vi mette in difficoltà e vi zittisce poiché i vostri soli argomenti “culturali” sono gli sberleffi e i lazzi.
    Vergognatevi! Ecco la vostra “apertura laica”.

    Dopo gli ultimi fatti non ho più alcun piacere di parlare con chi non ha altri argomenti che le parolacce o i farneticanti slogan qualunquisti.
    Un dibattito non si costruisce così.

  74. Valerio Says:

    Sono uno studente di Scienze della Sapienza e non ho mai avuto problemi di contrasti con la mia fede. Per questo non capisco la testardaggine e l’ottusità di chi non vuole il papa alla Sapienza. Avete solo paura questa è la verità…..avete paura che ascoltandolo vi smonti le vostre pseudomotivazioni per odiarlo, sapete bene che non verrà mai a condannare la scienza perchè fede e scienza vanno assieme e non contro come spesso vi dicono, leggete l’enciclica di Giovanni Paolo II “Fides et Ratio”. Anche se fosse l’acerrimo nemico della scienza io da buon democratico l’avrei prima ascoltato e poi contestato questa è democrazia. Chiudere la bocca di chi mi sta davanti è una cosa da idioti e prevenuti. Io sono cattolico e volevo la visita del papa. Mi sento offeso dal vostro atteggiamento violento, perchè siete solo dei violenti che occupano l’università per far valere le proprie ragioni…… Non torneremo nelle catacombe siamo in un paese si laico ma anche libero e dovete lasciarci in pace…..che Dio vi aiuti.

  75. Marco Bennici Says:

    Alla Sapienza di Roma vince il qualunquismo di una minoranza

    Una minoranza respinge il Papa. Gli eventi sono ormai noti. Le notizia di ieri pomeriggio è rimbalzata stamani su tutti i quotidiani. Joseph Ratzinger rinuncia alla Lectio Magistralis in programma per domani alla Sapienza di Roma. La vicenda è occasione per molti spunti di riflessione. Da cattolico e da ex studente universitario non nascondo la mia amarezza per la pochezza dimostrata da tutti coloro che si sono così accaniti tanto contro la visita.

    All’origine del malcontento, una frase che l’allora cardinale Ratzinger pronunciò, sempre alla Sapienza, il 15 febbraio 1990. Nelle sua parole citava una frase dell’epistemologo anarchico Paul Feyerabend: “La Chiesa dell’epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione”. A queste parole di Feyerabend, il Papa aggiunse però: “Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità”.

    I docenti autori della lettera hanno letto e compreso solo una parte di quel discorso. Mancando, sicuramente, a meno di ipotetiche strumentalizzazioni, di onestà intellettuale. “La fede non cresce dal risentimento e dal rifiuto della razionalità”. Il dialogo tra fede e ragione è uno dei temi principali del Pontificato dell’attuale successore di Pietro. Da docente universitario quale è stato e quale è, Benedetto XVI non manca sicuramente degli argomenti e della dialettica necessaria a sostenere un dialogo con il mondo contemporaneo, universo accademico compreso.

    Hanno dimostrato invece il contrario prima i professori e poi gli studenti che si sono opposti alla sua visita di domani. Chiudere le porte al dialogo non è mai sintomo di un ottimo stato di salute. In genere, tutte le correnti culturali che finiscono in ‘ismo’, fideismo compreso, non hanno mai dimostrato sufficiente intelligenza per il dialogo ed il confronto. Simile impostazione tradisce alla radice la missione di un’istituzione quale l’Università, luogo di scambio, di crescita e di maturazione per antonomasia.

    Gli studenti occupanti la sala del Senato Accademico della Sapienza ieri hanno esultato. All’Ansa diffusa ieri pomeriggio recante la decisione del Vaticano di annullare la visita, hanno scandito “fuori il Papa dall’Università”. Su quella sala immagino sia sceso da ieri una strano silenzio. Quello della ragione. Quello della sapienza di cui tali studenti si fanno strenui difensori.

    Nel silenzio, una maggioranza operosa stava preparando da tempo questo incontro. Erano i tanti studenti cattolici che aspettavano Benedetto XVI per trarre dalle sue parole conforto e coraggio per il loro cammino di laici impegnati nel mondo.

    La prepotenza ha purtroppo avuto la meglio. Al Magnifico Rettore della Sapienza chiederei di prendere in considerazione due cose. L’opportunità di uno scioglimento, almeno temporaneo, dei collettivi studenteschi che hanno eretto le barricate nei confronti non solo della visita del Papa, ma nei confronti di quella stessa cultura a cui essi stessi tanto echeggiano. Sto leggendo gli ‘Esercizi Spirituali’ di Sant’Ignazio, a volte la severità per quanto impopolare è strumento opportuno per educare alla crescita e alla riflessione. Chiederei poi la consapevolezza che l’onestà intellettuale dei propri docenti è un prezioso dono da custodire e da coltivare con tutte le cure possibili. Suggerirei inoltre di riflettere sul nome che si à dato il più grande Ateneo romano e sulle aspettative che tale denominazione può generare non solo nei suoi frequentanti, ma anche nel paese.

    Nel rumore generale creato da questa misera vicenda, siamo convinti che la ricerca della verità è un servizio nobile e silenzioso. Sul treno che stamani mi ha portato a Firenze ho notato tanti volti feriti. Ho cercato di capire cosa stessero leggendo sul giornale. Molti hanno aperto il quotidiano a metà, saltando la prime pagine, quelle in cui si è commentata in tutte le salse questa vicenda. Un atteggiamento di rifiuto. Il segno della consapevolezza di un paese che scopre quotidianamente quante sono le sue ferite. Ieri sera un ragazzo mi raccontava di voler emigrare, lasciando l’Italia per lidi più felici. Non era un commento alla vicenda, semmai un preambolo.

    Nel rumore generale creato di questa misera vicenda una speranza accompagna tutti coloro che faticosamente sono alla ricerca della verità nella loro vita e nella loro professione. E’ una frase semplice ma immediata allo stesso tempo. Sufficientemente descrittiva, ma allo stesso tempo silenziosamente enigmatica. Perché in fondo fa sempre più rumore un albero che cade rispetto ad una foresta che cresce.

    Marco Bennici

  76. Andrea Pontalti Says:

    Non sono studente de La Sapienza. Anzi sono laureato in ingegneria da quasi un anno eppure mi sento ancora legato al mondo universitario.

    Sono rimasto davvero male difronte a questa intolleranza verso chi crede e più specificatamente verso il cattolicesimo, la mia “famiglia”.

    E’ un atteggiamento che in questi tempi sta crescendo.
    Da qualche mese leggo le pagine delle notizie sul sito dell’UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti), spinto dalla curiosità, forse anche dalla volontà di verificare la solidità della mia fede e di tentare un dialogo attraverso i commenti alle news.

    Ebbene, da atei ed agnostici mi aspettavo sì una certa freddezza ed un certo disincanto difronte al mondo della fede, ma non un costante pregiudizio, spesso unito da mancanza di rispetto e cattiverie, per intederci alla Odifreddi o Hack (che sono infatti presidenti onorari dell’UAAR). Molti di loro sono accecati dall’odio, nonostante la loro formazione sia di alto livello.

    Inutile dire che sul sito dell’UAAR l’opposizione alla visita del Papa a La Sapienza era strenua e il sostegno alla protesta era ideologico e fazioso, così come l’esultanza esagerata alla notizia della rinuncia.
    Sono davvero turbato da quelle idee e da quei atteggiamenti.

    Dov’è lo scetticismo alla Voltaire (“non condivido le tue idee ma darei la vita per fartele esprimere”)?

    Se si ritiene che papa Ratzinger sia più bravo come intellettuale teologo che come pastore, che sia più consono ad un aula universitaria che ad un campetto d’oratorio, allora nessun’altra figura è più adatta di lui per il dialogo sul rapporto tra scienza/ragione e fede. Ma certi scientisti, paradossalmente, difronte al maggior esponente della Chiesa cattolica non sentono ragioni.

    Pensando a lui e agli esponenti intellettualmente “seri” del mondo della fede, piuttosto che al passo di Luca citato in questo post, mi vengono in mente le beatitudini, e in particolare:

    “Beati voi quando v’insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così, infatti, hanno perseguitato i profeti prima di voi.”

    Saluti a tutti

    Andrea

  77. cappellasapienza Says:

    APPREZZO I VOSTRI INTERVENTI.
    SOLO, MI PIACEREBBE RICEVERE ANCHE IL PARERE DI COLORO CHE HANNO MANIFESTATO PERCHE’ L’ANNULLAMENTO DELLA VISITA AVESSE LUOGO.

  78. Attilio Says:

    Insomma!!!!!!! Vogliamo, con l’ipocrisia che ormai ci accompagna quotidianamente nella nostra società, convincerci, che tutti gli oppositori all’interferenza alla scienza da parte della chiesa da sempre perpretata, e del sig. Ratzinger in particolare ai giorni nostri, siano degli squilibrati? studenti che non meritano di essere tali? Non credo, credo anzi che proprio dalla nostra migliore gioventù possano venire quegli insegnamenti che se sapessimo coglierli, sapremmo anche prendere le distanze della dilagante ipocrisia della nostra politica e della nostra classe religiosa. Ignorare gli ostacoli che in vari modi il mondo clericale pone al progresso scientifico, e non solo ora ma da sempre, è puro negazionismo nella peggiore delle sue espressioni. Ben venga in democrazia la libertà di esprimere la propria opinione contraria a tutte le interferenze alla scienza.
    L’italia è l’unico paese che io conosco, che si ostina a non capire che la forza del nostro futuro sono i giovani, in Italia un mentecatto che li definisce bamboccioni solo perchè molto resonsabilmente qualcuno di essi ritiene, a causa dei costi proibitivi, di non avventurarsi in imprese solitarie improbabili e di rimanere solidarmente più a lungo tra gli affetti della famiglia, questo mentecatto, che probabilmente non ha neanche la più pallida idea di quali siano le difficoltà economiche della maggior parte delle famiglie Italiane, viene addirittura idolatrato, creando con la sua affermazione un nuovo modo di dire che fa tendenza, e a nessuno dei nostri politici o porporati viene in mente di soffermarsi sulla superficialità e gravità di certe affermazioni sui nostri giovani.
    Grazie per l’attenzione, Attilio

  79. Ciolla Says:

    MARTEDI 15 GENNAIO 2008, 20:40

    Ha smesso di piovere, ma prima ne è caduta tanta, come tante ne sono cadute di parole in questi ultimi giorni, sotto questa Minerva.
    Ho voluto fermarmi qua sotto, adesso, alle 20:40, di ritorno da una veglia di preghiera nella cappella universitaria. Una veglia che doveva essere in preparazione della visita del Papa, e che ugualmente si è svolta, in un clima di profondo raccoglimento, che lasciava però trasparire dai volti una forte nota di amarezza. Eravamo stati invitati ad unirci per pregare affinché Benedetto riuscisse, come lui solo sa fare, a trovare quelle parole che scaldano e confortano il cuore del credente, e turbano quello del non credente.

    Sono voluto tornare sotto questa statua, per poter, come dire, guardarla in faccia, a tu per tu, adesso che studenti e professori sono a casa, e la pioggia ha lavato via i manifesti, che restano, a brandelli, come segni di un’assurda guerra. A vederla da qua, questa statua, c’è qualcosa di ironico.. L’avvertimento di un contrario.. Un’espressione beffarda.. Perché quelle braccia alzate, mi chiedo, cosa rappresentano stasera? Quale vittoria stanno a celebrare?
    Questa vicenda mi ha coinvolto e sconvolto nel profondo, perché vivo già ogni giorno per queste vie la sfida di una fede continua, coerente e credibile, e perché poi, inutile nasconderlo, il fatto che sia tutto partito da qualche decina di professori della mia facoltà, e chissà magari un giorno futuri colleghi, mi mette a disagio e mi spaventa…

    E non importa se visto da dentro è tutto così diverso da quello che vi raccontano in tv, poco importa se il furgoncino di sky è già partito, destinazione qualche notizia più fresca immagino.., poco importa se quegli striscioni che vi hanno fatto vedere erano proprio solo quelli, 4 o 5..Poco importa se dentro la cappella, poco fa, eravamo probabilmente più di quelli che oggi hanno occupato il rettorato rivendicando il “diritto a manifestare”, e poco importa se proprio questi sono i soliti, quelli che ogni settimana hanno qualcosa per cui appendere striscioni anche molto più purulenti di questi, qualcosa per cui manifestare rumorosamente…

    Adesso sono due i sentimenti che ho in me, e sono sicuro come in tante altre persone qui intorno. Innanzitutto l’angoscia, angoscia per il vuoto che c’è dietro tutte queste contestazioni, in quelle vite. Un angoscia che senti penetrante e improvvisa quando ti rendi conto che proprio non cambieresti la loro “libertà” con la tua, di Libertà.
    E poi provo una gran rabbia, rabbia x il mare di ignoranza e pregiudizi che è alla base di eventi come questo. Perché sentire così, per strada, fra un discorso e l’altro, ragazzi della tua età che liquidano la questione con un “ma non è tanto il ruolo del papa, è questo papa, che è chiaramente contro la scienza”, beh, mette rabbia. Perché allora ti viene il sospetto che c’è qualcosa che non va, nel modo di vivere di noi credenti, se intorno a noi c’è tanta gente che si arrende all’ovvio e al sentito dire, ancor prima che al comodo.
    La tentazione di prendere questa forzata rinuncia del Papa come una chiamata alle armi, a fare fronte comune, per far vedere al mondo che non c’è solo il “collettivo studentesco”, è forte. Ma va controllata, dobbiamo prendere questa giornata come un dono del signore, e un estremo insegnamento di Benedetto.. e trovare nuovi modi, silenziosi e rispettosi, di essere presenza concreta e rumorosa, si, anche senza “musica” a tutto volume, senza striscioni colorati pieni di banalità, senza cortei pieni di volgarità..
    È l’ora di compiere una decisa scelta politica.. una politica però fatta non di tessere e partiti, ma di coerenza, onesta, impegno e passione. Una politica che non ti spinge a folli sacrifici, ma che ti guida in un percorso di scelte coerenti e coraggiose, fra le mille sfide, dubbi, domande che incontriamo ogni giorno. Io questo cammino, ho deciso di cominciarlo stamattina, e cosi dietro quella foto lassù, se strabuzzate bene gli occhi, potreste pure riuscire a vedermi. Vi auguro di riuscire ad avere la gioia di intraprendere questo cammino senza il bisogno di questo genere di eventi..

    Allora minerva, che vittoria hai da festeggiare stasera?

    Anche se da certi uomini
    sorprese io non mi aspetterò
    ma qualcuno dovrà crederci
    e sfidare la realtà
    scegliere come vivere
    imparare come si fa…
    E non è necessario perdersi
    in astruse strategie
    tu lo sai può ancora vincere
    chi ha il coraggio delle idee…

  80. francesca Says:

    NellA MIA MODESTA OPINIONE CREDO CHE QUI LA FACCENDA VA MOLTO OLTRE LA VISITA DEL PAPA!
    Non si tratta di essere cattolici credenti atei omosessuali eterosessuali etc…qui si tratta che TUTTI hanno diritto di esprimere in libertà le proprie idee anche se non condivise da alcuno al mondo…spesso mi dimentico che l’Italia è un paese democratico….qui di democrazia c’è ben poco. Oggi hanno impedito al papa di parlare e magari domani lo faranno con chiunque non la pensi esattamente come CERTE PERSONE(POCHE MA DECISAMENTE POTENTI PER FARE TANTO CASINO) dicono che la si debba pensare.
    Mi ripeto: nn si tratta di politica o di religione…qui la cosa grave e che mi spaventa è che si può parlare solo se si ha il permesso( DI CHI POI?)
    Il papa fa i suoi errori…alla fine è un mortale,. ma anche le leggi della fisica e della matematica e i pensieri filosofici o delle traduzioni dal greco possono essere sbagliate, ma da qualche parte si dve pur incominciare e poi, se necessario e giusto, correggerle….non è stata mai una soluzione bruciare libri o tagliare lingue e chi lo fa si dovrebbe vergognare di avere ancora il coraggio di crederla in questo modo…eppure è libero di credere e dire certe cretinate, io mi sento libera di dire e di credere che secondo me sono e resteranno solo CRETINATE!!!

  81. jacopo Says:

    Caro Leone,
    Io ti avevo augurato buono studio, ma vedo che preferisci continuare a sparare caz..te piuttosto che studiare matematica,
    materia difficile che presuppone però la conoscenza dell’italiano , e di un minimo di elasticità mentale che non hai, a quanto pare,
    se trovi problemi a interpretare la frase

    “non si può negare che la chiesa nel corso dei secoli non ha certo avallato questi scopi “.

    Alla fine ho visto che sei riuscito a decifrarne il significato, quindi andiamo oltre.
    Quanto al mio, di italiano, non rileggo quando scrivo su un blog…ti prego di scusarmi presso l’accademi della crusca per gli errori che mi hai fatto
    giustamente notare. Ricorderò di confessarli.
    Ti dirò Leone, che non mi reputo nè presuntuoso nè antipatico. Mi rendo conto di non dare di me l’ impressione di una persona umile,
    quale sono, in questa polemica con te.
    Scrivendo queste righe, sento di essere tagliente. La colpa però, è fifty fifty con chi provoca.

    Sanno anche i bambini che la trasmissione dei saperi è avvenuta grazie alla Chiesa.
    Sanno anche i bambini però che la Chiesa custodiva gelosamente i SUOI saperi e quando qualcuno, tipo Copernico che provi a tirare
    dalla tua parte ma non ci viene manco se te ammazzi, ha provato a metterli in discussione, finiva male (per loro).
    Giordano Bruno è morto bruciato da chi Leone?
    Sanno anche i Bambini che Copernico parlava di pianeti che giravano intorno a Dio (non intorno al Sole).
    Fai finta di non sapere però che il suo linguaggio serviva a raddolcire i censori della tua santa istituzione
    (che sennò se lo inc…avano).
    Inoltre, stando alla cifre che riporti (fino alla rivoluzione francese la Chiesa controllava l’Università), sfrutto l’assit che tu troppo
    facilmente mi porgi a porta vuota: sarà un caso, forse, prima di allora, la fisica era ai livelli di Tolomeo.
    Mi spiego meglio, so che noi fisici e matematici abbiamo qualche problema con le date della storia, ma insomma.
    L’Almagesto, opera mirabile (per l’epoca) dello scienziato greco-egiziano, risale circa al 150 D.C.
    Sai che significa? Che il sapere scientifico, è stato fermo per 1500 anni.
    Sarà un caso, chi lo sa, che questo periodo è coinciso con il periodo in cui la Chiesa controllava maggiormente i saperi e la loro
    diffusione.
    Mi limito a questo per rispondere alle imprecisioni dette circa il contributo dato dalla chiesa alla cultura.
    Ah, dimenticavo.
    Capisco che facendo matematica hai poca dimestichezza col metodo scientifico (ed è una fortuna, sinceramente…il laboratorio non sai quanto mi annoia, amo di più la teoria),
    ma ti devo dire che, aihmè, la scienza moderna, non si basa sui metodi della logica di Tommaso, importantissimi e mirabilissimi (sempre per l’epoca…ma parliamo sempre del 1000),
    bensì sul metodo sperimentale di Francesco Bacone, filosofo della scienza del 1600, che insieme a Galilei diede il via alla rivoluzione scientifica.
    Leggi “Il Diavolo in cattedra” di Odifreddi per approndire.
    Ti ci vorrà un po’ se non ti fermi su 3 negazioni in una frase eh…però prova, chi lo sa. Io non l’ho finito.
    Si chiama rivoluzione perchè fu proprio una rivoluzione, in cui il dittatore, Leone, era cului che imponeva l’oscurantismo. Non serve ripetere a chi mi riferisco vero?

    Quanto a Darwin la chiesa non può dire proprio un c…o. Lascia che siano i biologi a spiegarci come sia successo che dalla polvere si sviluppasssero esseri tanto deficienti come gli uomini.
    La chiesa non se sa nulla. O almeno, non può avanzare alcune pretese.
    Se ci sono animali che oggi ancora vogliono credere che l’uomo discenda da Eva, credo che sia oppurtuno rispettare questi animali.
    Se questi animali pretendono di essere nel giusto e senza la benchè minima nozione di biologia, contestano Darwin, credo che sia opportuno isolarli in una gabbia e buttare la chiave.
    Ancora godo ricordando come l’anno scorso Cosmelli rispose a uno dei santoni del creazionismo americano, invitato a Fisica insieme a Boncinelli.
    Perchè vedi, Leone, Fisica accoglie tutti, anche gli stupidi come me, ma a patto che accettino il dialogo con una controparte, a patto che almeno ufficialmente si mettano in discussione.
    Fisica ripudia chi parla senza accettare il confronto, come fa tutta l’Università laica.
    La differenza la fa il fatto che i suoi professori (alcuni…si tende sempre a generalizzare) hanno le palle di esprimere liberamente le loro opinioni non curanti delle conseguenze che avrebbero causato.

    Quanto a Welby noto che ti sai arrampicare sugli specchi molto bene, ma insomma possiamo finirla qui con questo argomento.
    Il fatto che alcuni sacerdoti gli abbiano rivolto un pensiero o una preghiera, fa onore a questi singoli. Non ripara affatto l’offesa di non avergli concesso i funerali, che pure la madre aveva
    chiesto tanto.
    Io ti ripeto Leone, i funerali si fanno a gente che uccide migliaia di persone, si fanno a sfruttatori, a generali e militari. Persone che non rispettano di certo la vita umana dall’inizio alla fine.
    E non si sono fatti a Welby.
    Io ha la personale opinione che non c’è differenza alcuna tra “accorciare” ed “accorciarsi” la vita.
    Meglio tacere Leone, il resto è panna montata. Ti invito cortesemente a parlare d’altro.

    Ho fatto l’esempio delle staminali embrionali perchè era quello che avevo più vicino.
    Certo che è lecito fare quello che dici tu sulle staminali adulte.
    Ma la domanda che mi fai è sciocca. Chi ha definito che cos’è un uomo? La chiesa?
    Mi risulta che la biologia non sappia dare una definizione esauriente di vita.
    La chiesa, al contrario, pur non essendo capace di dare una definizione esauriente di cosa sia l’uomo, ha stabilito che l’embrione è uomo.
    Meglio sorvolare Leone?

    La Chiesa ha fatto si che con il suo caldo invito a non andare a votare per il referendum (non significa invadere il terreno della laicità questo? cos’altro avrebbe potuto fare, sostituirsi al legislatore?
    Io dico che l’avrebbe sicuramente fatto se avesse potuto) è entrata a gambe tesa nella vita politica di uno stato sovrano ed ha fatto si che restasse in vigore una legge vergognosa,
    che costringe ogni anno coppie sterile ad andare a cercare fortuna all’estero.
    Ancora, Leone, il resto sono chiacchiere. Di pessima fattura.
    Casini se no altro lo pagano per dire stronzate. A te manto te pagano, le dite tutte gratis.

    “Ma perché la società moderna ascolta e/o obbedisce alla Chiesa? Non me ne ero accorto!”
    Serve che commenti questa tua frase, alla luce di quello che ho detto 5 righe fa (ma anche no?) ?

    (ps. il tuo cervello va in conflitto se gli occhi gli mandano l’immangine di 2 punti interrogativi separati da una parentesi?)
    Scusa se non curo troppo la forma…con uno meno stronzo magari mi impegnavo di più.

    Hai affermato che ragione e legge naturale dovrebbero condurmi a riconoscere le unioni giuste da quelle non giuste.
    Ma io non riesco a vedere la differenza tra due omosessuali che si amano e fanno i fatti loro senza rompere le palle a nessuno e un uomo e una donna che fanno le stesse cose.
    Sarà che sono stupido.
    Se a quanto pare questa visione delle cose è solo di una parte di tutte le persone che formano la nazione, sarebbe bene che lasciaste agli altri il diritto di autoregolarsi.
    Ripeto che al giudice la facoltà di giudicare la conferisce lo stato, cioè NOI tutti. Ammesso che la ragione individuale gli conferisse l’autorità di scindere coppie giusta da sbagliate,
    questa non rappresenta TUTTI NOI, ma
    lui e le pecore (siete il suo gregge no?) che baciano ogni parola che dice.
    Dunque non ha autorità su di me Leone. Nessuna.
    (Mi scuso con i credenti intelligenti che non condividono i diktat di Ratzinger.)
    E la libertà individuale non può bastare, perchè la mia, che non vedo perchè dovrebbe valere meno della tua o di quella del papa, dice cose totalmente diverse dalle tue e dalle sue.

    Secondo te, il Dalai Lama non ha la stessa risonanza perché non ha stessa missione (datagli da Cristo) di annunciare il Vangelo al mondo e confermare nella Fede i credenti affidatigli.
    Sei comico Leone, veramente comico. E presuntuoso. Perchè per me, che non credo, non c’è differenza tra figue religiose diverse. Tu invece, con quella frase, dici che è giusto promuovere il vangelo a scapito di
    altre confessioni.
    Ti rendo conto che sei ridicolo e squallido?

    Prendo atto inoltre del fatto che America Latina e Pezzi di Africa, per non parlare dell’Europa, sono stati evangelizzati con i missionari e non con i conquistadores. Insomma, si impara pure tanta storia
    parlando con te.
    Le crociate effettivamente sono solo nella mia fantasia, ovvio.
    Di fronte all’evidenza, taccio.

    So che quegli articoli fanno parte del concilio che ho citato. Aggiunsi, infatti, che pur essendo sintomi di presunzione, davano una speranza di salvezza a colui che pur non facendo parte della vostra
    Chiesa, si comportava in modo esemplare. Leggi bene, Leone Leone…

    “E ancora: i soldi di coloro che non “barrano” vengono intascati dallo Stato e SOLO da esso! Dove hai sentito il contrario? Mi piacerebbe saperlo…”
    Aggiornati.
    Non più tardi di 2 mesi fa, si discuteva della finanziaria, Angius aveva proposto un emendamento per recuperare questi soldi (che TUTTORA vengono intascati dalla Chiesa Cattolica).
    L’emandamento non è passato e nemmeno i deputati del PD l’hanno votato. Non commento questo fatto perchè sennò andiamo su tutt’altri argomenti. Ma aggiornati Leone.

    Quanto all’ UAAR, è un associazione rispettabilissima di gente rispettabilissima che non è allineata ne si fa mettere le mani nelle mutandine in cambio di lecca lecca dal Vaticano.
    Non sapevo che si trovasse su teledonna. Che c’entra?
    Sarebbe facile ironizzare su Radiomaria, ma desisto.

    Che c’entra l’oste e il vino Leone?
    Potrei dirti la stessa cose del sito dell’8 per mille che hai messo tu. Che ti aspetti che ti dicano che li usano per rifare le parrocchie e che destinano il 10 per cento al terzo mondo?
    Se non ci mettiamo d’accordo sulle fonti, non resta che chiudere il dialogo od andare a fondo e capire chi ha ragione. Se hai gli strumenti per farlo, fallo.
    Io non so cos’altro fare oltre che leggere giornali e costruirmi un opinione, cioè credere più a qualcuno che a qualcun altro, che è la stessa cosa che fai tu.
    Può darsi che hai ragione, ma a priori non vedo perchè le tue fonti dovrebbero essere più affidabili delle mie.

    Inoltre vorrei precisare che non ho interesse alcuno nel difendere Repubblica. Ribadisco però che è il secondo giornale più diffuso in Italia e forse ci lavora gente un po’ più qualificata di
    quella che scrive su Avvenire o il Foglio, però queste sono sempre opinioni discutibilissime.
    Anche qui però, che ti aspetti che Avvenire ammetta le magagne?
    Lo sai che l’UE a novembre ha voluto sapere quali sono tutti gli immobili della chiesa e qual’è lo sconto di tasse di cui usufruisce annualmente? Lo sai che è in discussione un provvedimento che
    dovrebbe stabilire che la Chiesa gode di una posizione vantaggiosa (non leggittima) rispeto alle altre confessioni religiose in Italia e si obbligherà lo Stato a rivedere i suoi rapporti col Vaticano?
    Poi con chi ve la prenderete?
    Con Odifreddi?

    Tutto il resto che hai scritto, ed è parecchia roba, è solo polemica ancora più stupida e futile di quella a cui mi sono prestato a rispondere.
    Volevi farmi vedere che conosci il pardasso del mentitore? Lo conosce pure mio cugino di 7 anni. Bravo.
    Poi sono io quello che si attacca alla parole.
    Ti faccio inoltre notare, che hai tu chiuso il dialogo, cattolico democratico aperto al dialogo.
    Troppe cazzate al giorno fanno male. Accetto la resa Leone.

    Infine, l’unica cosa seria del commento. Voglio rivolgere un pensiero ai 67 professori della “ben nota” lettera.
    Due mesi fa Cini aveva scritto la lettera che ho allegato nel mio primo intervento al rettore.
    Visto che so che non ve la leggerete mai, mi sembra doveroso riportare alcuni passi.

    “Partendo veramente dall’intima natura della fede cristiana e, al contempo, dalla natura del pensiero
    greco fuso ormai con la fede, Manuele II poteva dire: Non agire “con il logos” è contrario alla natura di Dio.”
    […]
    ” Non insisto sulla pericolosità di questo programma dal punto di vista politico e culturale: basta pensare
    alla reazione sollevata nel mondo islamico dall’accenno alla differenza che ci sarebbe tra il Dio cristiano e
    Allah – differenza attribuita alla supposta razionalità del primo in confronto alla imprevedibile irrazionalità
    del secondo – che sarebbe a sua volta all’origine della mitezza dei cristiani e della violenza degli islamici. Ci
    vuole infatti un bel coraggio per sostenere questa tesi, nascondendo sotto lo zerbino le Crociate, i pogrom contro
    gli ebrei, lo sterminio degli indigeni delle Americhe, la tratta degli schiavi, i roghi dell’Inquisizione e chi ne ha
    più ne metta, che i cristiani hanno regalato al mondo.”
    (LEONE LEGGI BENE LE ULTIME RIGHE…SONO PER TE)

    “La moderna ragione propria delle scienze naturali – conclude infatti il papa – con l’intrinseco suo elemento
    platonico, porta in sé un interrogativo che la trascende insieme con le sue possibilità metodiche. Essa stessa
    deve semplicemente accettare la struttura razionale della materia e la corrispondenza tra il nostro spirito e
    le strutture razionali operanti nella natura come un dato di fatto, sul quale si basa il suo percorso metodico.
    Ma la domanda [sul perché di questo dato di fatto] esiste e deve essere affidata dalle scienze naturali ad altri
    livelli e modi del pensare – alla filosofia e alla teologia. Per la filosofia e, in modo diverso, per la teologia,
    l’ascoltare le grandi esperienze e convinzioni delle tradizioni religiose dell’umanità, specialmente quella della
    fede cristiana, costituisce una fonte di conoscenza; rifiutarsi ad essa significherebbe una riduzione inaccettabile
    del nostro ascoltare e rispondere.”

    Il Papa, Leone, dice e come alla Scienza cosa DEVE fare. E lo dice da un pulpito sul quale non l’ha fatto salire
    alcuna istituzione scientifica.
    Leone, si dice che PISCIA FUORI DAL VASO. Rende la metafora vero?
    Detto questo, Cini si è limitato a esprimere la sua idea, come fanno tutti quelli che ne hanno il coraggio.
    Il rettore se ne è fregato.
    I 67, hanno scritto una lettera di protesta per questo fatto e per ribadire la loro opinione, leggittima come la tua.
    Li stanno facendo passare per intolleranti e terroristi.
    Lo sai chi c’è tra quei 67? Uno che ha vinto il NOBEL PER LA PACE (CALOGERO) e gente tipo
    MAIANI, direttore del CNR ed ex direttore del CERN, e PARISI, serve che aggiungo altro al suo nome?
    Non so se potete provare a comprendere chi è questa gente.
    La densità di idioti dentro la mia facoltà è la stessa che trovi in qualunque posto del mondo, solo che evidentemente
    hanno le palle di parlare.
    Dire che questa gente non capisce una sega o è nullafacente, come è successo, fa ridere i polli.
    Tra gli altri 64 ci sono 5 professori che ho avuto, gente rispettabilissima che non tira molotov a nessuno.
    Se il Papa fosse venuto in un dibattito, nessuno avrebbe scritto lettere.
    Ma il papa non viene a un dibattito, il papa viene e il pubblico, il “gregge”, ascolta.
    Una università è il luogo in cui si scambiano idee, non è il pulpito di una chiesa.
    La visita era semplicemente inopportuna.
    Nessuno ha chiuso la bocca di Ratzinger. Magari avessero potuto farlo.
    Prodi ha detto che il papa deve poter parlare a Roma!
    Questa affermazione è almeno tanto comica come le tue.

    Il fatto che il papa abbia deciso di rinunciare, è la triste conclusione di una vicenda che non doveva avere inizio.
    Io avrei partecipato alla FROCESSIONE dei FROCIATI e avrei fischiato Ratzinger. Mi sarei distinto da ogni azione
    violenta e avrei contestato come è nei miei diritti.

    Vorrei esortare quelli della capella a dire qualcosa di sensato sulla lettera, lo chiedo do una settimana.
    I commenti di supporto che avete ricevuto sono in maggior parte del tipo “Io voglio bene al papa, quindi sono
    contenta che venga”. Vi prego di dire qualcosa di sensato.

    Inoltre, quanto all’invito a venire in cappella a parlare pacificamente, vi dico che io non parlo pacificamente
    con chi difende un’istituzione che nega i diritti dell’uomo.
    Riconoscere l’uguaglianza di diritti di omo ed etero, per me è un diritto dell’uomo.
    Riconoscere gli errori della chiesa è conoscere la storia, si insegna a scuola.
    Saper parlare delle magagne della chiesa di oggi, per i cattolici soprattutto, è intelligenza.
    Io conosco poche persone che sanno farlo.
    Non ho ricevuto alcun commento su questi argomenti da parte vostra. Ce l’avete un opinione?

  82. nonmi fido dei media Says:

    Ad oggi l’unico diritto leso è quello di una comunità di incontrare il proprio capo religioso.

    Gli errori della chiesa sono stati riconosciuti da Giovanni Paolo II, per i quali ha chiesto scusa.

    Se non vuoi comunicare con noi pacificamente, allora chi nega il dialogo sei tu, non noi, perchè noi non siamo responsabili di azioni commesse nel 500, ma delle nostre e la nostra azione è: vieni e parliamone.

    I tuoi magici 67 sono stati sputtanati su tutti i giornali perchè non hanno capito il discorso del papa su Galileo e lo hanno stravolto. Era un’argomentazione filosofica, non fisica. Quindi prima studia, e poi ripassa.

    Il papa non riconosce le unioni tra omosessuali, ma non ti impedisce di praticare il sesso con chi e come vuoi. non interviene mica a interrompere i rapporti! Se poi in Italia mancano certe leggi, beh, problema dei parlamentari, non dei fedeli di una religione.

    Ti farò avere i miei commenti alla lettera di Cini.

  83. nonmi fido dei media Says:

    14-11-2007, Marcello Cini, SE LA SAPIENZA CHIAMA IL PAPA E LASCIA A CASA MUSSI, il manifesto

Lettera aperta 

“Signor Rettore, apprendo da una nota del primo novembre dell’agenzia di stampaApcom che recita: «è cambiato il programma dell’inaugurazione del 705esìmo Anno Accademico dell’università di Roma La Sapienza, che in un primo momento prevedeva la presenza del ministro Mussi a ascoltare la Lectio Magistralis di papa Benedetto XVI». Il papa «ci sarà, ma dopo la cerimonia di inaugurazione, e il ministro dell’Università Fabio Mussi invece non ci sarà più».

Come professore emerito dell’università La Sapienza – ricorrono proprio in questi giorni cinquanta anni dalla mia chiamata a far parte della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali su proposta dei fisici Edoardo Amaldi, Giorgio Salvini e Enrico Persico – non posso non esprimere pubblicamente la mia indignazione per la Sua proposta, comunicata al Senato accademico il 23 ottobre, goffamente riparata successivamente con una toppa che cerca di nascondere il buco e al tempo stesso ne mantiene sostanzialmente l’obiettivo politico e mediatico.

Non commento il triste fatto che Lei è stato eletto con il contributo determinante di un elettorato laico.”

    laico non vuol dire ateo

    “Un cattolico democratico – rappresentato per tutti dall’esempio di Oscar Luigi Scalfaro nel corso del suo settennato di presidenza della Repubblica – non si sarebbe mai sognato di dimenticare che dal 20 settembre del 1870 Roma non è più la capitale dello stato pontificio. Mi soffermo piuttosto sull’incredibile violazione della tradizionale autonomia delle università – da più 705 anni incarnata nel mondo da La Sapienza dalla Sua iniziativa”.

    l’università è stata fondata da un papa Bonifacio VII perchè è la chiesa che ha tutelato e tramandato i saperi nel corso del medioevo. Del resto se esistono le università in Europa lo dobbiamo alla Chiesa



    “Sul piano formale, prima di tutto. Anche se nei primi secoli dopo la fondazione delle università la teologia è stata insegnata accanto alle discipline umanistiche, filosofiche, matematiche e naturali, non è da ieri che di questa disciplina non c’è più traccia nelle università moderne, per lo meno in quelle pubbliche degli stati non confessionali. Ignoro lo statuto dell’università di Ratisbona dove il professor Ratzinger ha tenuto la nota lectio magistralis sulla quale mi soffermerò più avanti, ma insisto che di regola essa fa parte esclusivamente degli insegnamenti impartiti nelle istituzioni universitarie religiose. I temi che sono stati oggetto degli studi del professor Ratzinger non dovrebbero comunque rientrare nell’ambito degli argomenti di una lezione”

    quindi Cini presume di detenere il potere decisionale su cosa vada o non vada insegnato all’università: dov’è la libertà del sapere?

    , “e tanto meno di una lectio magistralis tenuta in una università della Repubblica italiana. Soprattutto se si tiene conto che, fin dai tempi di Cartesio, si è addivenuti, per porre fine al conflitto fra conoscenza e fede culminato con la condanna di Galileo da parte del Santo ufficio, a una spartizione di sfere di competenza tra l’Accademia e la Chiesa. “

    la chiesa ha già chiesto scusa per gli errori commessi

    “La sua clamorosa violazione nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico de La Sapienza sarebbe stata considerata, nel mondo, come un salto indietro nel tempo di trecento anni e più.

Sul piano sostanziale poi le implicazioni sarebbero state ancor più devastanti. Consideriamole partendo proprio dal testo della lectio magistralis del professor Ratzinger a Ratisbona, dalla quale presumibilmente non si sarebbe molto discostata quella di Roma”.

    quindi Cini ha il dono della veggenza (ma non dovrebbe non crederci, in quanto scienziato?) e sapeva in anticipo cosa avrebbe detto il papa: questo, quetso è integralismo e intolleranza!

    “In essa viene spiegato chiaramente che la linea politica del papato di Benedetto XVI si fonda sulla tesi che la spartizione delle rispettive sfere di competenza fra fede e conoscenza non vale più: «Nel profondo.., si tratta – cito testualmente – dell’incontro tra fede e ragione, tra autentico illuminismo e religione. Partendo veramente dall’infima natura della fede cristiana e, al contempo, dalla natura del pensiero greco fuso ormai con la fede, Manuele II poteva dire: Non agire “con il logos” è contrario alla natura di Dio».”

Non insisto sulla pericolosità di questo programma dal punto di vista politico e culturale: basta pensare alla reazione sollevata nel mondo islamico dall’accenno alla differenza che ci sarebbe tra il Dio cristiano e Allah – attribuita alla supposta razionalità del primo in confronto all’imprevedibile irrazionalità del secondo – che sarebbe a sua volta all’origine della mitezza dei cristiani e della violenza degli islamici. Ci vuole un bel coraggio sostenere questa tesi e nascondere sotto lo zerbino le Crociate, i pogrom contro gli ebrei, lo sterminio degli indigeni delle Americhe, la tratta degli schiavi, i roghi dell’Inquisizione che i cristiani hanno regalato al mondo.”

    la chiesa ha chiesto scusa!

    “Qui mi interessa, però, il fatto che da questo incontro tra fede e ragione segue una concezione delle scienze come ambiti parziali di una conoscenza razionale più vasta e generale alla quale esse dovrebbero essere subordinate. «La moderna ragione propria delle scienze naturali – conclude infatti il papa – con l’intrinseco suo elemento platonico, porta in sé un interrogativo che la trascende insieme con le sue possibilità metodiche. Essa stessa deve semplicemente accettare la struttura razionale della materia e la corrispondenza tra il nostro spirito e le strutture razionali operanti nella natura come un dato di fatto, sul quale si basa il suo percorso metodico. Ma la domanda {sui perché di questo dato di fatto) esiste e deve essere affidata dalle scienze naturali a altri livelli e modi del pensare – alla filosofia e alla teologia. Per la filosofia e, in modo diverso, per la teologia, l’ascoltare le grandi esperienze e convinzioni delle tradizioni religiose dell’umanità, specialmente quella della fede cristiana, costituisce una fonte di conoscenza; rifiutarsi a essa significherebbe una riduzione inaccetabile del nostro ascoltare e rispondere».”

    se studiaste anche filosofia, sociologia psicologia, letteratura ecc ecc oltre che le vostre perfette formulette, sapreste che questi temi sono affrontati dal pensiero laico e anche ateo da almeno due secoli.

    
“Al di là di queste circonlocuzioni (i corsivi sono miei) il disegno mostra che nel suo nuovo ruolo l’ex capo del Sant’uffizio non ha dimenticato il compito che tradizionalmente a esso compete. Che è sempre stato e continua a essere l’espropriazione della sfera del sacro immanente nella profondità dei sentimenti e delle emozioni di ogni essere umano da parte di una istituzione che rivendica l’esclusività della mediazione fra l’umano e il divino. Un’appropriazione che ignora e svilisce le innumerevoli differenti forme storiche e geografiche di questa sfera così intima e delicata senza rispetto per la dignità personale e l’integrità morale di ogni individuo.

Ha tuttavia cambiato strategia. Non potendo più usare roghi e pene corporali ha imparato da Ulisse. Ha utilizzato l’effige della Dea Ragione degli illuministi come cavallo di Troia per entrare nella cittadella della conoscenza scientifica e metterla in riga. Non esagero. Che altro è, tanto per fare un esempio, l’appoggio esplicito del papa dato alla cosiddetta teoria del Disegno Intelligente se non il tentativo – condotto tra l’altro attraverso una maldestra negazione dell’evidenza storica, un volgare stravolgimento dei contenuti delle controversie interne alla comunità degli scienziati e il vecchio artificio della caricatura delle posizioni dell’avversario – di ricondurre la scienza sotto la pseudo-razionalità dei dogmi della religione? E come avrebbero dovuto reagire i colleghi biologi e i loro studenti di fronte a un attacco più o meno indiretto alla teoria danwiniana dell’evoluzione biologica che sta alla base, in tutto il mondo, della moderna biologia evolutiva?”


    il pontefice non nega l’evoluzione, come esponente di una religione l’attribuisce al disegno del Piano Divino. ovviamente, liberi di non crederci: ma seremmo comunque liberi noi, cattolici, di pensarla diversamente. Tenetevi pure intatte tutte le vostre granitiche certezze sulla esistenza e la conscenza. Ricordatevi Socrate: il sapiente è colui che sa di non sapere. E’ più dogmatico chi coltiva una fede religiosa, o chi assume come unico criterio di verità una scienza, che come tale è solo una delle branche in cui si è sviluppato l’intelletto umano?

    
“Non desco a capire, quindi, le motivazioni della Sua proposta tanto improvvida e lesiva dell’immagine de La Sapienza nel mondo”.

    è stato molto più lesivo mostrare un atteggiamento così chiuso e antidemocratico

    “ Il risultato della Sua iniziativa, anche nella forma edulcorata della visita del papa (con «un saluto alla comunità universitaria») subito dopo una inaugurazione inevitabilmente clandestina, sarà comunque che i giornali del giorno dopo titoleranno (non si può pretendere che vadano tanto per il sotttile): «Il Papa inaugura l’Anno Accademico dell’Università La Sapienza».”

Congratulazioni, signor Rettore. Il Suo ritratto resterà accanto a quelli dei Suoi predecessori come. simbolo dell’autonomia ,della cultura e del progresso delle scienze.”

    e il suo accanto a quello dei persecutori di appartenenze religiose e culturali non condivise

  84. jacopo Says:

    Non commentando le parole del vostro capo, siete conniventi.
    Accettate senza condizioni le parole che pronuncia. Siete reponsabili quanto lui.
    Non è stato leso alcun diritto.
    Se volete andare a trovare il Papa, andateci domenica, o invitatelo fra una settimana DENTRO la vostra cappella, non in occasione dell’anno accademico.
    I miei magici 67 non sono miei nè magici, hanno detto le cose come stanno e in questo paese, dire che un papa non può venire all’inaugurazione dell’anno accademico di una università laica, è reato di terrorismo.
    La colpa è del fatto che non sono mai stati fissati i paletti che la chiesa non deve superare.
    Quanto all’argomentazione su Galileo, allega il discorso compoleto di Ratzinger e se hai ragione non ho problemi ad ammetterlo.
    In ogni caso, la sostanza non cambia. Leggendo le frasi nella lettera di Cini, di frasi simili ne trovi in abbondanza.
    Interpretano sempre male sti fisici?
    Insegnategli a parlare allora.

    I parlamentari suoi servi non li comando io, ma lui.
    Più o meno implicitamente.
    Permette ad una intera classe politica di farsi difendere, vigliacco.

    Promulgare una legge, serve che la popolazione sia matura per accettarla.
    Se il vostro apparato di propaganda si prodica a diffondare la voce che ci sono unioni giuste ed altre no, dato che in Italia contate più del presidente della Repubblica, non si faranno mai leggi che regolano simili questioni.

    La vostra istituzione si deve limitare a parlare di rapporti tra l’uomo e Dio, e non di politica.
    Dovete rientrare nei vostri ranghi.
    Se ne uscite, vi beccate gli insulti e le critiiche che si beccano tutti quelli che prendono parte alla cosa pubblica.
    Con la differenza che il Vaticano non è autorizzato ad entrarci dentro.

  85. jacopo Says:

    Dimenticavo…vienici tu a studiare queste formulette, prego.

  86. mobydick290182 Says:

    Una grande vittoria, una pagina importante della vita politica del paese. Non tanto e non solo perché il papa ha deciso di rinunciare all’inaugurazione dell’anno accademico de La Sapienza previsto per giovedì 17 gennaio, ma anche e soprattutto perché una verità è stata confermata. La decisione del papa, infatti, dimostra in modo evidente che le istituzioni ecclesiastiche di Benedetto XVI non accettano dissenso, né differenza, né libertà di parola. L’occupazione del rettorato che abbiamo fatto quest’oggi è stata un grande successo perché ha ottenuto un risultato che qualifica la democrazia e ne garantisce il funzionamento: la libertà di espressione, la libertà di contestare opinioni, posizioni e poteri che vengono ritenuti lesivi dei diritti di tutt*.

    Non si è trattato né di violenza, né di una cacciata, ma di un esercizio di libertà! L’attacco ai diritti e alle libertà da parte di papa Ratzinger non è cosa nuova e non è invenzione intollerante di un gruppuscolo di laici: ogni giorno gli attacchi alla 194, alla decisione delle donne; ogni giorno l’attacco alle libere scelte sessuali; ogni giorno la crociata contro la laicità delle istituzioni pubbliche. Per non parlare della richiesta pressante di destinare le risorse pubbliche alle strutture formative e di cura cattoliche (lo schiaffeggiamento per Veltroni e Marrazzo della scorsa settimana).

    Questo papa è persona di grande intelligenza, dotato di un pensiero forte, indisponibile alle mediazioni: oggi lo ha dimostrato in modo chiaro (a noi e a tutti quelli che per il loro vuoto politico attendevano una benedizione)! Dicendo di no all’inaugurazione Ratzinger non lascia dubbi, né ambiguità: non accetta la possibilità di critica e di dissenso. Non è il pericolo sicurezza che lo ha spinto a rinunciare, ma il fatto che docenti e studenti ritenevano la sua visita inopportuna e hanno lottato in questi giorni per poter pronunciare queste parole. La richiesta di non militarizzare l’università, la richiesta di poter contestare la sua presenza all’interno della città universitaria evidentemente lo ha indispettito. La disarmonia che tiene lontano il papa per noi ha un altro nome, si chiama democrazia. L’università non è una famiglia, ma uno spazio pubblico, dove la ragione si esercita con il confronto e le divergenze, anche aspre.

    Chi sono dunque gli intolleranti? È questa la domanda che rivolgiamo alla stampa e alla politica. È intollerante chi chiede di poter manifestare all’interno della propria università o chi voleva una vetrina senza incrinature e senza rumori dissonanti?

    Un elogio va al coraggio dei tanti docenti che con fermezza e passione hanno detto quanto tutta la comunità scientifica italiana avrebbe dovuto dire a gran voce: il pensiero di Ratzinger non ha a cuore la scienza e l’autonomia della ricerca. Questa affermazione che da sola giustifica tanto coraggio sembra suono impercettibile per i tanti che nel mondo politico attaccano docenti e studenti, definendoli mostri laici e integralisti. Ci vuole davvero scarsa dignità a non prendere sul serio le parole di Ratzinger, perché solo chi non le prende sul serio può ritenerle innocue per la scienza, per i diritti, per la libertà, per i desideri.

    Invitiamo, infine, tutt*, studenti e precari, ricercatori e docenti, sindacati di base e centri sociali, associazioni della società civile, a partecipare alla conferenza stampa di domani, sotto la statua della Minerva finalmente libera, e alla manifestazione che si svolgerà sotto la scalinata di Lettere giovedì mattina a partire dalle ore nove. Una festa e una manifestazione nello stesso tempo, tenendo in conto che per gli studenti e i precari le politiche della sinistra di Veltroni e di Mussi in materia di università e di ricerca sono inaccettabili, oltre che lesive.

    W la Minerva libera!

    Rete per l’Autoformazione – Roma

  87. Diabolik Says:

    Basta con questi discorsi seri! Ora vi racconto una barzelletta per farvi divertire un po’.
    Un Capo di Stato chiede di fare visita all’Università di Roma (La Sapienza la chiamano), questo personaggio è anche un grande intellettuale, famoso in ogni angolo della Terra, di mestiere fa anche il Papa, e di cose italiane ne capisce parecchio dal momento che si è accorto anche del degrado sociale della città dove vive (Roma)… ebbene, l’università non lo ha voluto dicendo che non ha nulla da insegnare!!! In compenso gli stessi seguono regolarmente e con interesse le “lezioni” di un certo Sofri, un terrorista che ha parecchi morti sulla coscienza… Beh, perché non ridete? Sarà che non sono bravo a raccontare barzellette… scusate!
    Però vi garantisco che all’estero si divertono molto… si sa, le disgrazie altrui fanno sempre ridere; si vede che siamo un paese in disgrazia! Non ci resta che piangere… !

  88. Umanista ferita Says:

    Una domanda veloce, Jacopo: se non parli pacificamente, come parli? FACENDO A BOTTE? Scusa, ma anche io come Leone sono un po’ fissata con la lingua italiana… E se non parli proprio, allora perché scrivi?

    Io un’opinione ce l’ho, non solo, sono profondamente convinta che ascoltandoti imparerei a riflettere su tante cose su cui non sono abituata a riflettere, ma tu non mi vuoi ascoltare. Pazienza, stattene a casa.

    Ci poni delle domande, ma vuoi che ti rispondiamo solo sul blog? Non vuoi venire di persona a sentire? Insomma, sei come chi proclama la libertà di espressione per tutti, ma difende solo la propria, perché vuoi decidere pure il modo in cui si deve svolgere il dialogo… Vuoi anche dirmi cosa mangiare per cena adesso?

    Scusa, scusate tutti, ho ceduto alla tentazione di provocare. Sono peccatrice e lo riconosco. So che mi perdonerete.

  89. Andrea Pontalti Says:

    @ Ciolla

    “Questa vicenda mi ha coinvolto e sconvolto nel profondo, perché vivo già ogni giorno per queste vie la sfida di una fede continua, coerente e credibile […]. Adesso sono due i sentimenti che ho in me, e sono sicuro come in tante altre persone qui intorno. Innanzitutto l’angoscia, angoscia per il vuoto che c’è dietro tutte queste contestazioni, in quelle vite. […]
    E poi provo una gran rabbia, rabbia x il mare di ignoranza e pregiudizi che è alla base di eventi come questo. […] Perché allora ti viene il sospetto che c’è qualcosa che non va, nel modo di vivere di noi credenti, se intorno a noi c’è tanta gente che si arrende all’ovvio e al sentito dire, ancor prima che al comodo. La tentazione di prendere questa forzata rinuncia del Papa come una chiamata alle armi, a fare fronte comune, per far vedere al mondo che non c’è solo il “collettivo studentesco”, è forte. Ma va controllata, dobbiamo prendere questa giornata come un dono del signore, e un estremo insegnamento di Benedetto.. e trovare nuovi modi, silenziosi e rispettosi, di essere presenza concreta e rumorosa […].
    È l’ora di compiere una decisa scelta politica.. una politica però fatta non di tessere e partiti, ma di coerenza, onesta, impegno e passione. Una politica che non ti spinge a folli sacrifici, ma che ti guida in un percorso di scelte coerenti e coraggiose, fra le mille sfide, dubbi, domande che incontriamo ogni giorno. Io questo cammino, ho deciso di cominciarlo stamattina […]”

    Un po’ mi hai commosso. Anche io voglio iniziare quel cammino. Un andare che significa offrire una testimonianza visibile della propria fede, convinti che essa è un bene perché salva l’uomo.
    Auguri, Ciolla, per il tuo cammino. E forse un giorno capiterà di incontrarsi per strada.

    Saluti

    Andrea

  90. Alessandro Says:

    NON abbiamo alcuna difficoltà a riconoscere gli errori della chiesa…anzi ti faccio notare che forse la chiesa è proprio l’unica che ha avuto il coraggio di farlo..!!!! Quando mai i regimi comunisti o fascisti hanno mai avuto il coraggio di chiedere scusa per le torture a preti e vescovi in paesi come l’albania dove vescovi venivano IMPALATI VIVI per essere fedeli al papa?? E quando mai i regimi sovietici russi hanno chiesto scusa per tutti i POPE ORTODOSSI TRUCIDATI?????

  91. Leone Says:

    Caro Jacopo,
    mi aspettavo un tuo commento anche sulla frase di Léo Moulin ma noto che hai visto bene di far finta di niente…

    Tutto quello che ho scritto l’ho scritto in buona fede; chi leggerà le lettere potrà prenderne atto anche se riscontrerà imprecisioni : chiedo venia!

    Poiché ho visto che ogni mia risposta si allunga 3 volte di più della precedente mi fermo qui, così da evitare di intasare il blog con immondizia scritta (lascio a te capire se mia o tua…).

    I fruitori di questo blog sono abbastanza intelligenti per capire e giudicare sia le mie che le tue lettere. E questo mi rasserena e mi fa sorridere…!
    Spero di aver acceso in qualcuno il desiderio di approndire ancor di più l’insignamento e la (meravigliosa) storia della Chiesa e del Cristianesimo che così tanti laicisti (vedi Odifreddi) credono di conoscere per sentito dire.
    Quanto al tuo non voler venire in cappella (per paura)…ti capisco, vista la forza dei tuoi argomenti!
    Un ultimo consiglio : quando hai tempo fatti un giretto per le librerie (anche laiche !) e confronta ciò che sai (?) con le opere di giornalisti, scrittori, storici, e filosofi credenti e non. Avrai delle sorprese come le ho avute io !
    Infine sì, é vero, se sei così rabbioso e anche merito mio. Questo non mi fa onore e me ne scuso con tutti.

    Leone

  92. Andrea Pontalti Says:

    PS:

    Secondo me il rettore di Padova ha una posizione corretta ed equilibrata.

    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=234559&START=0&2col=

  93. pav Says:

    Mi doamando che senso abbia scrivere su un blog o scendere in piazza, creare nuovi spazi di confrtonto virtuali o reali.

    Personalmente non mi interessa un ring: non è il miglior modo per fare ricerca. Seppur occorrano spazi, come sta accadendo qui ora, perché i mal di pancia possano venire a parola, su di essi si codtruisce forse poco.

    Ritengo che i problemi e le divergenze che ci creano i mal di pancia, possano essere meglio risolti se finalmente si passa da un confronto in cui chi ti sta di fronte non è uno da buttar a terra, pena il tuo stesso tonfo, ma uno come te, dotato di ragione e di desiderio di bene.

    Inutile tentare di dialogare con i sordi oltranzisti, privi di un briciolo di onestà intellettuale (qui non penso soprattutto ad ancora anonimi studenti..).

    C’è ancora in università qualche autentico ricercatore della verità, conscio di non averla in tasca, lei/lui solo, tutta quanta? Io penso di sì. Da qui ripartirei.

  94. Antonella Says:

    Dopo aver letto lo splendido discorso del Papa, da una parte mi rammarico che non sia stato pronunciato, dall’altra sono contenta perché, dopo tutto questo scalpore, sarà letto e spero meditato da molte più persone.
    Nell’esprimere il mio commento chiedo solo scusa di una cosa: mi sono laureata nel 1964. Grazie.

  95. bio/umanista Says:

    Commento l’ultimo messaggio lasciato da mobydick..con una sonora, fragorosa risata! Tu si che le sai raccontare le barzellette!
    Voglio dire..prima fate un casino perchè il papa viene alla Sapienza,dal momento che non volete che tenga un discorso in un’ università laica (nota: “laico” non vuol dire “ateo”, ma semplicemente “non consacrato”).
    Poi….il papa decide di non venire per tutelare NON LA SUA SICUREZZA(nota se temeva per la sua vita secondo te sarebbe andato in Turchia????)ma quella degli studenti,e tu mi vieni a dire che con questa decisione ha dimostrato che non accetta il dialogo e il confronto???????????Ma stiamo scherzando?????Ti rendi conto che dici una cosa e affermi contemporaneamente quella opposta????

  96. jacopo Says:

    Bio umanista, tu e i tuoi amici, non volete capire.
    Ripeto una frase pronunciata da Odifreddi ieri sera, perchè è talmente efficace che non serve aggiungere altro sull’argomento:
    Il Papa non ha deciso di rinunciare quando è montato il caso delle lettera dei professori, dei quali immagini quanto gliene possa fregare.
    Il Papa ha rinunciato quando gli studenti hanno occupato il rettorato e quel mendicante di rettore è stato costretto a ricerverli.
    La causa di questo gesto forte sai qual’era?
    Gli studenti non avevano l’autorizzazione a manifestatare contro il Papa.
    Quando Guarini è stato costretto a concedere questa autorizzazione, il Papa, abituato ad andare in raduni in cui lo accolgono tutti col cappellino giallo, ha capito che sarebbe stato contestato duramente, anche se da una estrema minoranza degli studenti della città univesitaria.
    Questo è bastato a farlo desistere.
    La sicurezza, l’incolumità etc…sono tutte balle.
    Oggi chi è stato all’università ha vissuto in un clima surreale in cui c’erano più poliziotti che studenti. Le paure che avevate, si sono rivelate infondate perchè non è successo proprio niente e niente sarebbe successo se fosse venuto Ratzinger. Ho sentito con le mie orecchie, agenti che, ricevuto l’ordine di smontare, si sono messi a ridere e hanno detto “ammazza le molotov che c’honno lanciato…”.
    I collettivi non sono gruppi di terroristi.
    E’ gente che la pensa diversamente da te, dai tuoi amici e dai Ciellini, che si permette il lusso, guarda un po’, di contestare chi gli pare.
    In questi giorni si è finalmente affermato che il Papa, se vuole fare politica come fa, deve essere soggetto a tutte le contestazioni e le critiche di un qualsiasi altro leader.
    Nessuno gli ha chiuso la bocca e nessuno gli ha impedito di venire.
    Lui non è venuto.
    Amen.

    Si è inoltre più volte ripetuto, che
    -se fosse venuto in qualità di teologo, allora avrebbe DOVUTO confrontarsi con una controparte, che non dico dovevano essere i colletivi, ci mancherebbe, ma docenti come lui.
    -se fosse venuto come rappresentante di una confessione religiosa, il suo invito era inopportuno. L’Università è laica.
    (Visto che siete tutti così attaccati alle parole, Laicità vuol dire non confondere le competenze dello stato con quelle della chiesa. Ovviamente un credente può essere laico).
    -se fosse venuto a riperci le sue idee sul fatto che il logos deve soccombere di fronte alla fede, sarebbe stato estremamente SGRADITO.

    Come vedi nella sua persona, manco fosse Dio o Berlusconi, sono confusi diversi ruoli e persone. Un interlocutore non sa mai bene con quale deve confrontarsi.

    Leone, hai ragione, non ho detto nulla sul commento di quel tizio.
    Non ho detto nulla perchè non so cosa dire.
    Lo rispetto e non so cosa controbattere. E’ un suo punto di vista. Punto.
    Non credo sia vincolato a condividerlo.
    Quanto a quello che dice, non sono io, ma la storia a rispondere.
    Se più volte i tuoi amichetti hanno puntualizzato che la chiesa ha chiesto scusa per i suoi errori, vuol dire che ha riconosciuto i suoi erroi, o no?
    Fisichella, uomo di classe, ieri sera ha confermato la versione dei tuoi amichetti rispetto a quella dello studioso da te citato.
    Fattene una ragione.
    Non mi metto neanche a cercare fonti che documentino tutte le grazie che i cristiani hanno regalato al mondo, per dirla come il Professor Cini, perchè se dobbiamo discutere pure di questo il dibattito diventa banale.
    Quanto al fatto che i lettori apprezzaranno da soli la qualità delle nostre lettere (manco fosse una sfida Leone…), ne dubito.
    Comunque non me ne rammarico più di tanto.

    Ad Alessandro dico che regimi totalitari come quello fascista, nazista e sovietico, non hanno chiesto scusa per le loro barbarie, semplicemente perchè non sono sopravvissute ai loro CRIMINI.
    La chiesa è invece sopravvissuta indenne ai propri CRIMINI.
    Le scuse bastano a noi uomini del III millennio.
    Ma chiedere scusa a distanza di secoli, se pur apprezzabile, a chi serve?

    Infine, in un commento vecchio, ero stato invitato a parlare “PACIFICAMENTE” in cappella.
    Io ho interpretato, forse male, questo passo. Mi è sembrato un richiamo a causa dei miei commenti, che possono essere taglienti, ma non mi sembrano intolleranti. Sono argomentazioni che capisco vi possano far male, ma io ci posso fare ben poco. Il materiale di cui dibattiamo lo fornisce tutto la vostra santa istituzione. Gratis. Io mi limito a riportare i misfatti.
    Dicendo “Io non parlo pacificamente con chi non riconosce i diritti dell’uomo”, volevo dire che non riesco ad assumere un tono più disponibile di questo con chi non riconosce quei diritti, non che invece di parlare faccio a botte, come mi è stato detto. Non ho bisogno di usare la violenza per esprimermi.
    Mi spiace per l’equivoco. Colpa anche mia.
    Era comunque un modo implicito per esortarvi a pronunciarvi anche su questo.

    Vi saluto e vi ringrazio per la possibilità che mi avete dato, nonostante tutto, di esprimermi su questo blog.
    Mastella non pubblica i commenti che lo mettono in difficoltà.
    Credevo che neanche voi lo faceste. I fatti dicono il contrario.
    Ciao.

  97. Michael Vu Says:

    Si è oltrepassato ogni limite. E parlo per quello che è successo giovedì. La città universitaria militarizzata, impedito l’accesso ai “dissidenti”, dentro solo gli allineati. Chi è stato censurato? Chi è l’oscurantista? Se non avessimo fatto quello che abbiamo fatto le nostre ragioni non sarebbero mai uscite, invece, con le mobilitazioni di questi giorni, anche se qualche volta molto distorte, qualcuno le ha ascoltate. Se questo ha portato il Papa a rinunciare alla sua visita è solo per una sua scelta POLITICA, non volendo indebolire la sua posizione in questo momento lasciandosi inquadrare mentre viene contestato o rischiando che dei professori si alzassero e abbandonassero la cerimonia prima del suo discorso. Una ragione politica quindi, né di sicurezza, nè di libertà di opinione. La libertà d’opinione prevede un dialogo, non un monologo.
    Mi sento offeso da tutti voi che parlate di ignoranza e dì violenza. Chi ha detto che non leggo quello che dice o scrive Ratzinger prima di criticarlo? O letto molti dei documenti da lui prodotti, compreso il discorso preparato per la Sapienza e sulla base di questo lo contesto.
    Giovedì ai cancelli della città universitaria si è consumata una scena indegna di un paese che si vuole libero, non nei giorni precedenti e nessuno di voi sembra rendersene conto, sempre che lo voglia.
    Ma sono contento. Un muro di gomma è stato scalfito, Lo strapotere culturale e politico della Chiesa in questo paese è stato passibile di denuncia. Ora, però, si deve iniziare a parlare di questioni serie. E ce ne sono molte in ballo. Una tra tante: molti di quelli che ritengo, da studente di fisca, i problemi del ragionamento scientifico derivano proprio dalla risonanza di questo, soprattutto alla sua “nascita”, con il pensiero religioso. Una concezione della scienza come accesso a un punto di vista divino. Io leggo Ratzinger, ma voi avete la minima idea di chi sia Ilya Prigogine? Avete mai letto Cini? O non vi serve, perché avete la fede?
    Venendo al discorso dell’inaugurazione: lì c’era l’applicazione del paradigma che molti di noi, poveri ignoranti, hanno posto alla base delle contestazioni di questi giorni. Partendo da un discorso sulla scienza, riconoscendo la leggitimità della sua metodologia, passando per l’affermazione delle origini “cristiane” (che non contesto del tutto) del pensiero scientifico occidentale e per una critica della sua limitatezza quando si allontana dalla fede che l’ha originata, si arriva ad affermare la competenza esclusiva della fede in materia di etica. Solo un teologo raffinato come Ratzinger può sviluppare questo discorso facendolo sembrare una disquisizione dotta e non un’affermazione eminentemente politica.
    Detto questo, non credo che interverrò più su questo blog, perché, a parte i moderatori, gli altri non sembrano troppo interessati ad un confronto.

  98. GM Says:

    Nell’impossibilità di poter parlare all’Università “La Sapienza” di Roma con la garanzia che non vi fossero contestazioni, il Pontefice vi ha platealmente rinunciato, cogliendo l’occasione per denunciare il clima di intolleranza che si era ingenerato a seguito dell’invito a lui rivolto.

    Sua Santità Benedetto XVI ha così provato su di sé, come anche tanti altri semplici cittadini – oggi e nel passato – cosa significa il rifiuto della tolleranza come strumento di confronto.

    I liberi pensatori non possono che condannare questo, come ogni altro evento, in cui il dialogo e la tolleranza soccombono di fronte all’intolleranza ed all’arroganza di ogni dogmatismo.

    Ci si può soltanto augurare che ciò che oggi è accaduto al Papa, più che una sterile e pretestuosa polemica, diventi un momento di riflessione sulla strada delle libertà di tutti, le cui tappe sono il dialogo, la chiarezza, la tolleranza e il rispetto: cioè i cardini del libero pensiero, che esprime le sue idee con la forza della ragione, ripudiando le ragioni della forza.

  99. cappellasapienza Says:

    Come moderatrice dovrei cercare di non prendere posizione nel dibattito, e infatti intervengo per esporre a entrambe le parti il risultato di alcune mie riflessioni.
    Credo che sia normale che da tutte e due le parti gli animi si siano accessi, e che il confronto sia diventato motivo di ostilità. Ok, siamo uomini, funziona così.
    Ma fermiamoci un attimo. lasciamo stare le NOSTRE ragioni e i LORO torti (MI RIFERISCO A ENTRAMBI GLI SCHIERAMENTI, BADATE BENE): crediamo davvero nel dialogo, nello scambio di idee; crediamo davvero che il sapere e l’arricchimento umano derivi da ciò che possiamo imparare da uno scambio con ciò che non conosciamo? beh, allora, poniamoci in ascolto: i cattolici come i non cattolici – nessuno di noi detiene una verità incondizionata. Soprattutto se parliamo nei termini di scienza e di etica. Altra cosa e la fede, ma qui non si tratta di una campagna di conversione. Si tratta del mondo che vorremmo costruire. E non credo che solo alcuni abbiano la ricetta perfetta. Ma nè chiudendosi alle riflessioni etiche di alcuni, nè chiudendosi alle contestazioni di altri ne verremo mai fuori.
    Proviamo a mostrare a noi stessi che sappiamo parlare e ascoltare.
    Ok, mi sono sbilanciata fin troppo. A VOI LA PAROLA – E LE ORECCHIE!

  100. Luca Cantatore Says:

    Egregio Padre,

    in qualità di ex allievo della Sapienza e, soprattutto, assiduo frequentatore della cappella universitaria (anni 1995-2000) nel gruppo (non più esistente) di Azione Cattolica, le scrivo per eprimerle la mia personale infinita amarezza per l’atteggiamento totalmente (forse anche colpevolmente?) passivo che voi Padri, ed in particolar modo Lei in qualità di Cappellano avete avuto in questi giorni di violenza e di barbarie.

    Ho girato molto in questi giorni tra la versione on line di vari quotidiani, sui siti di agenzie di stampa, ma, ahimè, nulla, quel doveroso comunicato stampa che avreste dovuto scrivere in difesa senza se e senza ma del nostro amatissimo Benedetto XVI e del suo sacrosanto diritto a venire e parlare in Università come Pontefice, come Vescovo di Roma che in quel luogo ha una sua Chiesa, come fine scienziato, io non l’ho trovato.

    Se non fosse stato per la coraggiosa presa di posizione degli universitari di Comunione e Liberazione e della FUCI, della presenza cattolica in questa università, che oggi mi disonoro di aver frequentato, non sarebbe rimasto che un cumulo di macerie!

    Con tristezza sincera,

    Luca Cantatore

    PS: oggi capisco il senso delle parole pronunciate dal Cardianle Rodè circa Il rischio che la Compagnia di Gesu’ possa distaccarsi dal Papa e dai vescovi, evocato “con tristezza e inquietudine” nella Messa di apertura della Congregazione Generale che eleggera’ nei prossimi giorni il successore di padre Kolvenbach

  101. jacopo Says:

    VIDEO
    Non so come interpretare questo video.
    Vi prego di aiutarmi e spiegarmi.
    Per il momento l’unica giustificazione che trovo è idiozia accompagnata dall’ignoranza.

  102. bio/umanista Says:

    Jacopo..che dire…se il video è reale e non è una provocazione..credo che per una volta ci troviamo d’accordo!Per quanto riguarda la risposta al mio precedente messaggio, rimango dell’idea che il papa non sia venuto per tutelare gli studenti,e non perchè non gli piaccia essere contestato(cosa a cui è abituatissimo,basta che accenda la tv..). Ci troviamo d’accordo anche su un secono punto:è vero che ovunque vada il Santo Padre ci sono papaboys(razza che, pur essendo una cattolica, detesto!) che sventolano cappellini gialli..so che quello che poi arriva tramite le tv sono queste immagini surreali di moltitudini in festa, ragazzi in chitarra che cantano canzoni per la serie “amici amore e cordialità” x riprendere uno spot di qualche anno fa,ma la chiesa,l’essere cristiani, è un’altra cosa,credimi!
    Ps grazie x aver inviato il video,il gattino con le corna da diavolo mi ha fatto morire dalle riste!!!

  103. pixari Says:

    Ciao, vi aspetto sul mio blog per commenti circa l’argomento in questione.

    http://temalibero.wordpress.com

  104. VIRGILIO VAZZARI Says:

    Cari Amici innanzi tutto ringrazio e abbraccio quanti hanno dimostrato solidarietà e hanno partecipato fisicamente alla manifestazione in favore di Benedetto XVI. Ho ritenuto sempre presente che l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado si insegnasse il rispetto verso tutti coloro che la pensano diversamente da noi, e sopratutto i docenti fossero persone che ha nostri figli insegnassero la nostra Storia come popolo discendente dai Greci, Romani credenti negli Dei dell’Olimpo, ma religioni e credenze sanguinarie e di dominio sui popoli. E con questo vi voglio dimostrare che l’uomo ha creduto sempre nelle divinita, in ogni angolo del Creato.
    Ma, solamente un uomo ha saputo aprire gli occhi ha tutti noi, predicandoci l’amore e dando la vita sacrificandosi in croce, per dirci e affermare che c’è un Padre e un Dio di amore, che Lui ha creato la vita con amore e come ogni Padre vuole vedere nascere ogni vita, e altretanto seguirla fino che non la ricchiama ha se, ma non prima che ogniuna di esse porti il suo piccolo ho grande contributto nel suo Creato, in amore e fratellanza. Molti fratelli saggi hanno saputo tramandare sino ha noi questa verità ha prezzo della loro vita, come la realtà di ogni giorno e le News vi informano che un vostro fratello ho tanti di essi vengono uccisi ho truccidati, per avere la sola colpa di continuare ha tramandare hai prosperi quella verità che abbiamo avuto l’onore di conoscere anche noi.
    Come cittadino democratico sono rimasto deluso del comportamento di certi individui legato ha ideologie del passato, come sono deluso di partiti ancora ispirati alla disgregazione della vita e della dignità umana.
    Negli anni bui del 68/69 oggi li chiamo cosi, perchè all’ora c’era la convinzione negli operai che era una lotta giustizialista, ma quando capi che tutta la politica tirava da unha parte capi, che qualcosa andava storto, e i comizi che facevano certi elementi innegiando al fucile e alla rivoluzione proletaria, e gambizzamenti per i più fortunati, mentre per i meno veniva ad essi tolta la vita senza pietà.
    Nonostante ero un semplice operaio e credente, intervenivo sempre nelle assemble per dare libertà di parola, anche di quelli che non avevano diritto, in quanto ritenevo che non si deve imbavagliare nessuno, in quanto tutti anche in quei negativi c’è sempre qualcosa di verità, e ci possiamo correggere noi come loro, se tutto si svolge con il dialogo e la pazienza di ascoltare e essere ascoltati.
    Ma l’Italia manca ancora della vera democrazia, un esempio la spazzatura, tutti innocenti e nessun colpevole di corruzione e convivenza d’interessi.
    Mi dispiace dirlo ma al nostro governo non hanno ancora capito la vera parola “GOVERNO L’AICO”, penso che le parole di questa lettera che scrissi al presidente Ciampi, schiarisca le idee agli integralismi cristiani e politici. In cui fare politica non significa mettere Dio e i suoi Pastori al cantuccio, ma arricchirci della saggezza di entrambi, saggezza e non dominio sui suoi simili, una frase di Benigno Zaccagnini diceva- prima il mio essere cristiano poi òla plitica, da partemia il mio motto è ” Prima Dio, poi vengo io, e cioè noi, e questo non dimentichiamolo maì.
    Ed eccovi la lettera che invia al Presidente Carlo Azeglio Ciampi,

    GENTILISSIMO SIGNOR
    PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
    CARLO AZEGLIO CIAMPI

    Ringraziamenti vivissimi per la sua presa di posizione nel nome della fede, del nostro popolo, la sua storia e le sue radici nel cristianesimo, patrimonio di fede e di cultura che ci hanno tramandato i nostri Padri.
    Dall’Impero Romano ai giorni nostri è arrivato il simbolo, non solo di una religione, ma un simbolo che appartiene all’Umanità intera.
    Come cittadino credente nel Creatore, io ammiro la laicità e la democrazia parlamentare degli Stati, in quanto è il metodo che salvaguardia e garantisce la civile convivwenza, dai falsi fanatismi religiosi, o dittature politiche. Con questo non significa che gli uomini responsabili si dimentichino del loro Creatore, ma siano essi coscienza viva dei popoli che rappresentano, e chi a noi ha dato in dono la vita, e il Creato dove vivere e germogliare, come suoi figli, senza distinzioni di razze, e di religioni. Se esse ci sono, significa che il Padre di tutti ci ha lasciato liberi nelle coscienze, e noi non siamo ad eregerci a giudici, e imposizioni mediovali. Ma una coscienza viva da ricercare di avvicinarci e capire l’ostacolo che ci separa, da considerarci tutti fratelli, e non certo imponendo e calpestando la cultura del paese che ci oaspita.

    RINGRAZIANDOLA SIGNOR PRESIDENTE FIERO DI APPARTENERE A QUESTO POPOLO NON MI RESTA CHE DIRE “VIVA L’ITALIA”.
    E BEN VENGA COME ERA NEI DESIDERI DI ROBERT SCHUMAN- KONRAD ADENAUER- E IL NOSTRO ALCIDE DE GASPERI “VIVA L’EUROPA”.

    P.S. So che avrà poco tempo per leggere; ma ugualmente le invio un mio libro di poesie che non si trova in vendita, una poesia schierata con i più deboli e i diseredati, schiavizzati dal mondo cosiddetto civile.
    Mentre le scrivo la vedo in TV a parlare ai nostri connazionali in America, ma al tempo stesso appaiono delle immagini tristi e dolorose della morte, dei nostri fratelli caduti in Iraq.
    E come il Padre, che rappresenta noi tutti in questo momento, faccio le mie condoglianze per i nostri fratelli caduti per la pace.
    Virgilio Vazzari

    E con una domanda provocatoria mi rivolgo ha scienziati e docenti della Sapienza, e anche ha restanti Università Italiane, e i responsabili politici.
    La guerra e le ideologie obsolete sono finite da oltre 60 anni, perchè destra e sinistra e non fate un esame di coscienza, la Cara Madre Italia e il suo popolo aspetta che vi diate la mano e si pensi tutti insieme, ha risolvere i problemi della Patria e di chi ha bisogno di pane e lavoro.

  105. matteo Says:

    Il Pontefice parla tutti i giorni, attraverso il suo balcone, attraverso gli articoli di giornale, di telegiornale, che succede che chi non condivide il suo pensiero diventa antipatriottico? antiitaliano?
    Da cattolico provo profonda vergogna per questa strumentalizzazione.
    matteo

  106. jacopo Says:

    Dedicato a chi si batte per la libertà di espressione.
    Questo è quello che succede nel nostro Paese. Secondo me noi non siamo più degni di criticare stati che chiamiamo teocratici.

    http://it.notizie.yahoo.com/adnkxml/20080115/tpl-papa-angela-tatarella-an-governo-blo-e9595f1_1.html

    http://iltafano.typepad.com/il_tafano/2008/01/la-vendetta-dei.html

    Questi sono solo alcuni degli articoli che sono riuscito a reperire in rete.
    A chi è stata tolta la libertà di parola?
    Come definire i ricatti che subisce un uomo a causa di una sua opinione?
    Chi è l’intollerante?
    Faccio notare che chi oggi chiede la sospensione della nomina, ieri stava a San Pietro.
    Chi chiede la sospensione della nomina, un settimana fa s’è scandalizzato per l’intolleranza di “67 imbecilli”.
    Vorrei sapere cosa ne pensate?
    Può uno scienziato essere un buono scienziato anche se si esprime contro la visita del Papa all’inaugurazione dell’anno accademico?
    Oppure è da bollare come imbecille per questo?
    E’ degno di diventare capo del CNR, dopo essere stato per quasi 10 anni DIRETTORE del CERN, nonostante la lettera?
    Uno scienziato deve essere giudicato in base alle sue opinioni o in base a come si esprime sul Santo Padre?
    Grazie

  107. cappellasapienza Says:

    Chiedo scusa a tutti se i miei interventi si sono ridotti – purtroppo non è sempre possibile seguire passo passo quello che accade qui.
    Solo due brevi considerazioni, per lo più neutre. Anche se spero che il dibattito si riaccenda:
    1. La questione non è stata quella di mettere il bavaglio a chi non è d’accordo con il Pontefice o con i Cattolici, ma che, piuttosto, si è preteso che in una università laica ( e laica non vuol dire atea) i cattolici non possano parlare in forma ufficiale – o non sia “opportuno” che il capo della Chiesa Cattolica si esprima. E soprattutto la questione è stata che questa contestazione è avvenuta su basi assolutamente infondate (ovvero la mancata comprensione del famoso discorso su Galileo, del tutto male interpretato) – senza tenere conto, peraltro, che forse alla Sapienza ci sono anche studenti credenti.

    2. Purtroppo le strumentalizzazioni politiche dell’avvenimento non si sono fatte aspettare, come noto dagli articoli riportati da Jacopo. E’ una malattia del nostro paese.
    Se poi i requisiti di chi assume ruoli di responsabilità culturale debbano essere solo scientifici o anche umani; se il sapere sia diviso in sezioni ben distinte o se sia qualcosa di più complesso e ricco, questo giudizio è personale e lo lascio ai lettori.

    Alessandra

  108. jacopo Says:

    Alessandra consentimi di dissentire.
    S’è contestata l’occasione in cui il pontefice avrebbe parlato e il fatto che non avrebbe avuto una controparte con cui dialogare.
    Se il papa fosse stato invitato nell’ambito di una conferenza, o di un dibattito con più interlocutori, non ci sarebbe stata la lettera dei professori e il papa sarebbe stato solo contestato dai ragazzi dei collettivi, come è nei loro diritti farlo.
    Si sta pensando sotto sotto di rinvitarlo in questo tipo di contesto.
    Inoltre, nessuno ce l’ha con la vostra fede. Non credete che i 67 siano tutti atei, non è affatto vero.
    Inoltre, laica è vero che non vuol dire atea.
    Ma vuol dire che con la religione non centra niente. Quindi se vogliamo invitare il papa come professore, in occasioni ufficiali, allora che sia ben venuto (e accetti repliche e contestazioni).
    Se lo invitiamo come capo di una religione, allora secondo me non c’entra nulla. L’aula magna non è il pulpito di una chiesa.
    Se volete invitarlo come vostro capo confessionale, chiamatelo in cappella.
    Non mi sembra intollerante il mio pensiero.
    Non capisco di cosa sentirsi defraudati.

  109. jacopo Says:

    Lettera di Paolo Flores d’Arcais, direttore di Micromega, a Napolitano.

    http://curiositasciurmae.blogspot.com/2008/01/lettera-al-presidente-napolitano.html

  110. pav Says:

    “Se il papa fosse stato invitato nell’ambito di una conferenza, o di un dibattito con più interlocutori, non ci sarebbe stata la lettera dei professori”. E ancora: “nessuno ce l’ha con la vostra fede” .E’ proprio così, Iacopo?

    Proviamo a ripercorrere tutte le cose che sono state dette e vediamo se è vero. Anzi limitiamoci, per non confonderci, alla sola lettera di Cini ed al celebre corollario dei 67.

    Partiamo proprio da quest’ultimo. Espone le ragioni interessanti che tu affermi, che cioè non si vuole il papa perché chiamato come tale e non come professore? Nienteaffatto! Essi accusano Ratzinger di averli offesi e umiliati in quanto uomini di ragione e di scienza, avendo egli citato in un discorso la ben nota frase di Feyerabend (contemporaneo filosofo della scienza) a proposito di Galileo. Ma nel medesimo discorso Ratzinger ha negato di condividere il senso di quella stessa affermazione. Ignoranza e leggerezza (cioè scarsa professionalità di ricercatore), o malafede dei 67?

    Più complessa, grazie al Cielo, è la l’argomentazione in base alla quale Cini contesta l’invito al papa e, anzi, il pensiero di Ratzinger stesso! Egli si domanda se il papa non ceda alla tentazione “di ricondurre la scienza sotto la pseudorazionalità dei dogmi della religione”, tema interessante, anche se forse un po’ frusto. Come dire: va bene come esercizio per chi apprende, ma non sarebbe proprio un interessante campo di ricerca. Cini potrebbe trovare la smentita “scientifica” a questa sua accusa proprio nelle parole del papa a Ratisbona (università in cui si insagna la teologia accanto alle altre discipline, proprio perché si è in uno stato laico, cioè non in Italia), quelle che cita nella sua lettera: “Per la filosofia e, in modo diverso, per la teologia, l’ascoltare le grandi esperienze e convinzioni delle tradizioni religiose dell’umanità, specialmente quella della fede cristiana [questo specialmente mi sembra proprio la tesi, contestabilissima, di quella lezione], costituisce una fonte di conoscienza; rifiutarsi ad essa significherebbe una riduzione inaccettabile del nostro ascoltare e rispondere”. Chi fosse un poco avvezzo alla filosofia, vi scorgerebbe dietro a questa frase (fatta eccezione allo “specialmente”) non Tommaso d’Aquino, ma pensatori come Heidegger, Ricoeur, Gadamer (insomma fenomenologia e filosofia ermeneutica).

    Cini non avrebbe per così poco accusato Guarini di esser venuto meno alla tutela dell’autonomia della Sapienza. Egli ce l’ha piuttosto con “l’ex capo del Santo Uffizio” il quale sarebbe pronto, se solo potesse, ad “usare roghi e pene corporali”. Quale prove si avrebbero qui per arrivare ad attribuire sì barbare intenzioni al professor Ratzinger? Non è questo un poco scientifico e corretto processo alle intenzioni?

    È mia opinione che qui, come in molti commenti (per altro pro o contro papa) di questo blog, si faccia un cattivo uso (ideologico) della storia. La Chiesa, o meglio uomini di Chiesa, avrebbero una volta commesso errori, i loro “figli” inevitabilmente li ripeterebbero. Oppure, avvenne questo fatto (es.: lo “sterminio degli indigeni delle Americhe, la tratta degli schiavi”!), e quale classe di uomini ne sarebbe copevole: i Cristiani o gli Europei? E ancora: di tutti e soli i turpi episodi commessi sicuramente da uomini di Chiesa, quanti sarebbero stati commessi per motivi autenticamente religiosi? Quanti di questi motivi (religiosi e non) non sono condannati dalla stessa teologia della Chiesa?

    Queste domande non vogliono dire che la storia della Chiesa (passata o presente) sia immacolata, ma che forse si è generalizzato un po’ troppo contro di essa e contro Ratzinger come suo rappresentante, in mala fede o in preda a sentimenti ben poco razionali.

    Avere di fronte avversari corretti e informati aiuterebbe di più la correzione della peccatrice!

  111. jacopo Says:

    Ciao.
    A proposito dei dubbi sollevati da pav, vi allego direttamente, come ormai da abitudine, un articolo.

    http://www.osservatorio-ricerca.it/nuovo/index.php?H

    L’autore è uno dei firmatari, nonchè mente eccelsa tra le più grandi non Italia, ma nel mondo.
    Credo che oltre quello che scrive uno degli autori materiali della contestata lettera, non si può andare.
    Dopo tutta questa storia, se il messaggio che è passato è diverso da quello che si intendeva far passare, da qualche parte qualcuno ha sbagliato. Anzi, molti hanno sbagliato.
    A cominciare dai politici che hanno fiatato tanto per leccare il culo al vaticano.
    Nella lettera, per caso, c’è anche un pezzo più ampio del discorso criticato del Papa del 90.
    Pezzo che io avevo chiesto di linkare a qualcuno, che aveva affermato che alla fine sti professori avevano preso fischi per fiaschi, e che alla fine non m’ha più linkato.
    Vabbè.
    Se avete altri dubbi, allora, spinti dalla voglia di conoscere la verità, scrivete a questi professori. I loro recapiti sono sul sito del dipartimento di fisica.

    Quanto alla discussione sui peccati della chiesa, quasi quasi mi dipiace di averla affrontata in questa sede perchè col senno del poi capisco che non c’entrava nulla. Almeno, ammetto che non c’entrava nulla con le motivazioni dei professori.
    Ma c’entrava eccome con le motivazioni per cui io avrei voluto contestare come più mi aggradava (civilmente), un personaggio che trovo discutibile e che esprime opinioni discutibili.
    Credo che voi vi sentiate offesi quando qualcuno contesta il papa, perchè per voi, più o meno inconsciamente, il papa rappresenta il capo della vostra religione.
    Ma quando io dico di volerlo contestare, non intendo farlo in quanto egli ricopre quel ruolo che per voi è sacro, e che sono costretto a rispettare dalla mia coscienza civica.
    Io non voglio contestarlo in quanto rappresentante di una religione.
    Io pretendo il diritto di contestare la sua figura pubblica, che lui potrebbe benissimo rifiutare di recitare, occupandosi di cose più serie come la vostra stessa fede, la povertà o varie opere di bene.
    Ma visto che spesso gli piace pisciare fuori dal vaso, io ho il diritto di criticare le sue opinioni così come ho il diritto di criticare Amato o Montezemolo.
    Vabbè…dopo aver rivendicato i miei diritti:), vi saluto.
    Buona serata.
    Ciao ciao.

  112. divinuriel Says:

    Vorrei che il Papa potesse visitare tutti gli atenei di Italia per illuminarci con la sua saggezza e la sua fede. Grazie Santo Padre per le cose semplici che ci proponi.

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